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Prima di capire le tecniche di potatura del gelsomino occorre conoscere bene le caratteristiche di questa pianta. Il gelsomino, dunque, è una pianta sempreverde, a portamento arbustivo, o rampicante, originaria delle zone tropicali di diversi continenti, ovvero Asia, Americhe e Sud Europa. La pianta può assumere portamento cespuglioso, ma il più delle volte è rampicante e viene usata per ricoprire muri, graticci e pergolati. Il gelsomino, come detto al paragrafo precedente, conta tantissime varietà, tutte appartenenti alla famiglia delle olaceae. Quella maggiormente conosciuta e coltivata è il gelsomino comune a fiori bianchi, botanicamente conosciuto come jasminum officinalis. In natura esistono anche altre stupende varietà di gelsomino, tra cui jasminum nudiflorum, primulinum e grandiflorum, rispettivamente con fiori gialli e lievemente rosati. Il gelsomino ha foglie caduche e può raggiungere altezze superiori ai tre metri. In questa pianta, la potatura ha non solo un effetto estetico ed ornamentale, ma anche di miglioramento delle condizioni della pianta nella fase successiva alla crescita. Proprio dalla fase di crescita del gelsomino si distinguono una potatura di allevamento o formazione e di mantenimento o ringiovanimento.
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La potatura del gelsomino comprende diverse fasi( lo abbiamo già detto nei precedenti paragrafi) che accompagnano tutta la crescita della pianta. Nei primi tre anni il gelsomino va potato accorciando, di due terzi, i rami alla base. L’operazione favorisce la comparsa di nuovi getti laterali, determinando la forma e il portamento della pianta adulta. Il taglio di formazione serve anche a infoltire la parte bassa della pianta, evitando che si creino delle zone prive di rami. Nei due o tre anni successivi, i rami basali vanno tagliati sempre a circa due terzi della loro altezza. Dopo il terzo anno, la pianta adulta potrà essere liberata delle parti secche o danneggiate o subire un taglio dei rami. Questo intervento configura la cosiddetta potatura di ringiovanimento.
La scelta tra l’eliminazione dei rami danneggiati e i tagli ai rami produttivi dipenderà dal tipo di pianta coltivata. In alcune specie di gelsomino bisogna solo eliminare i rami secchi o danneggiati, mentre in altre si può prevedere l’accorciamento dei rami basali, ad altezze diverse in base alla specie coltivata. Il gelsomino comune non deve subire il raccorciamento dei rami basali, ma solo la loro diradazione, cioè i rami vanno tagliati alla base. Nelle varietà nudiflorum e primulinum, i rami vanno accorciati di due terzi; nelle specie perenni, che si comportano come annuali, i rami vanno tagliati a pochi centimetri dalla base; in tutte le altre specie di gelsomino, la potatura di ringiovanimento consiste solo nell’eliminare i rami secchi o appassiti.La potatura di formazione del gelsomino va effettuata in primavera. Lo stesso vale anche per quella di ringiovanimento, anche se in questo caso la periodicità dell’intervento potrà variare lievemente in base alla specie coltivata. Esistono, infatti, specie che fioriscono sui rami dell’anno precedente e altre che fioriscono su quelli dell’anno. Nel primi caso, la potatura dovrà essere eseguita almeno due settimane prima della fioritura, nel secondo, a fine inverno, cioè nel periodo che coincide con l’inizio della stagione vegetativa.
Per potare il gelsomino si usano delle normali cesoie per potatura con lame nuove e ben affilate. L’operazione si deve eseguire indossando dei guanti sterili. Per un corretto intervento, gli attrezzi devono essere puliti e disinfettati sia prima che dopo l’uso. I tagli devono essere netti e precisi e senza sfilacciature. Queste si evitano avendo una mano ferma e attrezzi con lame nuove o perfettamente affilate. Le sfilacciature o i tagli imprecisi possono provocare, nella pianta, ferite difficili da rimarginare.
Queste possono anche essere veicolo di infezioni parassitarie, fungine, virali o batteriche. Una potatura corretta e decisa servirà, invece, ad ottenere una pianta sana, resistente, rigogliosa e con delle stupende fioriture. In caso di difficoltà nella potatura si può chiedere l’intervento di operatori specializzati. Questi ultimi possono rivelarsi necessari quando si devono potare delle ampie siepi formate anche dal gelsomino.Se anche a voi è capitato di avere un gelsomino secco, ecco alcune informazioni che forse vi potranno aiutare a capire cosa sia successo alla vostra pianta. Le cause che fanno seccare il gelsomino possono essere diverse, possono essere carenze di nutrienti, di acqua oppure un problema causato da qualche insetto o da altri patogeni.
Se sul vostro gelsomino avete notato un disseccamento diffuso, con ingiallimento progressivo delle foglie che dapprima perdono colore e successivamente diventano secche, la causa è da ricercare molto probabilmente nel terreno. Se il vostro gelsomino è coltivato in vaso potrebbe essere un problema dovuto alla mancanza di nutrienti nel terreno
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