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Originaria del Sud Africa, precisamente della regione del Capo, l'Aloe ferox si presenta come una pianta dal fusto eretto e robusto alle cui estremità sono attaccate le foglie, nella classica disposizione a rosetta tipica dell’aloe. Dal fusto si diramano dei tralci spinosi a cui sono attaccati i fiori. Questi, in genere, compaiono nel mese di marzo e si presentano di colore giallo, arancione o rosso acceso, a seconda delle zona in cui si trova la pianta. Le foglie risultano carnose e ricoperte di spine e rappresentano la parte della pianta comunemente utilizzata per scopi terapeutici. I principi attivi contenuti nell’aloe ferox sono molteplici, basti pensare che il succo di aloe, da solo, contiene oltre duecento molecole differenti, tra le quali: · Antrachinoni; · Polisaccaridi; · Lipidi; · Amminoacidi essenziali; · Vitamine; · Enzimi; · Minerali. Sono inoltre presenti anche principi attivi antinfiammatori come l’acido acetilsalicilico (il principio base dell’aspirina) nonché fitosteroli come il β – sitosterolo, molecola comunemente impiagata trattamento dell’ipertrofìa prostatica benigna.
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L’utilizzo dell’estratto di aloe ferox, considerata anche l’estrema facilità di assunzione dei suoi principi attivi, è ad oggi largamente utilizzato per la cura e la prevenzione di svariate problematiche. Le applicazioni sono diverse, ma tutte incentrate sulle proprietà lenitive e rigenerative contenute sia nel succo che nel gel. Il dolore e il prurito dovuto a eritemi, scottature, eczemi e psoriasi possono essere attenuati semplicemente tagliando le foglie, decorticandole e strofinandosi la polpa della pianta direttamente sulla zona interessata. Questa proprietà della pianta è sfruttata nella cosmesi per la creazione di creme e pomate per applicazione cutanea, soprattutto come lenitivo del dolore dovuto a traumi e ferite, ma soprattutto come rigenerativo cellulare dell’epidermide in caso di scottature e smagliature. In particolare, l’utilizzo di creme o estratti di aloe ferox prima e dopo il parto, riduce considerevolmente il rischio di smagliature. Anche il succo trova larga applicazione. La sua ingestione, infatti, permette di combattere sia sintomi di stitichezza che disturbi gastrointestinali più seri come ad esempio le ulcere dello stomaco.
Benché l’efficacia dei suoi principi attivi la faccia apparire come una pianta dalle virtù benefiche, anche l’utilizzo sregolato di aloe ferox, può portare a effetti indesiderati.In particolare, l’ingestione del succo in dosaggio elevato porta ad effetti tossici nell’apparato digerente a causa della presenza degli antrachinoni, fortemente lassativi, che possono causare crampi addominali e produzione di diarrea. L’uso prolungato può inoltre causare melanosi e atonia del colon.Il succo non dovrebbe essere assunto durante la fase dell’allattamento, dato che potrebbe rendere il latte amaro e sgradevole al neonato, oltre cha accentuargli il fenomeno delle coliche, tipico dei primi mesi di vita.Per quel che riguarda invece il gel e le pomate a uso cutaneo, gli effetti collaterali dovuti a sovradosaggio sono alquanto minori e riguardano soprattutto fenomeni di allergie e intolleranze con manifestazioni cutanee quali arrossamenti ed eczemi.Ad ogni modo, sebbene possieda innegabili proprietà terapeutiche, anche l’aloe ferox dovrebbe essere assunta in maniera regolata al fine di non intercorrere in situazioni spiacevoli, spesso più sgradevoli del malessere che si intendeva combattere.
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