Ginkgo

Caratteristiche principali

Il Gingko è una pianta antichissima, la cui altezza può essere anche di 30–40 metri; inoltre ha una folta chioma, la cui larghezza può raggiungere i 9 metri. Le giovani piante hanno una forma piramidale e una corteccia argentea, mentre con l'età la chioma diventa ovale e il rivestimento più scuro. Il Gingko è un albero che sopporta bene anche i climi secchi e asciutti, accontentandosi dell’apporto idrico delle piogge. Soltanto in caso di prolungati periodi di siccità, è necessario innaffiare ripetutamente le piante giovani, soprattutto se messe a dimora da poco tempo oppure se coltivate in vaso. Il clima ideale per la coltivazione in giardino è comunque quello temperato-umido (tipo mediterraneo), in zone aperte ed orientate al sole. La pianta è resistente al freddo e a fonti di inquinamento atmosferico; di conseguenza è utilizzabile in aree urbane come albero ornamentale.
Alberi gingko

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Come coltivare

Alberi ginco Il Ginkgo Biloba, detto anche albero dei ventagli, fu introdotto in Europa verso la metà del Settecento e destò enorme interesse come pianta ornamentale per la singolarità del suo portamento e l'eleganza delle sue foglie. Ora è diffuso ovunque a popolare parchi e giardini ed è usato persino per abbellire i viali delle città. In genere gli esemplari si attestano sui 20-25 metri di altezza; i suoi apparati riproduttori raggiungono la maturità sessuale dopo parecchi anni e quindi è possibile determinare il sesso delle piante solo a 30-40 anni di età. In Europa sono comunque molto più frequenti gli individui maschili. Il Gingko è una specie eliofila, di conseguenza si sviluppa meglio se esposta al sole. Predilige un clima fresco e un terreno acido, anche s si sviluppa con qualunque tipologia di pH. Ha una notevole resistenza alle basse temperature, tanto da poter vivere anche a -35°C.

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Come concimare e potare

Fiore Ginco Il Gingko attecchisce bene su qualunque terreno, tuttavia i risultati migliori si hanno con un suolo fertile, costituito in prevalenza da torba, ricco di humus e materia organica. Soprattutto per le piante messe a dimora da poco tempo è consigliabile una concimazione a base di stallatico maturo, che deve essere interrato alla base dell’albero. Quando si coltiva il Gingko bisogna tenere a mente che l'albero non richiede potature; al contrario, effettuare questa operazione comporta il serio rischio di avvizzimento apicale. Infatti si è visto che gli esemplari reagiscono in maniera drasticamente negativa alla potatura, tanto che i rami oggetto dell'intervento seccano e non danno più fiori o foglie. Per questo motivo in genere la propagazione avviene per seme oppure prelevando le apposite talee legnose che si sviluppano in estate.


Ginkgo: Curare e destinazioni d'uso

Albero gingko Il Gingko è una specie chiamata il fossile vivente per essere presente sulla Terra da circa 250 milioni di anni: proprio per questo motivo viene considerato una pianta estremamente robusta e rustica. Di conseguenza è difficile che gli esemplari siano colpiti da malattie oppure da parassiti. La coltivazione del Gingko è diffusa anche le proprietà terapeutiche della pianta: infatti le sue foglie vengono impiegate in medicina per il loro grande contenuto di principi attivi. Ad esempio l’estratto stimola la circolazione sanguigna e quindi viene utilizzato per prevenire le flebiti venose e le trombosi. Inoltre è impiegato nel trattamento di bronchiti e patologie respiratorie, oltre che come antiossidante: infatti combatte i radicali liberi ed è diffuso come stimolante in caso di carenza di attenzione e stress fisico e mentale. In cosmetica l'estratto è impiegato per riequilibrare le pelli secche e screpolate.



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