Mandarino tardivo

Caratteristiche

Grazie al disciplinare possiamo trovare un po’ tutte le caratteristiche di cui abbiamo bisogno: il mandarino tardivo di Ciaculli si caratterizza per far parte della famiglia delle Rutacee e, nello specifico, alla specie Citrus reticolata.

Tra le principali caratteristiche di questa cultivar troviamo, senza ombra di dubbio, una buccia con uno spessore non troppo marcato, ma anche un’elevata ricchezza di semi e una fase di maturazione tardiva che si verifica nel corso del periodo compreso tra il mese di febbraio e quello di aprile, variando anche in relazione alle condizioni climatiche.

La pianta del mandarino tardivo di ciaculli sfrutta un vigore media, ma anche un portamento decisamente globoso, oltre che una chioma particolarmente densa e, una volta raggiunta la maturazione completa, non presenta, nella maggior parte dei casi, le spine.

Le foglie di questo particolare agrume si caratterizzano per avere una forma tipicamente lanceolata, con l’apice a punta, con una colorazione verde estremamente intensa, che sfuma in una gradazione più chiara all’interno della pagina inferiore.

Per quanto riguarda la messa a frutto, dobbiamo sottolineare come avvenga circa 2-3 anni in seguito all’operazione di innesto, mentre un ottimo livello di produttività viene raggiunto dopo circa 4-5 anni, con dei livelli medi che variano ovviamente in relazione ad un gran numero di aspetti, ma che sono compresi piuttosto frequentemente tra 50 e 100 chilogrammi.

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Zona di produzione

mandarino tardivo ciaculliQuando si parla del Mandarino tardivo di Ciaculli si fa riferimento a quel particolare agrume che viene coltivata in una borgata di Palermo, da cui prende proprio la denominazione.

Con la parola “tardivo”, si vuole fare riferimento essenzialmente al fatto che questo agrume giunge a produzione in un periodo successivo in confronto alla stragrande maggioranza dei frutti congeneri.

Seguendo una concezione tipicamente agricola, la zona denominata come la Conca d’Oro di Palermo si caratterizza proprio per una produzione che va ad occupare praticamente l’intera superficie agricola, addirittura estendendosi per circa il 90% del parco agricolo.

Senza ombra di dubbio, si tratta di una zona che presenta delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, ma al tempo stesso bisogna sottolineare come la struttura commerciale non sia stata in grado di svilupparsi di pari passo con la grande diffusione di questi mandarini.

A differenza di quanto è avvenuto, al contrario in Spagna e in Israele, paesi in cui si è deciso di puntare molto di più su un aggiornamento delle varietà, ma anche sull’inserimento di nuove metodologie di coltivazione decisamente innovative, riuscendo pian piano a togliere lo scettro di produttori più importanti dalle mani della nostra penisola.

Una situazione non certamente ideale anche per le grandi potenzialità delle nostre terre, investendo totalmente l’economia agricola italiana, in cui ad esempio delle colture come il limone non riescono più a ritagliarsi un ruolo da protagoniste.

Da questa situazione critica, però, è importante anche mettere in evidenza come si può certamente salvare una produzione così speciale come quella relativa al Mandarino Tardivo di Ciaculli.

Una produzione davvero unica nel suo genere, soprattutto in virtù del fatto viene coltivata in una zona del tutto particolare come quella peirurbana di Palermo, ma anche e soprattutto per ciò che concerne una fase di raccolta tardiva, che può arrivare anche fino alla fine del mese di marzo.


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Terreno

Il terreno in cui viene coltivato il Mandarino Tardivo di Ciaculli si caratterizza per essere decisamente argilloso e sabbioso in superficie, normalmente pianeggiante.

Delle condizioni ideali per lo sviluppo di questo agrume, anche in virtù di precipitazioni che si verificano soprattutto nel corso della stagione autunnale ed invernale (tra 500 e 700 millimetri all’anno), con delle temperature invernali che non scendono mai al di sotto dei 6-7 gradi e che si attestano, nella maggior parte dei casi, tra 10 e 12 gradi centigradi.

Durante la stagione estiva, come si può facilmente intuire, le temperature si alzano notevolmente, visto che possono arrivare anche fino a 34 gradi centigradi e, in media, si aggirano intorno ai 27 gradi.

Infine, una particolarità sul portainnesto da impiegare, che è sempre scelto tra l’Arancio Amaro (Citrus aurantium) ed il Pompelmo (Citrus paradisi).


Mandarino tardivo: Proprietà

Il mandarino tardivo, esattamente come tutti gli agrumi, presenta un’elevata quantità al suo interno di vitamina C e, per tale ragione, è in grado di garantire delle importanti attività antiossidanti e riesce a svolgere un’azione benefica anche per quanto riguarda il sistema immunitario.

E’ proprio la vitamina C che permette di tenere sotto scacco la formazione di componenti che potrebbero portare a strutture cancerogene, come ad esempio le nitrosa mine. Il mandarino tardivo può contare anche su un’alta concentrazione di vitamine B1 e B2, che riescono a svolgere un’azione stimolante dell’appetito, così come permettono di migliorare notevolmente il sistema respiratorio, così come il sistema nervoso.

All’interno del mandarino tardivo, inoltre, si possono riscontrare anche altri elementi interessanti, come ad esempio la vitamina PP, che è in grado di garantire un’adeguata azione benefica per combattere la pellagra, senza dimenticare come sia ricco anche di betacarotene e fibre.



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