Uva per champagne

Varietà utilizzate

Le uve che vengono utilizzate per realizzare una delle bevande più diffuse in tutto il mondo, ovvero lo Champagne, vengono distinte in relazione all’associazione locale, ma tale classificazione avviene anche per opera dell’Inao, ovvero un ente governativo che si occupa della regolamentazione del vino francese.

Le tre categorie per eccellenza sono rappresentate dalla Premier Cru, dalla Grand Cru e dalla Cru.

Grazie a questo interessante sistema di classificazione, c’è la possibilità di determinare molto più facilmente i prezzi, ma anche il livello qualitativo dei vigneti, con la categoria Premier Cru che è certamente ritenuta la migliore.

La classificazione delle uve da Champagne in queste tre categorie che abbiamo appena citato permette al contempo di offrire una notevole garanzia per la qualità di questa bevanda, facendo in modo che il consumatore finale sia sempre a conoscenza della tipologia del vigneto da cui derivano le uve.

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Chardonnay

calici champagne Lo Chardonnay si caratterizza per avere una tradizione estremamente importante alle spalle per la popolare nascita nei terreni della Borgogna.

SI tratta di un’uva da champagne che è davvero molto resistenze alle basse temperature e a tutti quei climi in cui è prevista una stagione invernale piuttosto rigida: in pochissimo tempo venne adottato anche dalla Champagne, in cui riesce ad esprimere tutta la sua resistenza rispetto alle temperature vicine allo zero, che costringe tante uve ad un rapido deperimento.

Lo Chardonnay non presenta unicamente il vantaggio di offrire un ottimo livello di resistenza nei confronti delle basse temperature, ma al tempo stesso si caratterizza per essere una delle varietà maggiormente semplici da coltivare, sia per quanto riguarda l’allevamento che la vinificazione.

Lo Chardonnay non presenta alcuna complicazione per ciò che concerne la maturazione, ma la cosa che stupisce è che le rese ogni volta devono essere contenute proprio per via di una vigoria troppo elevata.

L’apporto aromatico dello Chardonnay non ha davvero rivali, visto che è unico nel suo genere ed è una combinazione perfetta di lamponi, vaniglia, tabacco, pesche, frutti esotici, pomodori e molto altro ancora.


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    Pinot Noir

    Il Pinot Noir si caratterizza per essere la seconda uva estremamente importante coltivata nei terreni della Borgogna adottata dallo Champagne, conosciuta ed apprezzata per una notevole resistenza nei confronti dei climi tipicamente invernali e rigidi, ma anche per una qualità davvero eccellente.

    In confronto allo Chardonnay, il Pinot Noir si contraddistingue, però, per essere un’uva estremamente delicata e piuttosto complicata sia per quanto riguarda l’allevamento che per ciò che concerne l’operazione di vinificazione.

    Si tratta di una tipologia di uva per champagne che si adatta molto bene alle basse temperature, ma che presenta un’epoca di maturazione piuttosto precoce, ma anche estremamente sensibile alla colatura.

    La vinificazione all’interno della Champagne, inoltre, è stata gestita e controllata in modo adeguata proprio per essere eseguito interamente in bianco, mentre la seconda fermentazione si verifica in bottiglia. La spumantizzazione, invece, segue la tecnica classica ed offre la possibilità di sfruttare anche delle uve con un livello di maturazione piuttosto basso e, per tale ragione, presentano un grado di acidità maggiore, evitando tutte quelle complicazioni che quest’uva si trascina sempre con sé.

    Grazie alla spumantizzazione effettuata secondo la metodologia classica, inoltre, l’inserimento posticipato dello zucchero per favorire la ripresa della fermentazione va a porre un’adeguata soluzione al problema derivante dall’acidità, ma anche a quello relativo alla limitata gradazione di alcol.

    Ovviamente, al giorno d’oggi è piuttosto frequente impiegare delle tecniche molto più equilibrata, cercando un maggiore bilanciamento rispetto alla vecchia soluzione zuccherina che veniva ampiamente utilizzata tanti anni fa, anche se la capacità di poter ottenere dei vini di elevatissima qualità è rimasta certamente immutata ed intatta, rendendo lo champagne estremamente differente rispetto a tutti gli altri vini di qualità.


    Uva per champagne: Pinot Meunier

    Tra tutte le uve per champagne non possiamo non citare, infine, il Pinot Meunier: si tratta di una delle varietà comprese all’interno dell’estesa famiglia dei Pinot, ma che non è certamente molto popolare fuori dai confini della Champagne, in cui invece viene frequentemente utilizzata , proprio per via di una struttura del tutto particolare, che va a rendere più forte la debolezza che denota il Pinot Noir, che in diverse annate non riesce a raggiungere spesso un buon livello di maturazione.

    Per quanto riguarda gli aromi che caratterizzano questa particolare uva da champagne troviamo certamente quelli speziati, ma si distingue da tutte le altre anche in virtù di una struttura estremamente solida.

    Il Pinot Meunier è un’uva da champagne che solamente in rarissime occasioni viene vinificata in purezza: questa decisione si deve motivare con il fatto che, nonostante sia in grado di garantire il raggiungimento di ottimi risultati, la qualità di Pinot e Chardonnay è così elevata e maggiore rispetto a tutte le altre, che l’utilizzo del Pinot Noir non può che essere solamente quello all’interno del taglio, in modo tale da garantire un rafforzamento della struttura e per rendere più ricchi gli aromi.


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