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Con il termine “fertilizzante naturale” si intende un prodotto di nutrizione vegetale composto essenzialmente da sostanze naturali e non lavorate industrialmente. Il fertilizzante naturale viene anche definito biologico o ecologico, per il suo basso impatto ambientale rispetto ai fertilizzanti chimici. Nella categoria dei fertilizzanti naturali rientrano tantissime sostanze, a partire da quelle classiche e usate nell’agricoltura dei secoli passati, ovvero il letame o stallatico maturo e il sangue secco di animali macellati. Con il passare del tempo e dei secoli, anche l’agricoltura biologica si è evoluta, trovando anche altre sostanze naturali in grado di fertilizzare il terreno e di nutrire le piante. Oggi, i fertilizzanti naturali sono ricavati anche dai rifiuti organici prodotti dagli alimenti o dai resti vegetali di alberi e piante. Bucce, fondi di caffè, foglie secche, lasciate fermentare per alcuni giorni, possono dare origine al compost, un ottimo fertilizzante naturale che nutre le piante e rende morbido e soffice il terreno. Produrre compost non è però sempre facile, perché la fermentazione dei rifiuti richiede tempo e spazio. Per questo motivo il compost viene spesso prodotto attraverso grandi impianti di compostaggio gestiti da società.
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Fornirsi di compost prodotto con criteri, per così dire, industriali, potrebbe costare quanto i concimi chimici. Esistono però delle sostanze, sempre naturali e assolutamente biologiche, che possono essere usate proprio come fertilizzanti naturali. Queste sostanze vengono usate abitualmente nella vita quotidiana e, se somministrate alle piante e al terreno, possono avere un ottimo effetto ammendante e nutritivo. Tra le sostanze da usare come fertilizzanti naturali troviamo il tè, il fondo del caffè, l’acqua minerale gassata e la birra. Si tratta di sostanze di uso comune che possono essere tranquillamente utilizzate per concimare le piante e per fertilizzare il terreno. Naturalmente si deve evitare di eccedere, perché l’eccesso di qualsiasi fertilizzante rischia di provocare danni alle piante e di bloccarne la crescita. I fondi di caffè, quelli delle bustine del tè, l’acqua minerale e la birra, possono essere usati a piccole dosi per stimolare la colorazione dei fiori e delle foglie, per rafforzare le radici e per ottenere fioriture rigogliose. Non solo, alcune di queste sostanze contengono azoto, fosforo e potassio, ma anche microlemementi come manganese e magnesio, ideali per stimolare la fioritura e per rendere più morbido il terreno.
Le sostanze citate al paragrafo precedente, come già detto, possono essere usate per migliorare il terreno e per nutrire le piante. Ogni mese si può somministrare un cucchiaio di fondo di caffé al terreno. In tal modo lo si renderà più fertile e si potenzierà la fioritura delle piante ornamentali. Anche i residui delle bustine del tè sono degli ottimi fertilizzanti naturali. Questi si possono spruzzare sulle piante assieme all’acqua, magari usando uno spruzzino. Per rendere le foglie più verdi e per rafforzare la fioritura, si può usare anche l’acqua di cottura delle verdure. Questa si spruzza sulle piante solo dopo averla fatta raffreddare. Anche l’acqua minerale gassata, dopo aver perso il suo contenuto di anidride carbonica, può essere usata per innaffiare le piante, rivelandosi un ottimo fertilizzante naturale per fiori e foglie. I giardinieri più ardimentosi stanno persino usando la birra come fertilizzante naturale. Questa non va usata pura, ma miscelata con ammoniaca, sale inglese e acqua. Spruzzando il terreno con questa miscela si rafforzeranno le radici delle piante e si eviteranno le malattie fungine che spesso le colpiscono. I fertilizzanti naturali fatti in casa vanno usati con parsimonia e senza eccedere, perché possono far ingiallire le foglie e far seccare i fiori. La cadenza di fertilizzazione naturale può essere una volta al mese, usando però quantità non superiori al cucchiaio.
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