La cura dell’uva viene suggerita nelle convalescenze, ma anche nel corso delle gravidanze, così come per combattere l’astemia e l’artritismo. Inoltre, può tornare davvero molto utile anche per contrastare gli stati influenzali, così come può garantire un risvolto benefico per chi soffre di nefrite, edemi, azotemia e ipertensione.
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La Vitis vinifera non è altro che un albero che mette a disposizione dei frutti che hanno tantissime proprietà benefiche per il corpo umano, con alcuni aspetti che riguardano direttamente l’alimentazione di ognuno di noi.
I frutti della vite, infatti, si caratterizzano per apportare numerosi benefici al nostro organismo e, in alcuni casi, tali proprietà hanno permesso anche di realizzare delle particolari cure e terapie: si tratta di quella disciplina che prende il nome di ampeloterapia, al cui interno i dietologi suggeriscono di osservare un periodo in cui l’alimentazione è praticamente concentrata solamente sull’assunzione di uva.All’interno degli acini dell’uva, infatti, possiamo trovare concentrazioni molto elevate di fruttosio e di glucosio, ma anche un buon quantitativo di vitamine, di antociani e di flavoni.Si tratta di componenti che sono assolutamente in grado di garantire lo svolgimento di un’azione che combatte l’ipertensione, ma al tempo stesso riesce a svolgere anche un’attività antiossidante.Lo zucchero naturale che si trova in tutti i chicchi d’uva rappresenta un perfetto carburante per quanto riguarda il cervello di ogni uomo, mentre i carboidrati che vengono realizzati grazie alla fotosintesi non sono altro che un vero e proprio carburante per ciò che concerne i muscoli.Non esistono controindicazioni all’interno della gravidanza per l’assunzione dell’uva né per quanto riguarda il feto né per ciò che concerne la madre.Nel momento in cui si assume l’uva nel corso della fase di gravidanza, non ci sono particolari controindicazioni per ciò che riguarda il feto, a meno che non ci siano ovviamente delle assunzioni eccessive ed esagerate, come tra l’altro si verifica con qualsiasi cibo od alimento.
L’unica conseguenza, che non può certamente portare a produrre danni, ma che risulta estremamente evidente nel caso in si assume l’uva normalmente, potrebbe essere quella di una possibile eccitazione del feto provocata dall’accumulo di zucchero all’interno dei vari chicchi.Lo zucchero contenuto nell’uva, però, si caratterizza per essere piuttosto semplice e non può portare a gravi conseguenze, visto che è composto da glucosio e fruttosio: certamente, per chi soffre di glicemia, l’assunzione è da ritenersi esclusa.Il feto, nel momento in cui l’assunzione di uva sia eccessiva, potrebbe rimanere sveglio troppo a lungo, cominciando a scalciare molto più del dovuto. Nonostante queste complicazioni riguardanti l’iperattività, l’uva non presenta particolari controindicazioni per il feto.Nel corso della gravidanza, pure la mamma non deve preoccuparsi di conseguenze negative per via dell’assunzione di uva, tranne ovviamente tutte quelle complicazioni che possono derivare da una consumazione eccessiva di uva.
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