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In commercio esistono diverse tipologie di concimi azotati in forma ureica. In base alle molecole con cui sono miscelati, questi concimi possono essere definiti sia organici che chimici. Quello organico per assoluto è il concime urea, mentre gli altri concimi ureici ricavati chimicamente sono i condensati urea – aldeide, ottenuti dalla miscelazione dell’azoto con altre molecole organiche. Tra questi, i più diffusi sono: l’urea- formaldeide, l’ isobutil –diurea e il crotonil-diurea. La maggiore concentrazione di azoto è nell’ urea, con un titolo del 46%, mentre gli altri composti contengono rispettivamente, un titolo azotato del 38 , del 32 e del 30%. L’urea è un concime che si presenta sotto forma di granuli cristallini simili al sale, mentre i concimi urea -aldeide possono essere in polvere o in microcristalli. La caratteristica comune di questi concimi è che rilasciano molto lentamente le sostanze nutritive, rientrando a pieno titolo tra i fertilizzanti a lenta –cessione. I concimi a lento rilascio consentono una migliore assimilazione delle sostanze nutritive nel terreno e nella pianta e un minore rischio di evaporazione e dilavamento. I cristalli di urea possono avere diverse dimensioni, adattabili al tipo di terreno e di pianta da coltivare. La grossezza dei cristalli aumenta la distribuzione del concime nel terreno e ne riduce notevolmente il rischio di dispersione e dilavamento a causa delle piogge.
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I concimi ureici, in base alla loro formulazione, si usano in modalità differenti. L’urea, per l’elevato titolo di azoto, si somministra prevalentemente durante la concimazione di fondo( fase di miglioramento e di preparazione del terreno), mentre i condensati urea-aldeide si usano prima della semina o nella fase di pre-impianto. I granuli di urea, grandi da uno a due millimetri, sono solubili in acqua e non lasciano nel suolo residui acidi. Prima di sciogliersi per effetto dell’acqua, i cristalli di urea si distribuiscono nel terreno per trasformarsi immediatamente in sali ammoniacali, composti altamente resistenti al dilavamento e all’evaporazione. Il rilascio delle sostanze nutritive dell’urea avviene anche grazie all’azione dei microrganismi presenti nel suolo. Questi ultimi decompongono i principi organici dell’urea trasformandoli in sostanze nutritive facilmente assimilabili. I microrganismi riescono a scindere meglio i concimi ureici con granuli di dimensioni molto piccole, ecco perché, a volte, si preferisce usare quelli in polvere. I concimi ureici in polvere si somministrano in superficie, avendo cura di spargere della sabbia per evitare un eccessivo accumulo di particelle di azoto. I concimi ureici, per svolgere al meglio la loro funzione nutritiva, necessitano di adeguate condizioni di umidità e temperatura. Ecco perché, prima di acquistarli, è consigliabile valutare le condizioni climatiche della zona dove saranno utilizzati. Umidità e temperatura sono proprio i fattori che determinano il rilascio delle sostanze nutritive dei cristalli di urea, i quali, nelle giuste condizioni, tendono a gonfiarsi, a rompersi ed a rilasciare l’azoto. Una temperatura elevata può, invece, causare un eccessivo accumulo di sali nel terreno, con conseguenti sintomi da eccesso di azoto . La concimazione ureica a lenta cessione è un’operazione a lungo termine non sempre adatta a tutti i tipi di piante, ecco perché viene spesso abbinata ad altre concimazioni.
I costi dei concimi ureici variano in base alla quantità, all’azienda produttrice e alle loro condizioni d’uso. Il concime urea da 25 chili può costare anche 50 euro. Usato si può comprare anche a meno di venti euro. Per quanto riguarda il concime urea usato bisogna fare attenzione alla sua qualità. I concimi non correttamente conservati, con granuli rotti o danneggiati, possono, infatti, rilasciare immediatamente grandi quantità si sali minerali nel terreno, causando anche seri danni colturali. Visto che non tutte le piante tollerano un certo grado di salinità e che non tutti i fattori ambientali e del terreno sono uguali, prima dell’uso è meglio provare i concimi ureici su una piccola porzione di suolo e di piante. In tal modo si riuscirà a individuare la dose giusta di concime senza rischio di danni colturali.
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