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La Paulonia predilige una posizione soleggia ed è conveniente mettere a dimora ogni esemplare in modo singolo. Può anche essere messa anche nella penombra e sopporta sia il caldo della stagione estiva e sia il gelo della stagione invernale. Le annaffiature delle piante giovani devono essere moderate, anche durante la stagione estiva. Quelle meno giovani invece utilizzano l’acqua piovana. Riguardo alla concimazione, è bene disporre sotto l’albero del concime organico a cessione lenta, verso l’inizio della primavera. È bene sapere che la Paulonia si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche dove altre piante hanno difficoltà a crescere. Tuttavia, il tipo di terriccio prediletto è: con pH compreso tra 5,5 e 8 unità, terra mista a roccia di piccolissime dimensioni, terreni profondi e drenanti e terra mista a sabbia.
La moltiplicazione della Paulonia avviene per seme, margotta o talea. Prima di procedere con questa pratica, è bene sapere che i semi prediligono la luce e non le zone ombreggiate. Per la talea occorre aspettare un anno prima di utilizzare un ramo della pianta madre mentre, si utilizza la margotta se s’intende creare a un bonsai. Per la fertilizzazione basta utilizzare le foglie cadute durante la stagione autunnale o, in alternativa, acquistare un fertilizzante da utilizzare dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera. Oltre che per uno scopo ornamentale, la Paulonia può essere utilizzata come barriera protettiva contro l’inquinamento da polveri o come frangivento, grazie alla compattezza della sua chioma.
In linea di massima la Paulonia è una pianta molto resistente e che difficilmente è attaccata da parassiti o distrutta da malattie. Nel dettaglio essa può essere aggredita dal fungo Phyllosticta paulowniae, dalla Phyllactinia guttana e dall’Uncinula clintonii. Il primo fungo e il terzo non sono presenti in Italia. Se la pianta è infettata da parassiti o si ammala, si può notare a occhio nudo, osservando le foglie. Si passa da una foglia dal colore verde scuro alla formazione di piccole macchie brune. Si tratta di macchie necrotiche che, se non sono eliminate, portano alla dissecazione della foglia e alla sua morte. Se invece, nella parte inferiore della stessa, si nota una sorta di polverina bianca, si tratta della Metcalfa pruinosa. Anche in questo caso è bene tagliare la foglia per evitare che si espanda nel resto della pianta.
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