Coltivare agrumi

Caratteristiche

Quando si parla di agrumi, bisogna sottolineare l’appartenenza a svariati generi, tra cui troviamo anche Fortunella, Poncirus e Citrus.

La coltivazione degli agrumi avviene soprattutto per la produzione, che si differenzia poi tra il consumo fresco piuttosto che per la trasformazione a livello industriale, anche se in alcuni casi la destinazione è anche per quella ornamentale.

Gli agrumi presentano delle zone di provenienza estremamente diverse, ma che spesso fanno riferimento al continente asiatico, ma bisogna sottolineare come la loro diffusione ha riguardato un po’ tutto il mondo, in particolar modo nella zona compresa tra il bacino del mediterraneo, il Sudafrica e l’America.

Gli agrumi fanno parte di una delle più grandi famiglie in natura, ovvero quella delle Rutacee, senza dimenticare come la classificazione di questa specie di piante ha dato davvero molto filo da torcere a tutti gli addetti ai lavori, in particolar modo per via dell’individuazione di tutti i vari ibridi naturali presenti in natura.

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Forme di allevamento

agrumi 2La forma di allevamento maggiormente impiegata per quanto riguarda gli agrumi è rappresentata dalla tecnica a globo. Per poter ricavare una forma del genere, la partenza è ben definita, con una pianta già impalcata e che può contare su circa 3-4 branche, che devono essere contraddistinte da un’inclinazione pari a circa 60 gradi in confronto alla verticale, ma al contempo essere simmetriche e non avere punti di intersezione più distanti di 10-15 centimetri.

Ad ogni modo, ciò che più conta è ridurre al minimo indispensabile gli interventi di potatura in questa prima fase. Al giorno d’oggi, le indicazioni più seguite sono quelle di sfruttare l’intero spazio che si ha a disposizione, cercando di ricavare una forma di allevamento denominata a chioma piena, in maniera tale da consentire alla vegetazione delle branche di crescere fino praticamente al suolo.

E’ interessante notare come sia molto frequente l’impiego del sesto d’impianto in quadrato 5x5 metri.


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Raccolta

La raccolta deve essere eseguita nel momento in cui i frutti sono arrivati ad un livello di maturazione adeguato: rispetto a tante altre specie, infatti, gli agrumi (o almeno gran parte di essi) non può portare a termine la maturazione dopo che è avvenuto il distacco dei frutti dall’albero (sono solamente i limoni quelli che sono in grado di maturare anche dopo che è avvenuto il distacco dall’albero).

La raccolta deve essere portata a termine con delle condizioni climatiche asciutte edopo aver atteso che i frutti si siano completamente asciugati dalla rugiada che si diffonde frequentemente nel corso delle ore notturne.

Nel corso della fase di raccolta, quindi, è importante prestare la massima attenzione a non danneggiare eccessivamente i frutti, in modo tale da non favorire la diffusione di pericolosi parassiti.

La raccolta si può effettuare sia da terra che utilizzando delle scale: si cerca sempre di prestare attenzione per evitare il distacco della rosetta dai frutti e, per tale ragione, vengono collocati all’interno di cesti in plastica o in alcuni cesti a sacco.


Coltivare agrumi: Propagazione e portainnesti

Gli agrumi piuttosto frequentemente sono in grado di garantire la riproduzione tramite seme di alcune piante che, dal punto di vista genetico, non presentano alcuna differenza in confronto alla pianta madre, sfruttando essenzialmente la poliembrionia nucellare.

Queste piante hanno il vantaggio di non avere infezioni virali: è proprio questo il motivo per cui la selezione nucellare si caratterizza per essere la prima metodologia che è stata impiegata per il risanamento degli elementi di moltiplicazione.

Proprio in ottica di prevenzione rispetto a svariate fitopatie che vanno a danneggiare la struttura radicale della pianta, in un gran numero di occasioni si utilizza l’innesto, che può essere a gemma, a corona ed a penna.

Altri sistemi di moltiplicazioni utilizzati sono rappresentati dalla talea e dalla margotta.

I portainnesti che vengono impiegati per gli agrumi sono differenti e si possono elencare molto semplicemente: si tratta dell’arancio dolce, dell’arancio amaro, dell’arancio trifogliato, limone, mandarino, ibridi di arancio trifogliato, lime ed ancora altri generi.

All’interno della penisola italiana, tra i portainnesti che vengono sfruttati più frequentemente troviamo indubbiamente l’Arancio amaro, che è un’ottima soluzione soprattutto per i substrati sciolti e con un grado di argilla moderato, senza dimenticare come sia in grado di garantire una buona resistenza nei confronti delle basse temperature.

Un altro portainnesto estremamente diffuso è senz’altro il Limone volkameriano, che viene sfruttato soprattutto per i terreni sciolti e sabbiosi ed è in grado di sopportare delle acque con una discreta salinità.

Come dicevamo in precedenza, tra i portainnesti più diffusi non potevamo non trovare anche l’Arancio trifogliato, soluzione ottimale per i substrati di impasto medio, anche se non sopporta il calcare ed è notevolmente sensibile alla salinità e necessita di un ottimo quantitativo di acqua, così come offre una buona resistenza contro le temperature basse ed inverni piuttosto freddi.


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