concime pollina

Concime pollina

La concimazione è una pratica colturale che si avvale di concimi chimici od organici. Di entrambe le tipologie di concimi abbiamo già parlato in diversi articoli della nostra sezione, anche se a onor del vero bisogna ammettere che i concimi organici oggi disponibili per l’agricoltura e il giardinaggio sono tantissimi. Questi concimi vengono anche detti biologici perché completamente naturali o ricavati da sostanze già esistenti in natura. Uno dei concimi organici di cui si parla di più in questo momento è quello derivato dagli escrementi di animali. Abbiamo già parlato dello stallatico, stavolta parliamo, invece, della pollina. Questo concime viene ricavato dagli escrementi degli allevamenti avicoli. Il composto viene poi lavorato industrialmente o sottoposto a compostaggio naturale per ricavare un prodotto essiccato o pellettato facilmente commercializzabile. La differenza tra la pollina e i liquami dei bovini sta nel livello di umidità della prima, molto più basso rispetto ai secondi. La pollina fresca ha un’umidità più bassa ( circa il 40%) rispetto a quella degli altri liquami. Con i procedimenti di lavorazione industriale o con il compostaggio, l’umidità del concime si riduce a circa il dieci o quindici per cento. La pollina è un concime che contiene principalmente azoto ureico e ammoniacale, oltre a una bassa percentuale di anidride fosforica e ossido di potassio. Il livello di azoto e degli altri composti può variare in base alle diverse tipologie di allevamento. La pollina è comunque un concime con una forte azione sul terreno e sulle piante, azione dovuta proprio alla presenza di azoto ureico. I sali di azoto, se somministrati in eccesso, aumentano la salinità del terreno e quindi ne peggiorano la condizione chimico –fisica, ecco perché la pollina viene considerata un concime a effetto fertilizzante e non ammendante. Il fertilizzante nutre le piante e il terreno, mentre l’ammendante modifica in meglio la composizione chimica del suolo.
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concime pollina: Usi

Per le sue caratteristiche, la pollina non va usata in modo eccessivo. L’azoto ureico contenuto nel concime finirebbe, infatti, per bruciare le radici delle piante. In agricoltura, la pollina viene usata qualche giorno prima della semina, mentre nel giardinaggio la si usa sia per la messa a dimora delle piante ( sempre con qualche giorno di anticipo) che durante il rinvaso o trapianto. La pollina, inoltre, non è adatta ai terreni argillosi, perché l’azoto ureico tende ad essere completamente dilavato. I terreni migliori per somministrare la pollina sono quelli sabbiosi e leggeri, dove il concime viene facilmente assorbito ed è facilmente raggiungibile dalle radici.

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