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La tecnica migliore per moltiplicare la Mandevilla Laxa è il "taleaggio", da effettuarsi prelevando dei rami semilegnosi lunghi circa 7 cm e ponendoli a radicare in contenitori con un compost colturale fatto da torba e sabbia. Questa metodologia di replicazione vegetativa consente di ottenere giovani piante con le stesse caratteristiche di quella "madre" e richiede tempi brevi. Difatti, dopo un solo mese, le giovani piante saranno pronte per la messa a dimora. Si consiglia di procedere all'isolamento delle talee in primavera e in estate, e di trattare le stesse con ormoni radicanti prima di porle nel contenitore. La Mandevilla può essere coltivata sia in un vaso appeso che in piena terra, agevolando il sostegno della pianta con appositi supporti. Il terriccio ideale per la coltivazione della Mandevilla è quello soffice, fertile e ben drenato.
La Mandevilla Laxa non richiede particolari interventi di concimazione se non in primavera, alla ripresa dello sviluppo vegetativo. I fertilizzanti ideali sono quelli per piante fiorite, sia in granuli a lento rilascio che liquidi. La potatura della pianta si effettua in primavera ed, eventualmente, anche in autunno. Tale intervento è finalizzato a rimuovere le parti lesionate dall'inverno e ad evitare l'eccessiva lignificazione della parte bassa della pianta. La Mandevilla Laxa tollera abbastanza bene il freddo, a patto che le temperature non scendano sotto ai 10°C. Nelle zone climatiche rigide, le parti aeree della pianta coltivata in piena terra vanno riparate con apposito tessuto non tessuto da giardinaggio, mentre la protezione delle radici va fatta con un abbondante strato di pacciamatura composta da pezzi di corteccia di conifere, aghi di pino e paglia.
La Mandevilla Laxa, oltre a temere molto i ristagni idrici, può essere attaccata da parassiti quali afidi, acari e cocciniglie. Il trattamento, in tali casi, si sviluppa in due interventi: la rimozione manuale dei parassiti vedibili a occhio nudo; la somministrazione di acaricidi e antiparassitari. Questi ultimi possono consistere in rimedi naturali da preparare in casa. Un buon antiparassitario contro i pidocchi delle piante si ottiene diluendo 20 grammi di scaglie di sapone di Marsiglia (meglio se acquistato in erboristeria) in un litro d'acqua calda; una volta raffreddato, il prodotto va nebulizzato direttamente sulla pianta, dalle 2 alle 3 volte ogni 5 giorni. Tuttavia, anche se effettuati con rimedi naturali, tali trattamenti non vanno somministrati nei periodi più caldi perché potrebbero rivelarsi fitotossici.
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