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Le violette non hanno bisogno di troppa luce ed è meglio evitare l’esposizione diretta ai raggi del sole che potrebbero scottare le foglie. Da evitare anche le correnti d’aria che potrebbero danneggiare la pianta. La temperatura ottimale per la coltivazione è di 18 – 25 gradi; la temperatura minima non deve scendere sotto i 15 gradi, quindi in inverno è meglio spostare le piante in appartamento.
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Il terreno deve essere soffice e fertile; è meglio utilizzare un terriccio con torba (materiale di origine organica formato da resti di piante o animali impregnati d’acqua, che non possono decomporsi completamente a causa dell’acidità dell’ambiente) che rende il ph del terreno leggermente acido e particolarmente adatto alla crescita di questa pianta, e sabbia che favorisce il drenaggio dell’acqua.
La messa a dimora può essere effettuata generalmente dalla fine dell’estate a dopo la fine dell’inverno evitando i periodi troppo freddi; è consigliato scavare una buca profonda che possa contenere comodamente le radici e inserirvi la pianta; in seguito bisogna riempire la buca con la terra, che poi va compressa, e annaffiare abbondantemente.
Il rinvaso va fatto in primavera; quando le radici non hanno più spazio e spuntano dalla superficie o dal foro di scolo bisogna cambiare vaso; meglio evitare contenitori troppo grandi, il vaso deve essere di massimo 20 cm.La violetta va annaffiata regolarmente in primavera e in estate, in autunno e in inverno, invece, con minore frequenza; il terreno non deve essere troppo bagnato, ma neanche eccessivamente secco. E’ consigliato dare l’acqua dal basso, evitando di bagnare le foglie che potrebbero macchiarsi o ricoprirsi di muffa. Dato che queste piante gradiscono un clima poco asciutto è possibile mettere nel sottovaso dell’argilla espansa con dell’acqua, che evaporando renderà l’ambiente umido. Il vaso non deve essere mai a contatto diretto con l’acqua.
E’ consigliato utilizzare un fertilizzante liquido da aggiungere all’acqua delle annaffiature, meglio se contenente azoto, potassio e fosforo; queste sostanze, infatti, permettono di avere un’abbondante fioritura e una crescita regolare. La concimazione va effettuata una volta al mese in inverno e una volta ogni tre settimane negli altri periodi.
La riproduzione delle violette avviene per seme in marzo-aprile oppure utilizzando i germogli che crescono alla base della pianta, che devono essere staccati e poi fatti radicare in un vaso. Il metodo più utilizzato è, però, la talea fogliare: nel periodo che va da maggio a giugno si preleva una foglia intera, con il picciolo e sana; la foglia si taglia alla base del picciolo, con una lametta o un coltello ben affilato che devono essere puliti e disinfettati per evitare infezioni ai tessuti della pianta; la foglia tagliata va messa in un vaso con un terriccio composto da torba e sabbia; il vaso va collocato al caldo e all’ombra per circa sei settimane, lasciando il terreno leggermente umido. Dopo un mese comparirà la nuova piantina, che dopo circa due mesi e mezzo sarà pronta per essere trasferita nel suo contenitore definitivo.
Un altro metodo di riproduzione è la moltiplicazione per immersione di una foglia in acqua: si stacca una foglia con il picciolo dalla pianta e si immerge in un bicchiere d’acqua; in circa tre settimane inizieranno a spuntare le radici. Dopo circa un mese le piantine avranno raggiunto un’altezza di 3 cm e saranno pronte per essere trasferite nel vaso definitivo.Le violette non hanno bisogno di potatura, basta eliminare le foglie e i fiori secchi o danneggiati; in questo modo cresceranno nuovi germogli.
Questa pianta fiorisce tutto l’anno; i fiori sono viola, ma esistono alcune varietà con fiori rosa, bianchi o blu; in alcune piante il colore dei petali può variare durante la stessa fioritura. Dalle varie specie sono stati creati anche degli ibridi, cioè incroci tra specie diverse, con petali di colore bianchi, blu, rossi e viola. Per prolungare la fioritura si consiglia di eliminare i fiori secchi.
I problemi delle violette sono causate soprattutto dagli squilibri idrici. Un’ annaffiatura insufficiente e un’esposizione diretta alla luce del sole possono provocare ingiallimenti delle foglie; una quantità eccessiva di acqua e sbalzi di temperatura possono determinare la caduta dei germogli. In caso di eccessiva umidità ci può essere l’attacco di funghi che portano al marciume delle radici o alla presenza di muffa griglia sulle foglie; il rimedio, in questi casi, consiste nel fare asciugare l’acqua in eccesso del terreno e trattare la pianta con prodotti fungicidi. La violetta può essere anche attaccata da acari e cocciniglie cotonose, che possono essere eliminati lavando la pianta e trattandola con prodotti specifici.
Oltre alla più nota Saintpaulia ionantha, violetta africana, altre specie diffuse sono: la Saintpaulia grotei, che è una specie ricadente che si presta bene alla coltivazione in vasi sospesi; da essa si creano molti ibridi di colore rosa, rosso, viola e blu; la Saintpaulia confusa o diplotricha che ha fiori di colore viola chiaro, con bordi viola scuro e foglie dentellate verde chiaro
Nel linguaggio dei fiori la violetta indica il desiderio di stare insieme.
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