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L’uva Sangiovese e il vino che produce si possono decisamente far risalire a delle poche particolarmente antiche , visto che secondo la tradizione provengono addirittura dal mitico e potente sangue di Giove, il dio di tutti gli dei. In realtà, stando a delle testimonianze più verificabili, pare proprio che già nel periodo degli Etruschi, ovvero a partire dal 1000 avanti Cristo, si cominciava a vinificare.
Da quel momento in poi, la regione Toscana e l’intera penisola hanno imparato ad apprezzare notevolmente questo meraviglioso vino e con l’insuccesso delle varietà del sud e la susseguente Unità d’Italia, le colline toscane hanno raggiunto una grande fama fino ai primi anni Novanta, avendo solamente il Nebbiolo come avversario principale.Le coltivazioni di Sangiovese si concentrano anche in Emilia-Romagna, ma bisogna mettere in evidenza come non siano in grado di garantire una tale qualità come quella delle varietà toscane, anche se riescono a mettere a disposizione un’elevata produzione di vini estremamente freschi e leggeri, che si rivolgono maggiormente al consumo di tutti i giorni. Oppikle Turfibbia da Giardino Pavilion, Vite da Fissaggio a Tenda, Accessori per Tenda Prezzo: in offerta su Amazon a: 7,99€ |
Il Sangiovese si ramifica in due importanti varietà, anche se su questa differenziazione non c’è grande accordo da parte degli ampelografi, anche se bisogna sottolineare come diversi viticoltori apprezzino notevolmente la distinzione che intercorre tra il Sangiovese Grosso, che viene considerato come il migliore, e il Sangiovese Piccolo.
All’interno della prima categoria, ovvero il Sangiovese Grosso, si possono far rientrare diverse varietà che sono in grado di garantire delle vinificazioni relative ai supertuscans, ovvero il Brunollo, senza dimenticare anche il Prugnolo, il Morellino, il Vino Nobile ed il Chianti Classico.E parlando dal Chianti, è proprio a partire da questa varietà che si è diffusa la leggenda del Sangiovese, nel momento in cui i turisti che arrivavano in Italia nell’Ottocento, non vedevano l’ora di visitare le verdi colline toscane e di dare un sorso a questo fantastico vino, che veniva mantenuto all’interno del tradizionale fiasco, imbottito di paglia per favorirne l’ottimale conservazione.Proprio quest’ultima particolarità ha rappresentato per diverso tempo una caratteristica inscindibile di questo vino, al punto tale che ancora al giorno d’oggi diversi produttori preferiscono sfruttarlo all’interno di produzioni esclusive, più che altro per una questione estetica.Un vero e proprio simbolo di identità, che ha contraddistinto il Sangiovese fin dagli inizi e che rappresentava anche una vera e propria attrazione per i turisti che accorrevano da quelle parti, come abbiamo appena avuto modo di dire.Il Sangiovese si caratterizza anche per essere un vitigno particolarmente apprezzato da diversi viticoltori, soprattutto per via del fatto che è in grado di garantire un ottimo livello di vigoria, ma anche una buonissima adattabilità ad ogni tipologia di terreno. In realtà, però, tutti quei viticoltori che possono contare su una formazione tipicamente calcarea, hanno la possibilità di ricavare dei risultati indubbiamente più importanti, dal punto di vista qualitativo, rispetto a chi ha a disposizione altri terreni.
Una delle principali caratteristiche del vitigno Sangiovese è, senza ombra di dubbio, quella di avere una maturazione decisamente tardiva, che permette di regalare dei vini estremamente ricchi in polifenoli, anche se nelle stagioni in cui le temperature scendono notevolmente sotto i livelli ideali, il vitigno sopperisce a tale situazione conferendo al vino un’acidità un po’ troppo marcata, che deve essere necessariamente resa più morbida.Non dobbiamo dimenticare anche come in tutti quei luoghi che sono caratterizzati da un clima estremamente piovoso, il vitigno Sangiovese non riesce a contrastare adeguatamente tale situazioni meteorologica per via dello spessore eccessivamente ridotto delle bucce.
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