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Le foglie dell'albero di Giuda si presentano rotonde e reniformi, con una larghezza che arriva a dieci centimetri circa e hanno colore verde acceso nella pagina superiore, più chiaro in quella inferiore. Queste sono glabre e picciolate e in autunno tendono a un colore purpureo. I fiori, si è detto, sono uno dei motivi di maggior apprezzamento per la pianta. Essi, come spesso accade per le Leguminosae, sbocciano prima della comparsa delle foglie a primavera inoltrata. Hanno una forma assai graziosa e crescono in gruppo sul legno dei rami nudi. Hanno un vivace colore rosa -lillà , assomigliano come forma ai fiori del pisello, e sono seguiti da baccelli color cremisi che contengono i semi. I frutti si presentano come legumi penduli e di colore scuro, che persistono durante tutta la stagione invernale
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La pianta si moltiplica per seme ed è consigliabile trapiantare la piantina dopo due anni. E' opportuno inoltre piantare giovani esemplari coltivati in vaso, dal momento che l'albero di Giuda presenta estrema sensibilità a traumi radicali. La semina deve avvenire in marzo all'interno di contenitori riempiti di apposita composta. In seguito, a piantina cresciuta, questa dovrà essere piantata in vasi di grandezza di dieci centimetri circa di diametro, interrati in vivaio. Qui dovranno stare per almeno un paio di anni prima della definitiva messa a dimora.
Tipo di albero | Albero di medie dimensioni, foglie caduche |
Periodo di fioritura | Aprile |
Colore fiori | Malva, rosa, bianco |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Terreno | Ricco, profondo, da neutro ad acido |
Umidità del suolo | Fresco |
Rusticità | Abbastanza rustico, riparare dai venti |
Altezza | Fino a 10 metri |
Utilizzo | Esemplare isolato, boschetti |
Come spesso accade per gli alberi da fiore, valorizzati al meglio se il colore della propria fioritura riesce a mantenersi vivace, anche l l'albero di Giuda necessita di una coltivazione in pieno sole. E' comunque consigliabile fornire adeguata protezione alla pianta in presenza di un clima freddo prolungato. Il siliquastro, inoltre, è molto sensibile alle raffiche di vento, mentre ha buona tolleranza per l'inquinamento atmosferico, pertanto è adatta la sua coltivazione anche nei centri urbani.
Si adatta a diversi terreni, l'importante che questi siano umidi.
Non sono strettamente necessarie. Possiamo eventualmente intervenire su di un albero giovane per impostare con delicatezza una forma, magari liberando il tronco da rami laterali troppo bassi o aprendo leggermente il centro della chioma.
E’ possibile anche tagliare rami danneggiati da malattie o eventualmente dalle gelate (cui è particolarmente sensibile).Operiamo sempre alla fine dell’inverno o dopo la fine della fioritura.Ricordiamoci tuttavia che la pianta produce i boccioli sui rami vecchi (e anche sul tronco) quindi meno si interviene e più decorativo apparirà in primavera.In caso di danno, specie se causato dal gelo di cui, si è detto, l'albero di Giuda risente particolarmente, si può procedere con potature anche drastiche. Dal momento che il siliquastro sviluppa la sua fioritura anche sul tronco principale, che è la sua parte più vecchia, è consigliabile effettuare la potatura dopo la fioritura per consentirne un ottimale crescita così come lo sviluppo più favorevole per nuove ramificazioni che andranno a infittire ulteriormente la pianta.Il siliquastro può essere attaccato fatalmente dal cosiddetto cancro da “Nectria”.
In molti libri di ricette del nord Europa, in particolare britannici, si trova spesso consigliato di utilizzare i fiori raccolti freschi per comporre ottime insalate.
Il nome popolare di questo albero lo lega alla figura di Giuda Iscariota. Alcune leggende dicono Gesù fu baciato ( e tradito) proprio sotto uno di questi. Altre invece lo indicano come quello prescelto dal discepolo per suicidarsi impiccandovisi.Del siliquastrum esiste anche la variante “alba”, che presenta dei comunque apprezzati fiori candidi. Altra specie tra i cercis è il cercis canadensis, nativo dell'America nordorientale. Arriva ad un'altezza di 12 centimetri circa e presenta delle foglie circolari. Ha fiori rosa a mazzetti che crescono a primavera inoltrata, una chioma ampia e una tonalità leggermente più chiara del siliquastro. C'è poi il cercis chinensis, nativo della Cina, il cercis occidentalis o californica, che predilige di gran lunga condizioni climatiche miti e il cercis racemosa, proveniente dal Giappone, anche questo con fiori rosa e penduli che fioriscono a metà primavera.
L’albero di giuda è anche conosciuto come giudea o siliquastro. Il termine deriva dal greco kerkìs “navicella” o “spola” e dal latino siliqua “baccello” e fa particolare riferimento alla forma dei frutti della pianta.
Una particolarità che caratterizza l'albero di giuda è la nascita dei fiori, presenti sulla nuda corteccia, in un tempo che precede la nascita delle foglie. Una leggenda medioevale narra che il termine albero di Giuda proviene dall'episodio del fatidico bacio che Giuda Iscariota diede a Gesù. In seguito a questo avvenimento Giuda, colpito dal profondo rimorso, si impiccò proprio sotto la pianta. Da qui il legame tra il nome della pianta e la leggenda. Nei culti precristiani europei, l’immagine di questa pianta era fortemente associata al ricordo di questa antica leggenda popolare.Di solito non ha problemi a sopportare temperature fino a -10°C. Bisogna però sottolineare che questo albero ama particolarmente le aree temperate e che in quelle circostanze la crescita è notevolmente più veloce.
Di conseguenza se viviamo nel Nord Italia o al di sopra dei 500 metri s.l.m. prendiamo in considerazione anche altre essenze.Il periodo ideale per la messa a dimora è quasi ovunque l’autunno. E’ però meglio procedere in primavera se viviamo in zone pedemontane o battute da venti freddi che possono danneggiare gravemente soprattutto gli esemplari giovani.
Le somministrazioni di acqua dovranno essere assidue soprattutto durante i primi anni dall’impianto. Gli esemplari giovani, infatti, gradiscono particolarmente i suoli leggermente umidi e freschi. Evitiamo sempre la creazione di ristagni idrici che potrebbero causare marciumi a livello radicale.
Gli individui adulti sono invece molto resistenti alla siccità e risultano quindi molto adatti al Centro-Sud della nostra penisola, anche se, in caso di carenza di pioggia, è sempre consigliata qualche somministrazione, specialmente durante l’estate.Come per tutti gli appartenenti alla famiglia delle Leguminosae, le concimazioni azotate sono del tutto superflue. Le loro radici, infatti, vivono in simbiosi con alcuni batteri azotofissatori: il terreno sarà ricco di questo nutriente e verrà naturalmente rigenerato.
Può ad ogni modo essere utile, verso novembre, distribuire un’abbondante dose di stallatico maturo nell’area coperta dalla chioma. Questo contribuirà al miglioramento della tessitura del terreno, garantendo una buona vitalità e ottimo sgrondo delle acque.In primavera è sempre un’ottima idea aggiungere una dose di concime granulare a lenta cessione per piante da frutto, seguendo le dosi indicate dal produttore. Il potassio deve essere il macroelemento preponderante, in maniera che sia ampiamente stimolata la fioritura.Attualmente in commercio sono disponibili diverse cultivar che differiscono solamente nella colorazione dei fiori: alba (colore bianco), rubra (color rosa scuro).
Interessante è la Sterilis per chi non volesse la produzione di frutti.I fiori di questo albero vengono utilizzati comunemente nella cucina del Centro-Sud del nostro paese e sono anche un ingrediente diffuso nella pasticceria del Medio Oriente, in particolare in quella turca, in abbinamento a miele e frutta secca. Il loro sapore è infatti dolce, ma leggermente acido e contrasta magnificamente con gli altri ingredienti.
L’utilizzo di gran lunga più comune è quello che li vede abbinati a fresche insalate primaverili, cui dà gusto e colore. Può però essere inserito come decorazione anche in risotti o zuppe, a fine cottura, abbinandolo per esempio ad altri fiori eduli, come quelli di borragine. Per conservarne l’aroma nel tempo è però possibile utilizzarli come ingrediente per le marmellate.Ingredienti
500 grammi di fiori400 grammi di zucchero1 bustina di pectinaSucco di mezzo limone1 litro di acquaRaccogliere i fiori all’inizio di aprile, prima che si siano schiusi completamente. Mettiamoli in una pentola con l’acqua e portiamo a bollore, mantenendolo per 10 minuti. Lasciamo in infusione per almeno 12 ore e infine filtriamo con un colino a maglie fitte. Aggiungiamo l’equivalente del peso complessivo in zucchero, la pectina e poco succo di limone. Facciamo cuocere fino a quando avrà raggiunto la giusta consistenzaUna buona idea può anche essere quella di preparare un dolce sorbetto primaverile
Ingredienti2 tazze piene di fiori1 tazza di acqua1 tazza di zucchero (preferibilmente di canna)Succo di mezzo limonePortiamo ad ebollizione l’acqua e inseriamo i fiori, lasciandoli in infusione per 10 minuti. Spegniamo e aspettiamo almeno 2 ore. Frulliamo il tutto e filtriamo attentamente. Aggiungiamo lo zucchero e mescoliamo di tanto in tanto. Aspettiamo un’ora e poi mettiamolo nel congelatore (o utilizziamo la gelatiera). Decoriamo con fiori freschi prima di servire.
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