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Le foglie del platano si presentano assai ampie, munite di nervature ben visibili, formate da numero 5 o 7 lobi. Hanno un colore verde chiaro che nella stagione autunnale volge a tonalità dorate. Le sue infruttescenze si presentano tonde e lievemente peduncolate. Hanno forma di riccio.
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La semina del platano deve avvenire nel mese di aprile. Si apprestano ciotole già riempite dell'apposita composta ed è importante sapere che per far crescere esemplari rari è necessario utilizzare un'ampia quantità di semi. In seguito si effettua il trapianto e si procede alla cultura. Due o tre anni dopo è il momento della sua definitiva messa a dimora.
Un secondo modo di coltivazione prevede il prelievo nel mese di ottobre di talee della lunghezza di almeno trenta centimetri da alcuni rami d'annata. Queste sono poi da piantarsi all'interno di un cassone freddo e da trasferire a distanza di un anno in vivaio.Qua si coltivano per il tempo di due o tre anni prima di impiantarle definitivamente.La sua predilezione va a terreni profondi, che siano calcarei o argillosi, e assai ricchi di sostanze organiche.
Il platano presenta grande tolleranza nei confronti anche di trattamenti drastici, che hanno obiettivo di ridurre la sua altezza e la sua espansione. Non richiedono tuttavie potature regolari. I trattamenti maggiormente drastici sono fatti abitualmente su quegli esemplari che crescono nei centri abitati. Comunque, si è detto, la loro tolleranza alle potature è uno dei caratteri salienti dell'albero: esso, infatti, può essere mantenuto, nel corso degli anni e della sua crescita, sempre alla misura desiderata attraverso numerosi interventi, anche per un numero indefinito di stagioni. Non è raro che platani in miniatura siano stati mantenuti in tali condizioni per diversi anni seguendo questo metodo.
L'albero predilige le posizioni a lungo soleggiate, ma sopporta senza eccessive difficoltà sbalzi di temperatura anche forti, dunque sia rigidi freddi invernali sia importanti caldi estivi. La sua presenza in contesti urbani è facilitata dalla tolleranza nei confronti di smog o altri elementi negativi che si trovano in città.
Utilizzato in prevalenza a fini ornamentali – assai diffusa, si è detto, la sua presenza in parchi, tenute, viali alberati anche di città, giardini e parchi storici - il platano vanta anche un validissimo legname spesso utilizzato per la costruzione di mobilio. In inglese il suo legno è noto come “lacewood”.
Tra i nemici più comuni per il platano troviamo lepidotteri come il bombice, che danneggia il lembo fogliare, la bucefala, anch'essa dannosa per le foglie, e il rodilegno che si incunea nei rami e nei tronchi scavando fastidiose gallerie. Attacchi alle foglie possono essere apportati anche da acari come il ragno rosso e il ragno giallo. Tra i funghi il più pericoloso è certamente il ceratocytis fimbriata che causa il cosiddetto “cancro colorato del platano,” provocando letali disseccamenti delle foglie degli alberi e dell'intera chioma. In questo caso l'unica soluzione è l'abbattimento dell'albero e la distruzione della segatura e del materiale restante per evitare contagi dellla malattia.
Le specie maggiormente diffuse di platano sono tre: il platanus occidentalis, che vanta un' altezza al'incirca di 45 metri, foglie tri o penta lobate, frutti sferici solitamente a coppie. Non molto diffuso in territorio europeo, è maggiormente presente negli States dove di solito è utilizzato per il suo legname. Il platanus orientalis, con altezze di 30 metri e chioma imponente, foglie con 5 o 7 lobi di colore verde cupo e frutti spinosi e sferici. Infine il platanus acerifolia, ibrido tra l'orientalis e l'occidentalis, originario della Gran Bretagna, che può arrivare a 35 metri d'altezza e presenta foglie pentalobate, fiori verde pallido e frutti spinosi e sferici. Ha come i precedenti una corteccia che tende a squamarsi.
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