Se in questo momento vi starete ancora chiedendo se la cenere può essere un buon fertilizzante, la risposta è certamente affermativa. Che la cenere di legna sia ottima per concimare le piante e il terreno, lo abbiamo già detto al paragrafo precedente. Naturalmente, i risultati migliori si ottengono solo se si conoscono bene tutte le proprietà di questo fertilizzante naturale. Per nutrire efficacemente le piante e il terreno bisogna usare solo la cenere di legna. Questa sostanza, per le sue proprietà, è ammessa anche in agricoltura biologica, mentre ne sono escluse le ceneri ricavati da legna trattata o verniciata, da materiali plastici e dal carbon fossile. I residui di queste sostanze contengono anche metalli pesanti dannosi per la salute dell’uomo e delle piante. Al posto della cenere di legna si può usare anche la cenere di carbonella, ovvero quella ricavata dai resti del legno bruciato. La cenere ha un buon contenuto di fosforo, potassio, magnesio e calcio, mentre non contiene azoto. Per queste sue proprietà, si può usare per fertilizzare le piante che hanno già completato il loro sviluppo. La cenere si può usare anche nella concimazione di fondo del terreno, abbinandola però a concimi chimici azotati o ad altri concimi organici ricchi di azoto, come il letame. La concimazione di fondo, infatti, serve a preparare il terreno per la semina o per la messa a dimora di nuove piantine. In questa fase, l’apporto di azoto è essenziale. La cenere, quindi, non fa altro che integrare le sostanze azotate carenti in altri concimi.
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La cenere di legna, come già detto, si può usare per la concimazione di fondo, in abbinamento con altri concimi, e per le piante adulte. La quantità ideale da distribuire è pari a venticinque chili di cenere ogni cento metri quadri. In caso di terreni già ricchi di calcio si possono distribuire soltanto venti chili di cenere ogni cento metri quadri. Con questo dosaggio, la cenere rilascia tutte le sostanze nutritive nel suolo senza danneggiarne le proprietà chimico fisiche. Al contrario, nei terreni troppo poveri di calcio, ne migliora il Ph, riducendone anche l’acidità. Nella concimazione di fondo, la cenere va distribuita prima della vangatura del suolo. La sostanza si può usare anche per fertilizzare alberi, cespugli e siepi. Per gli alberi e i cespugli, compresi anche quelli formati dalle rose, la cenere va sparsa su tutta la base in cui si estende la chioma degli stessi, zona che corrisponde a quella in cui si sviluppano le radici. Per la siepe, la cenere va sparsa lungo tutta la linea delle piante, sempre alla base, creando un’altra linea larga almeno sessanta centimetri. La cenere si può aggiungere anche al compost o al letame. Questi due fertilizzanti organici subiscono, infatti, una fermentazione batterica che ne determina un certo grado di acidità. La cenere, per il suo contenuto alcalino, abbassa quest’acidità favorendo una maggiore utilizzazione della sostanze nutritive generate dalla fermentazione. Nell’orto, la cenere si può usare anche come barriera per le lumache. Questi parassiti, infatti, non riescono a camminare sulla cenere asciutta. La sostanza si distribuisce sempre alla base delle piante, formando una linea larga almeno otto centimetri e alta almeno due. La cenere, per esplicare la sua funzione di barriera, deve rimanere asciutta, ecco perché è meglio evitare di bagnarla durante le irrigazioni. La barriera di cenere, inoltre, va ricostituita dopo la pioggia, le annaffiature e le notti particolarmente umide.
La cenere si ricava dalla combustione della legna o della carbonella, ovvero del carbone di legna, da non confondere con il carbon fossile. In una casa con camino o un forno a legna, la cenere si può ricavare durante l’inverno, proprio dopo la combustione del camino o del forno. In assenza di questi dispositivi, la cenere si può ottenere dalla combustione della carbonella usata per grigliare la carne in occasione di scampagnate o barbecue. La cenere si può ricavare anche dalla combustione dei resti vegetali e di potatura. Questa pratica serve a smaltire rami, erbe e foglie secche o potenzialmente infette da funghi, insetti parassiti e semi di erbe infestanti. La combustione dei resti vegetali va praticata con estrema cautela, magari in una proprietà di campagna, per evitare il rischio di fumi fastidiosi per il vicinato e per la circolazione stradale. La cenere ricavata dalla combustione della legna, della carbonella o dei resti vegetali, va poi riposta in un contenitore e conservata in un luogo asciutto. Nel caso la cenere debba essere usata con il compost, la si può conservare direttamente nella compostiera.
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