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L’olivo è un albero da frutto molto particolare, perché produce le olive, che spesso si consumano sott’olio e sotto sale e da cui si ricava il famosissimo olio extravergine. Pochi sanno che la qualità dell’olio di oliva dipende anche dalla concimazione dell’albero. L’olivo, in natura, è in grado di vivere anche senza concimazione, perché, grazie al suo apparato radicale estremamente vigoroso e robusto, riesce a ricavare le sostanze nutritive anche dai terreni molto compatti e poco malleabili. Tuttavia, una scarsa presenza di nutrienti nel terreno rischia di compromettere anche la resa qualitativa e quantitativa dell’albero, sia in termini di fruttificazione che in termini di estrazione dell’olio di oliva. La concimazione dell’olivo serve, dunque, essenzialmente a garantire una buona qualità delle olive e del loro olio. Un buon concime per olivo tutela anche la crescita della pianta, la fortifica e le rende più resistente ad avversità e malattie. I concimi adatti all’albero di olivo sono a base di azoto, fosforo e potassio e di alcuni microelementi, quali ferro, magnesio e boro. Questi concimi vanno somministrati in tre particolari momenti di vita della pianta: preparazione del terreno, messa a dimora e fruttificazione. In tal caso, per l’olivo, si distinguono tre tipi di concimazione: di fondo, di allevamento e di produzione.
La concimazione dell’olivo, come detto al paragrafo precedente, si effettua durante tre fasi di sviluppo della pianta, ovvero prima della messa a dimora, durante la crescita e durante la fruttificazione. La concimazione che precede la messa a dimora è quella di fondo, cioè del terreno. In questa fase va somministrato un concime azotato, visto che il terreno, per effetto del dilavamento, perde quasi interamente il contenuto di azoto naturale. Dopo la messa a dimora e durante la crescita dell’albero si ricorre sempre a concimi azotati, da somministrare sia in forma organica che in forma minerale. Nella concimazione di fondo è consigliabile usare concimi organici, come il letame maturo, sostanza ampiamente utilizzata per la gran parte delle concimazioni preparatorie dei terreni. Nella concimazione di produzione, cioè durante la fase di maturazione dei frutti, si effettua una concimazione a base di azoto, fosforo e potassio, dove le percentuali dei tre microelementi devono essere rispettivamente con azoto inferiore al fosforo e al potassio e con fosforo inferiore al potassio. Durante le concimazioni, se necessario, si possono somministrare anche concimi ricchi di microelementi, tra cui boro, calcio e magnesio. I microelementi migliorano la proprietà del terreno e migliorano la qualità dei frutti. Il calcio non va somministrato nei terreni troppo compatti, anzi, per l’olivo coltivato in terreni calcarei è meglio utilizzare concimi ferrici.
L’olivo va concimato in periodi che variano in base allo stato di maturazione dell’albero. La concimazione di fondo si effettua in primavera, mentre quella di allevamento, da praticare nei primi tre anni di vita della pianta e fino al quarto, si effettua a primavera, cioè durante la ripresa vegetativa, e dopo la fioritura, cioè a metà giugno. La concimazione di produzione si può effettuare in un unico intervento, a primavera, o in tre interventi: a primavera, a fine inverno e in autunno.
I concimi adatti per l’olivo sono sia organici che minerali. La concimazione organica è adatta per la preparazione del terreno, mentre, con l’albero in accrescimento e nella concimazione di produzione, si possono usare anche concimi minerali. I più usati sono quelli in forma liquida, per irrigazione fogliare. In alternativa si possono usare anche i concimi da somministrare a spaglio, cioè come i semi. Lo spaglio dei concime si può effettuare manualmente o con macchine spargiconcime. Questa pratica si effettua preferibilmente per la concimazione autunnale ed è a base di concimi azotati e potassici. Un’altra concimazione molto diffusa per l’olivo è quella a spaglio vegetale, cioè a base di resti di potatura. I resti dei tagli si possono macinare e triturare e spargere alla base della pianta, preferibilmente interrandoli. Questi resti rafforzano le radici e migliorano la resa oleosa delle olive.
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