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L'acero rosso è un albero che non richiede eccessive attenzioni; è importante considerare che la riproduzione può avvenire per talea e il periodo consigliato per l'impianto sia nel mese di ottobre. Questa pianta è particolarmente tollerante nei periodi estivi, pertanto si può collocare in luoghi soleggiati per gran parte del tempo; ma se si superano temperature oltre i 28/30°, è consigliabile, sistemarla in una posizione soleggiata la mattina, e con scarsa illuminazione, o meglio ancora all'ombra, nella seconda metà della giornata. Inoltre gli aceri temono i venti provenienti da nord, pertanto sarebbe meglio una sistemazione che ripari completamente l'albero dai venti più freddi. La pianta non richiede potature, perché la chioma s'infoltisce in modo compatto, ad esclusione di quelle annue per eliminare i rami rovinati.
Generalmente l'albero di acero si presta a tutti i tipi di terreno, è importante però che il suolo non sia troppo acido o estremamente alcalino; quindi una terra mediamente concimata con composta di foglie o con letame maturo va più che bene. Le tempistiche migliori per la concimazione, rientrano nei periodi autunnali fino all'ingresso dell'inverno e in piena primavera. La pacciamatura può inoltre essere intensificata con cortecce e lapillo (pietruzza di materiale vulcanico), per assicurarsi che il suolo non si disidrati velocemente, ma che resti con una buona percentuale d'umidità garantendo la giusta freschezza del sottosuolo. Infine è importante scegliere il giusto concime, tenendo conto del quantitativo d'azoto, che in dosi eccessive, porterebbe l'albero ad una crescita vegetativa tardiva, con conseguente congelamento dei germogli.
Come ogni pianta, anche l'acero purtroppo è soggetto ad attacchi fungini o di insetti e acari antagonisti. Tra le principali malattie abbiamo l'oidio, comunemente detto anche "mal bianco", o anche la ruggine; questi tipi di funghi aggrediscono il fogliame della pianta in situazioni di forte umidità e con scarsa esposizione ai raggi solari. L'esposizione al sole aiuterebbe la pianta, asciugandone le foglie ed eliminando lo sviluppo di tali organismi, che se non fermati in tempo, possono portare alla morte dell'albero, soprattutto nel caso di esemplari più giovani. Il giusto trattamento in queste situazioni, sarebbe la potatura con conseguente eliminazione delle parti colpite dai parassiti; ma se la malattia dovesse essere ormai estesa per più della metà della pianta, allora è necessario un intervento urgente con trattamento a base di zolfo e rame.
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