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La Taxus Baccata è molto usata a scopo ornamentale perché si adatta a tutti i terreni, soprattutto a quelli calcarei e ben drenati; è usata anche perché è una sempreverde e produce i cosiddetti arilli, delle polpe rosse simili a un frutto ma che in realtà sono solo il rivestimento dei semi. Si tratta, dunque, di una pianta perfetta per l'ars topiaria, ossia l'arte di potare le piante dando loro delle forme geometriche o artistiche. Dato il prezzo elevato, se non si ha necessità di una siepe alta, conviene piantare esemplari giovani e lasciarli crescere: le siepi possono essere posizionate sia al sole che all'ombra, l’importante è che l’acqua non ristagni. Quando la siepe è fitta funge anche da frangivento; in alternativa si può piantare anche in un vaso ed è persino adatta per diventare un bonsai. Queste piante, però, tendono ad espandersi molto, quindi le siepi vanno potate per essere tenute ordinate, tanto si tratta di una pianta che, a differenza di tante altre conifere, sopporta bene la potatura, anche ripetuta. Per mantenere bene la siepe bisogna concimare il terreno due volte l’anno, in primavera e in autunno, con del letame pellettato o del compost.
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Le piante di Taxus Baccata non necessita di annaffiature oltre all’acqua delle piogge; la cosa importante è concimarla a fine inverno e potarla. Quando si usa come pianta o siepe ornamentale, questa pianta viene costantemente potata, perché è usata nell’ars topiaria; nel caso in cui, invece, non sia usata per bellezza è utile potarla regolarmente, asportando i ceppi basali che spesso si sviluppano, a spese della pianta madre. Il tasso si semina in autunno e le piantine vanno coltivate in vaso per almeno due anni prima di poter essere piantate nella terra e formare una siepe. Un aspetto interessante di questa pianta è la sua resistenza: raramente viene attaccata da parassiti o da malattie. Questa specie cresce in varie zone dell’Europa settentrionale, del Nordafrica e del Caucaso.
La Taxus Baccata, conosciuta anche come albero della morte, esiste in tre diverse varietà: quella fastigiata è una varietà femminile molto folta, con rami pieni di foglie, chioma colonnare e fusto eretto; la brevifolia, originaria della costa pacifica degli Stati Uniti, ha invece le foglie allungate e piatte, mentre la corteccia, che di solito è marrone, in questo caso ha sfumature rossastre; infine, la cuspidata ha foglie aghiformi, è la più diffusa e viene spesso usata anche come bonsai. I rami, le foglie e i semi sono tossici perchè contengono un principio attivo chiamato tassina. Sull’uomo e su molti animali ha un effetto narcotico e paralizzante; questa sostanza tossica viene però usata in ambito farmaceutico, in composti chemioterapici per combattere alcuni tipi di cancro, come quelli ovarici. La Taxus baccata è tra le piante più tossiche in Italia; l’unica parte che non contiene tassina è l’arillo, ossia la polpa rossa che riveste i semi. I livelli di tossicità della pianta variano a seconda della stagione, del sesso e dell’età della pianta. Normalmente le foglie più vecchie sono anche le più tossiche.
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