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Il consumo di fave si rivela utile anche per la nostra salute. La fava, infatti, al pari della soia, ha un elevato contenuto di proteine che è notevole nelle fave secche. Queste però apportano anche molte calorie, più di 300 per ogni 100 grammi di prodotto. Mentre le fave secche contengono proteine, ma con un basso apporto di calorie, circa 35 per ogni 100 grammi. Ecco perché le fave fresche sono anche indicate nelle diete dimagranti. La fava ha anche proprietà diuretiche perché favorisce il drenaggio dell’apparato urinario. Tra le sostanze in essa contenute, troviamo, oltre alle proteine, vitamine (A, B, C, K, E, PP), fibre e sali minerali. A questi ultimi si devono gli effetti diuretici della fava. Il consumo di fave fresche è un ottimo coadiuvante nelle diete ipocaloriche e in quelle finalizzate a combattere la ritenzione idrica. La perdita di liquidi favorita dall’effetto diuretico delle fave fresche, riduce gli inestetismi della ritenzione stessa, come il gonfiore, regalando anche una buona forma fisica.
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I semi della fava, cioè le fave, si possono cucinare in diversi modi. In padella con cipolla o lessate in pentola per preparare zuppe e minestre. Per accertarsi della freschezza delle fave, basta osservarne il baccello che deve essere di colore brillante e senza macchie e con una forma abbastanza regolare. Inoltre, se il baccello si spezza facendo il classico rumore dello schiocco, allora vorrà dire che è fresco. Le fave fresche si possono anche essiccare o congelare in freezer. Ma prima del congelamento è utile bollirle per circa tre minuti e poi lasciarle raffreddare. Il consumo di fave è assolutamente vietato in chi soffre di favismo, una malattia di origine genetica provocata dalla carenza di un enzima presente nei globuli rossi. L’assunzione di alcuni farmaci e di alcuni alimenti, tra cui, le fave, inibisce l’attività dell’enzima, già carente nei malati di favismo, scatenando una crisi emolitica acuta, cioè la distruzione dei globuli rossi.
Le fave si trovano facilmente nei mercatini di frutta e verdura e nei supermercati. E’ frequente trovarli nelle bancarelle dei commercianti, nello stesso periodo dei piselli, cioè tra aprile e maggio, quando si possono consumare fresche e quando, grazie alla loro freschezza, si possono cuocere in pochi minuti. Con le fave fresche si può anche preparare la crema di fave, cioè una salsa ottenuta da fave, sgusciate, lessate e frullate assieme ad altri ortaggi di uso comune, come carote e cipolla. Se si ha intenzione di intraprendere una dieta dimagrante e se non si soffre di favismo, il periodo ideale per farlo è proprio metà primavera, quando le fave si trovano in abbondanza. Il costo di questi legumi è abbastanza accessibile, anche se l’euro ne ha fatto comunque lievitare i prezzi. Un chilo di fave costa tra 2, 3 euro. A inizio stagione i prezzi possono anche arrivare fino a 4 euro al chilo. In tal caso è preferibile acquistare le fave direttamente dai produttori locali che vendendo al consumatore finale possono permettersi un consistente abbassamento del prezzo.
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