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L'anice è una di quelle piante che, nella maggior parte dei casi, hanno bisogno di ricevere spesso i raggi del sole: ecco spiegata la ragione per cui è importante posizionarle in una zona battuta dal sole.
Proprio l'anice è una pianta che necessita di climi caldi e temperati per svilupparsi nel migliore dei modi, in particolar modo aree in cui le estati sono prolungate e le temperature sempre elevate.Per quanto riguarda le annaffiature, la pianta di anice, spesso, riesce a crescere sfruttando unicamente le precipitazioni naturali, anche considerando il fatto che ama la siccità a tutti quei terreni estremamente bagnati.Nel momento in cui la pianta di anice debba affrontare un periodo di siccità prolungata (o anche nel momento in cui venga coltivata in piantine che vengono messe a dimora in recipienti dalle dimensioni limitate), il suggerimento è quello di annaffiare questa specie in modo costante, ma saltuario, solamente nel caso in cui le condizioni facessero presagire un malessere dovuto alla mancanza d'acqua. «La coltivazione dell'anice» di Luigi Raineri Prezzo: in offerta su Amazon a: 8€ |
L'anice è una pianta che cresce nel migliore dei modi all'interno di tutte quelle zone dal clima tipicamente temperato: infatti, tali condizioni climatiche permettono alla pianta di godere di temperature ideali che si aggirano tra i 15 e i 25 gradi centigradi.
Stiamo parlando di una pianta che sopporto anche temperature intorno allo zero, ma che mal tollera le gelate tardive.L'anice si può considerare una di quelle piante che, per favorire un corretto sviluppo, hanno la necessità di crescere all'interno di terreni sciolti, con un impasto sostanzialmente medio e sempre con un buon livello di calcare e di argilla.Terreni ideali per lo sviluppo dell'anice sono anche quelli che possono vantare un ottimo livello di drenaggio e hanno, al loro interno, buone quantità di sostanza organica.Al contrario, i terreni umidi e compatti non sono certamente l'ideale per uno sviluppo ottimale della pianta di anice, dal momento che mal sopporto l'umidità e la formazione di ristagni idrici.L'anice è una di quelle piante che presentano un'origine orientale, anche se attualmente vengono coltivate in gran parte all'interno di zone del vecchio continente, ma anche in Asia Minore e in Messico.In Italia, l'anice viene coltivata, nella maggior parte dei casi, in aree specifiche come le regioni Toscana ed Emilia-Romagna, mentre lo sviluppo dell'anice avviene spontaneamente all'interno della Sicilia.La moltiplicazione dell'anice avviene tramite la semina, nel corso della tarda stagione primaverile: i mesi ideali per poter effettuare tale operazione sono aprile o maggio.
Vista la dimensioni particolarmente limitata dei semi di anice, è fondamentale coprire la terra in modo corretto, ovvero senza imprimere pesantezza o pressione, mentre il terreno che ospita la semina deve ricevere un'accurata ed attenta lavorazione.I semi di anice si caratterizzano, inoltre, per la particolarità di cedere rapidamente la germinabilità: proprio per questo motivo è fondamentale che sia abbastanza freschi.Dopo aver aspettato, come minimo, trenta giorni, si potrà notare la crescita dei primi germogli, dopodiché lo sviluppo sarà piuttosto costante e veloce.Nel caso in cui la semina sia stata effettuata in maniera troppo concentrata, allora il suggerimento è quello di provare a sfoltire le piante, sopratutto nel caso in cui arrivino ad un'altezza pari a dieci centimetri.Il consiglio, nella maggior parte dei casi, è quello di lasciar perdere i trapianti, dal momento che la pianta di anice non è in grado di sopportarli o, in ogni caso, non li tollera bene.Il passo successivo (ed ultimo) sarà quello di provvedere alla sarchiatura del terreno: questa operazione è necessario per fare in modo di bloccare lo sviluppo delle malerbe. In alcuni casi, a seconda delle esigenze della pianta, si potrà provvedere ad una leggera e limitata irrigazione.
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