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Il potassio è un composto chimico naturalmente presente nei minerali e nelle sostanze inerti che compongono il terreno. I composti potassici sono maggiormente presenti nei terreni argillosi, neutri e acidi, mentre scarseggiano in quelli calcarei, cioè in quelli con forte presenza di calcio, elemento chimico che neutralizza i composti potassici. Il potassio è presente nel terreno in diverse forme, tra cui quella solubile, adsorbita e fissata. Il potassio solubile è presente nell’acqua disciolta naturalmente nel terreno; quello adsorbito è formato da una frazione solubile e da una fissata, quest’ultima è formata dal potassio intrappolato nei minerali del terreno. Le piante assorbono facilmente il potassio solubile e la frazione solubile di quello adsorbito, mentre non riescono a raggiungere il potassio fissato che è trattenuto stabilmente dai minerali del terreno. Nei terreni acidi, la frazione solubile di potassio è presente in gran quantità, per cui non è necessario procedere a una specifica o abbondante concimazione potassica. Questa è necessaria in caso di terreni poveri o di piante che manifestano chiari sintomi di carenza. Il potassio contribuisce a migliorare la forma e il sapore dei frutti, ma anche a potenziare le capacità di assorbimento idrico della pianta e l’immagazzinamento delle sostanze proteiche indispensabili allo sviluppo vegetale.
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La concimazione potassica deve tenere conto della tipologia di piante coltivate e delle caratteristiche chimico fisiche del terreno. In genere, le piante assorbono molto lentamente le riserve potassiche presenti nel suolo. Per questo motivo, non è utile, ma nemmeno consigliabile, apportare concime potassico in un’unica soluzione o in maniera troppo abbondante. La concimazione potassica eccessiva, anche se non è stata valutata in termini di danni alle piante, può causare però una diminuzione degli altri microelementi presenti nel terreno o nei concimi complessi. E’ stato riscontrato che un eccesso di potassio causa la diminuzione delle riserve di magnesio, microelemento importante per il corretto svolgimento della fotosintesi clorofilliana. Nei terreni argillosi è necessario apportare concime potassico in piccolissime dosi, mentre nei terreni a media presenza di potassio, la quota può essere parzialmente aumentata. La concimazione potassica è necessaria nei terreni calcarei e sabbiosi, generalmente poveri di questa sostanza, e per le piante da frutto. Il periodo migliore per effettuare la concimazione potassica è poco prima del riposo vegetativo della pianta, cioè prima dell’estate. Per le piante da frutto, la concimazione potassica si può praticare anche a primavera. Il concime potassico va apportato al terreno a scopo di fertilizzazione. Nei terreni sabbiosi, la fertilizzazione potassica del terreno avviene tramite apporto costante di concime organico.
Il potassio può essere apportato al terreno sia tramite concimi chimici e che tramite concimi naturali. I concimi potassici di natura chimica sono commercializzati in due formulazioni principali: il cloruro e il solfato di potassio. Il primo è un concime ottenuto dalla triturazione di sostanze minerali; il secondo è ottenuto dalla reazione tra il cloruro di potassio e il solfato di magnesio. Il cloruro di potassio si presenta come dei cristalli simili al sale. Questo concime non è molto usato per via dell’alta quota di cloro in esso contenuto. Il cloruro di potassio si usa soltanto nei terreni molto permeabili che consentono un’ampia e veloce dispersione del cloro. L’accumulo di questa sostanza può, infatti, avere effetti dannosi sulle piante. Il solfato di potassio è, invece, ampiamente utilizzato perché adatto a diverse tipologie di terreno e di piante. Si presenta come una polvere giallastra che non crea fenomeni di eccesso o di carenza di potassio nelle piante. Questa formulazione, per le sue caratteristiche, permette anche di disperdere la quota di cloro eventualmente presente nel composto chimico. I concimi potassici di natura organica sono derivati esclusivamente da sostanze di natura organica. Il potassio organico è solitamente ottenuto dalla barbabietola da zucchero, da cui si ricavano i cosiddetti concimi salino potassici. Questi concimi, per il loro contenuto di carbonati e di sodio, si usano per alcalinizzare i terreni molto acidi.
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