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Il periodo di fioritura dell’Adhatoda Vasica corrisponde alla bella stagione, quindi primavera-estate.
Questa pianta si deve collocare in luogo in semi-ombra, in cui comunque possa godere dei raggi solari nel corso delle ore più fresche della giornata.Il consiglio è quello di coltivare le piante di adhatoda all’interno di luoghi riparati, come appartamenti o serre, soprattutto per via del fatto che soffrono notevolmente il freddo, dato che temono le temperature al di sotto dei quindici gradi centigradi.Nel corso della primavera inoltrata, però, possono tranquillamente essere collocate in uno spazio all’aperto.Si tratta di una pianta che deve essere annaffiata in modo sporadico, prestando attenzione al fatto che il terreno si sia completamente asciugato prima di procedere ad una nuova annaffiatura.Nel caso in cui si vogliano coltivare delle piante di adhatoda in vaso, l’annaffiatura deve più o meno corrispondere a quella tradizionale, mentre il substrato all’interno del vaso va cambiato ogni 2-3 anni. Plant Theatre Kit di pomodori stravaganti con diverse varietà da coltivare Prezzo: in offerta su Amazon a: 16,99€ |
In medicina vengono sfruttate utilmente le foglie di adhatoda, che presentano al loro interno la vasicina, ovvero un alcalino attivo, e un olio essenziale.
Si tratta di due componenti che servono essenzialmente a sconfiggere le affezioni dell’apparato respiratorio, come ad esempio il mal di gola e la tosse.La vasicina è in grado di operare una dilatazione dei bronchi, ovvero permette di liberare il flusso respiratorio anche nel caso in cui si verifichino dei fenomeni allergici (quindi si comporta più o meno come un antistaminico).In questo modo, viene evitata la broncocostrizione, ovvero quella fastidiosa sensazione per colpa della quale sembra di non riuscire a respirare.L’olio essenziale estratto dalle foglie di adhatoda, invece, è utile dato che è in grado di fluidificare il muco, in maniera tale da favorire un’attività di eliminazione.Non dobbiamo dimenticare anche come l’olio essenziale può contare su un buon effetto antisettico, impedendo la crescita di un gran numero di batteri che colpiscono soprattutto l’apparato respiratorio.L’adhatoda è in grado di svolgere un ottimo effetto broncodilatatore e antistaminico.
Infatti, numerosi studi scientifici hanno dimostrato come la vasicina e il vasicinone (ovvero il suo prodotto di autossidazione) sono in grado di realizzare una dilatazione dei bronchi che somiglia molto a quella permessa dalla teofillina, riducendo notevolmente le resistenze al flusso respiratorio.Il secondo effetto benefico è quello espettorante – mucolitico, dato che l’adhatoda è in grado di svolgere un’azione efficace per via della sinergia tra l’olio essenziale ei principi di natura alcaloidea.Proprio questi ultimi principi riescono a svolgere una funzione di depolimerizzare le mucoproteine (in pratica scioglie il muco) e stimola l’attività ciliare dell’apparato respiratorio (permettendo una più rapida e semplice eliminazione del muco).L’olio essenziale, invece, svolge una funzione stimolante di espettorazione.Infine, non dobbiamo dimenticare un importante effetto antisettico, dato che l’olio essenziale è in grado di inibire la crescita del Mycobacierium tubercolosis e di un gran numero di agenti che sono responsabili di numerose affezioni che vanno a colpire i bronchi.I prodotti a base di adhatoda sono essenzialmente degli infusi di foglie o degli estratti secchi: si devono assumere due o tre volte ogni giorno, preferibilmente una volta terminati i pasti. Inoltre, possiamo trovare, in particolar modo in erboristeria, degli sciroppi o anche dei prodotti di capsule a base di adhatoda: teniamo sempre in considerazione, però, di richiedere un consiglio dal proprio medico, prima di iniziarne l’assunzione.Questa pianta e i suoi estratti sono ritenuti sicuri e, quindi, privi di alcun tipo di tossicità, anche se bisogna sottolineare come sia controindicati in quelle situazione di gravidanza, soprattutto per via della loro azione uterotonica.Infine, è sempre buona norma prestare notevolmente attenzione a rispettare le dosi giornaliere prefissate con il medico, che non devono comunque mai superare le 2-3 volte che sono state raccomandate in precedenza.
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