La concimazione del prato è sovente preceduta da una fase che prepara il terreno e le radici dell’erba ad assorbire meglio le sostanze nutrienti del concime. Questa fase si chiama rullatura e serve ad arieggiare al massimo il manto erboso facendo penetrare l’aria fino alle radici del prato. La rullatura si effettua con appositi macchinari dotati di un rullo con punte metalliche. Le punte del macchinario, muovendosi sull’erba, penetrano negli strati più profondi del manto erboso, arieggiandoli. Con la rullatura si eliminano anche i tessuti vegetali morti che ostacolano la crescita dell’erba. La buona areazione del prato consente, inoltre, di far assorbire con efficacia tutte le sostanze nutritive del concime.
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Il prato va concimato quattro volte l’anno, con intervalli di tre mesi. La prima concimazione dell’anno va effettuata tra la fine di febbraio ed i primi di marzo, quando l’erba, in piena fase di crescita, necessita di una elevata quantità di azoto. In estate e in inverno bisogna distribuire concimi con un contenuto di potassio superiore all’azoto. E’, infatti, provato che il potassio rende le piante più resistenti alle malattie e alle avversità climatiche provocate da temperature estreme ( afa o gelo). La concimazione azotata è fortemente consigliata anche in autunno. In genere, le proporzioni di elementi nutritivi dei concimi per prato devono prevedere un’alta percentuale di azoto, una media percentuale di potassio e una bassa percentuale di fosforo per la concimazione primaverile ed autunnale; azoto e potassio in parti uguali, nella concimazione estiva ed invernale.
I concimi per il prato possono essere ad effetto immediato e a lenta cessione. I primi sono i cosiddetti concimi nitrici che vengono immediatamente assorbiti dal terreno e dalle radici della pianta con il rischio di perdita eccessiva di nutrienti dovuta all’effetto dilavamento delle piogge. I concimi a lenta cessione rilasciano gradualmente le sostanze nutritive al terreno e alle radici del manto erboso, consentendo di allungare i tempi tra una concimazione e l’altra. L’effetto dei concimi a lenta cessione dura circa tre mesi, al massimo quattro. Per una buona concimazione del prato è consigliabile usare solo concimi a lenta cessione, in modo da coprire le necessità nutritive del tappeto erboso per tutte le fasi del suo ciclo vegetativo.
La concimazione del prato si effettua con le stesse tecniche e gli stessi metodi della semina, ovvero con spargimento del concime a mano o con apposite macchine spargi concime. Sia a mano che in maniera meccanizzata, il concime va distribuito in maniera uniforme per nutrire ogni singolo angolo del prato. Una corretta concimazione prevede anche la distribuzione di quantità di fertilizzante in proporzione alla superficie da concimare e al periodo in cui la si effettua. La quantità media di concime da distribuire nel corso dell’anno è di circa tre chilogrammi ogni cento metri quadri. Nel periodo della concimazione primaverile, ovvero, durante la stagione vegetativa, è utile fornire al prato anche dei concimi a base di ferro che danno una colorazione vivida e intensa all’erba. La stessa colorazione si può ottenere con delle abbondanti concimazioni azotate, solo che queste ultime presentano anche delle controindicazioni, quali l’abbondante crescita del manto erboso, la sua predisposizione alle malattie e la scarsa resistenza al caldo secco. Il ferro, invece, dona all’erba lo stesso effetto dell’azoto, ma senza i rischi di quest’ultimo. In commercio si trovano concimi complessi per prato che contengono azoto e ferro, anche se nella pratica del giardinaggio si preferisce usare del semplice solfato di ferro. Questo composto non solo rende il prato più verde, ma combatte anche il muschio, uno degli infestanti più frequenti nei nostri prati. Il solfato di ferro va disciolto in dieci litri di acqua e distribuito con una pompa per diserbanti. La dose per rinverdire il prato è di circa 55 grammi ogni 100 metri quadri, mentre quella per combattere il muschio è di 400 grammi ogni 100 metri quadri. Il concime, qualunque esso sia, va distribuito nelle giornate miti, mentre vanno evitati i giorni in cui le temperature sono o eccessivamente calde o troppo rigide.
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