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Le caratteristiche nutrizionali della vite sono strettamente legate,come già detto, alla composizione chimico-fisica del terreno dove viene coltivata e alla sua specifica fisiologia. La pianta, infatti, ha bisogno di azoto per stimolare la produzione dei frutti. L’azoto, inoltre, migliora anche il sapore del mosto ( nel caso si coltivi uva da vino), perché questa sostanza viene utilizzata dai lieviti durante la fermentazione. La vite non ha, invece, un eccessivo bisogno di fosforo, che assorbe dal terreno in maniera marginale. Ecco perché non è necessario ricorrere a concimazioni fosfatiche nel caso il terreno sia già dotato di queste sostanze. In genere, il fosforo si somministra durante la concimazione d’impianto della vite. Ulteriori somministrazioni possono essere evitate, anche perché la carenza di fosforo non dà particolari sintomi nella vite. La pianta ha, invece, molto bisogno di potassio, che assorbe in quantità notevoli. Nei terreni argillosi, però, già naturalmente ricchi di potassio, non è necessario apportarne ancora. Per quanto riguarda i microelementi, come magnesio, zolfo, calcio, ferro, boro, zinco ecc, bisogna dire che la vite li assorbe in quantità molto ridotte. Il magnesio e lo zolfo sono già presenti nel terreno per via della somministrazione di prodotti contro l’oidio e ciò non richiede ulteriori concimazioni. Anche gli altri microelementi sono già presenti nel terreno. Il calcio si ritrova spesso nei terreni calcarei e l’eccesso di questa sostanza generalmente causa danni nelle piante, quindi anche nel caso della vite è meglio evitare di somministrarlo, specie se il terreno già lo contiene.
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La concimazione della vite, come si sarà capito leggendo i paragrafi precedenti, deve essere effettuata tenendo conto delle condizioni chimico fisiche del terreno. In genere, quando le sostanze nutritive sono già presenti, si può procedere solo a una concimazione organica con cadenza pluriennale. La concimazione periodica, da praticare in caso di carenze nel terreno, si può effettuare con concimi minerali complessi che abbiano un titolo di potassio più alto dell’azoto e un titolo di fosforo molto più basso dell’azoto e del potassio. La quantità da somministrare varia in base alla superficie da concimare e alla tipologia di superficie concimata. I vigneti coltivati in collina necessitano di somministrazioni inferiori rispetto a quelli coltivati in pianura. I concimi vanno somministrati nel terreno, sia in fase di impianto che in fase di produzione. La concimazione fogliare, da effettuare con concimi liquidi durante le irrigazioni, si effettua solo in caso di carenze accertate di macro o microelementi.
La concimazione periodica della vite va effettuata in autunno, Questa, infatti, è la stagione migliore per consentire alla pianta di accumulare sostanze di riserva per la prossima ripresa vegetativa ( in primavera). La concimazione autunnale rende la vite anche più resistente nei confronti delle avversità invernali. La somministrazione dei concimi deve avvenire dopo la vendemmia. In questa fase si possono usare sia concimi chimici che concimi organici. I concimi organici si usano anche in fase di impianto, con una dose di tre, quattro quintali per ettaro. Nella fase di produzione, la dose sale a cinque, sei quintali per ettaro. In ogni caso, prima di causare carenze o eccessi di concimazione, bisogna sempre procedere a un’attenta analisi e valutazione della qualità chimico-fisica del terreno. I concimi minerali ed organici per la vite si possono acquistare presso i consorzi agrari o presso negozi specializzati nella vendita di concimi per vigneti. Per conoscere il prezzo dei concimi specifici per la vite, sia minerali che organici, è consigliabile rivolgersi direttamente al venditore o alla ditta produttrice. Se dopo l’analisi, il terreno dovesse risultare idoneo alla coltivazione della vite, la spesa per la concimazione si rivelerà abbastanza contenuta, poiché legata solo alla concimazione d’impianto e ad eventuali carenze nutrizionali della pianta e del terreno.
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