Buxus

Caratteristiche generali

Il Buxus conosciuto con il nome comune di Bosso, è una pianta rustica sempreverde originaria del Giappone, dell’Himalaya e dell’Europa. Può essere coltivato come singola pianta oppure in siepe perché la sua chioma è molto folta e compatta. La sua caratteristica di rusticità gli permette di vivere in qualsiasi ambiente, ad esclusione di quelli in cui le temperature scendono sotto i – 17 °C. La corteccia degli alberi giovani è più chiara rispetto a quella di vegetali più anziani (tende al marrone e al grigio); il fitto fogliame è di un verde lucido e dalla forma oblunga. Le infiorescenze si formano durante la stagione primaverile, tra le ascelle delle foglie e, i fiori femminili si distinguono da quelli maschili per il semplice fatto che i primi hanno 3 stigmi mentre, quelli maschili hanno innumerevoli antenne gialle. I frutti hanno una forma simile a una capsula, la quale, durante la stagione autunnale si apre, liberando i semi.
Esempio di Buxus coltivato in piena terra.

Sophora japonica (Sofora del Giappone) [H. 70-150 cm.]

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Coltivazione

Coltivazione del Buxus. Come affermato in precedenza, il Buxus non ha esigenze specifiche circa la zona in cui è messo a dimora. Essendo una pianta rustica, si adatta a ogni temperatura che non sia inferiore ai circa – 17 °C e, a ogni tipo di terreno, anche se predilige quelli drenati e gessosi. Per la messa a dimora occorre mettere in atto 2 tecniche differenti, secondo le dimensioni della pianta, infatti: gli esemplari di certe dimensioni devono essere piantati con del pane di terra mentre, quelli più piccoli possono essere messi a dimora come qualsiasi altra specie di vegetale. Nel dettaglio, per piantare un Buxus di grandi dimensioni occorre praticare una buca, inserire la pianta, mettere uno strato di ghiaia. Successivamente si crea uno strato a base di cornunghia o stallatico, si copre con della terra e si mette a dimora la pianta.

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Aannaffiatura e moltiplicazione

Dettaglio fogliame Buxus.Il Buxus non ha bisogno di annaffiature abbondanti perché utilizza l’acqua piovana, tuttavia, occorre irrigare la siepe quando essa lo necessita. Le annaffiature non sono l’unico modo per avere una pianta forte e rigogliosa, anche il concime svolge una funzione indispensabile riguardo l’apporto di sostanze nutritive. Proprio per questo motivo, durante la stagione autunnale e invernale, è conveniente cospargere attorno alla base della pianta del comunissimo concime organico. La moltiplicazione avviene principalmente per margotta o talea, in quanto, il Buxus è un arbusto a crescita lenta. Le margotte e le talee devono essere prelevate dalla pianta madre durante la stagione primaverile, si tengono in vaso per un periodo massimo di circa 3 anni e poi si possono mettere a dimora in piena terra. È bene ricordare che, durante il taglio della talea e della margotta, è conveniente scegliere un ramo giovane e in salute.


Buxus: Malattie e parassiti

La pianta del Buxus è attaccata da un parassita alquanto aggressivo: il cecidomia. Si tratta di un insetto che deposita le sue uova sulle giovani foglie, e le larve successivamente formatesi, distruggeranno tutte le foglie. Il Cydalima perspectalis è un parassita proveniente dalla Cina e attacca la corteccia, le foglie e i piccoli rami. I danni causati da questi parassiti possono essere ingenti perché, il Buxus essendo una pianta a crescita lenta, impiegherà molto tempo a rigenerarsi. La cura consiste nell’utilizzo d’insetticidi e, se le colonie di larve non sono tante, si può cospargere sulla pianta un prodotto a base di bacillus thuringiensis. Non meno pericoloso è l’attacco per opera della cocciniglia, la quale prolifera sulle piante messe a dimora in zone d’ombra e umide.


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