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Esistono diverse tipologie di miele, che sono prese sopratutto in considerazione da parte della direttiva di stampo comunitario n. 2001/110/CE, che regolamenta questo particolare settore, compresi metodi di estrazione e produzione del miele.
Una principale differenziazione è rappresentata tra i mieli che vengono classificati in base all'origine e quelli invece che vengono ordinati in relazione al sistema di produzione ed estrazione che sono stati impiegati.Ovviamente, il miele si caratterizza per poter essere estratto dagli alveari ed essere sottoposto a diverse tipologie di trattamenti e lavorazioni.Nello specifico, ecco che risulta, tra i vari tipi di miele, anche quello industriale: all'interno della direttiva viene citato il miele per utilizzo industriale, nonché unicamente ad uso culinario.Ad ogni modo, stiamo facendo riferimento ad un miele piuttosto vecchio, che deve subire una particolare procedura di cottura ad alte temperature.Per le sue caratteristiche intrinseche, questa tipologia di miele si caratterizza per avere un gusto ed odore del tutto particolare e deve essere impiegato unicamente come ingrediente all'interno di determinati e specifici prodotti alimentari. Bellezza bio. 175 ricette per creare cosmetici e prodotti per il corpo 100% naturali Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,25€ (Risparmi 3,75€) |
Il miele biologico ha la particolare caratteristica di diversificarsi in confronto al miele tradizionale principalmente per via di tre differenze.
In primo luogo, gli alveari vengono posizionati a circa tre chilometri rispetto a tutte le strade particolarmente intrise di traffico, così come ogni tipo di sito di discarica, ma anche aziende e industrie.Inoltre, gli alveari devono anche rispettare una certa distanza dalle coltivazioni tradizionali, in cui vengono impiegati spesso degli antiparassitari, così come componenti di carattere chimico.In secondo luogo, dobbiamo ricordare come, nel miele biologico, la cera che viene portata all'interno del nido deve essere sempre priva di qualsiasi contenuto chimico.Visto che la cera si può classificare alla stregua di un vero e proprio conservante, per i residui chimici ci sarebbe la possibilità di mantenersi a lungo nel tempo all'interno del miele che è il risultato del lavoro e della produzione delle api.All'interno del miele biologico, quindi, si ha un'importante certificazione circa la qualità e la bontà dei controlli proprio sulla cera e sull'assenza di ogni tipo di residuo chimico.In terzo luogo, il miele biologico non viene sottoposto ad alcun tipo di filtraggio, né tanto meno viene sottoposto a delle operazioni di miscelazione e, in ogni caso, non viene nemmeno pastorizzato.Quest'ultima regola implica il divieto di effettuare la pastorizzazione: quest'ultima è una pratica che consente, nello specifico, di escludere una precoce cristallizzazione del miele, ma allo stesso tempo permette anche di perdere diverse quantità di sali minerali contenuti al suo interno, così come enzimi e proteine.Il miele biologico, nella maggior parte dei casi, viene lasciato cristallizzare secondo i ritmi naturali e per ridare al miele il suo comune stato liquido è sufficiente porre a bagnomaria il vasetto, all'interno dell'acqua, stando ben attenti che la temperatura non superi mai i 45 gradi centigradi.Il prezzo del miele varia in relazione alla tipologia che viene presa in considerazione.
Ci sono quelle tipologie di miele che vengono maggiormente richieste dai consumatori che si possono trovare a dei prezzi anche piuttosto vantaggiosi (come due o tre euro al vasetto): si tratta, ad esempio, del miele di castagno, che è sicuramente una di quelle tipologie che può vantare la maggior diffusione all'interno dei grandi supermercati.Ovviamente, nel momento in cui si va a cercare una varietà di miele un po' più rara e ricercata, il prezzo tende ad alzarsi: fondamentale, in ogni caso, che ci sia una garanzia circa la natura biologica del prodotto o, comunque, ci sia un'etichetta.Sui prodotti che andremo a comprare, quindi, deve essere sempre menzionato il tipo di miele, ma anche la derivazione geografica e la pianta da cui le api hanno provveduto all'estrazione.
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