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I fiori che coltiviamo in giardino o in vaso producono semi. Per alcune specie, la moltiplicazione attraverso i semi è la tecnica più semplice per avere altre piante l'anno successivo. Non per tutte le piante, però, vale questo discorso; vediamole nel dettaglio. I fiori estivi sono i più semplici da propagare per seme. Dopo la fioritura e il disseccamento del fiore, i semi sono evidenti e facili da raccogliere. Citiamo, come esempio lampante, i girasoli dai grandi semi ben visibili, così facili da individuare, raccogliere e conservare. Un altro esempio di seme molto facile da vedere è quello grande e nero della bella di notte. In maniera meno visibile, anche gli altri fiori producono semi allo stesso modo: le zinnie, le viole, i tagete, la lavanda, dopo la fioritura generano i semi che rappresentano la loro continuità. Alcuni sono piccolissimi, come quelli della petunia, ma tutti possono essere raccolti e conservati per la stagione successiva. Basta metterli in una bustina di carta, sulla quale scriveremo il nome della pianta e l'anno in cui sono stati prodotti.
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Il discorso fatto finora non è altrettanto valido per i semi di fiori di piante da appartamento. La violetta africana, lo spathifillum, l'anthurium, l'ibisco, l'azalea, l'ortensia ed altre piante perenni, che normalmente coltiviamo, producono i loro semi, ma farli germogliare non è altrettanto semplice. Per queste piante si preferisce, perchè più semplice ed immediato, moltiplicarle per talea o divisione dei cespi. I semi che possiamo recuperare dalle nostre piante non sempre ci garantiscono di avere piante identiche a quelle da cui li abbiamo presi; questo di solito non è un problema, ma può diventarlo se vogliamo essere certi di avere quell'esatta tonalità di colore, perchè magari stiamo progettando un giardino. Sia che abbiamo conservato i semi delle nostre piante, sia che acquistiamo varietà diverse in un vivaio o da un fioraio, dovremo seminarli per far spuntare le nuove piantine. Quasi tutti i semi di fiori possono essere seminati verso fine inverno, inizio primavera. Nelle regioni del nord sarà opportuno attendere aprile, se si vuole seminare all'aperto; a sud si può cominciare verso la fine di marzo.
Solitamente i semi vengono posti in un semenzaio protetto in cui è posto un terriccio leggero, di torba e sabbia, ben inumidito. E' importante la profondità di semina, che è in stretta relazione alla dimensione del seme stesso. I semi di girasole vanno interrati di qualche centimetro, quelli di zinnia ad un paio di centimetri, ma quelli piccolissimi di petunia o viola del pensiero devono essere solo leggermente coperti da un sottile strato di terriccio, di pochi millimetri. I semini vanno tenuti adeguatamente umidi, ma vanno anche arieggiati per prevenire le muffe. Con i semi piccoli, fare attenzione a non smuoverli quando si annaffia: meglio usare un vaporizzatore. Quando si semina direttamente nel terreno, le piantine nate vanno diradate, lasciando solo le più forti. Quelle del semenzaio vanno selezionate, utilizzando le migliori e ponendole in giardino o in vaso. I semi di fiori ci danno la soddisfazione di far nascere nuove piante grazie alle nostre cure, ma attenzione: i semi maturi sono una grande attrazione per gli uccelli, che se ne nutrono.
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