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Le peculiarità che fanno capo a questa particolare varietà di aglio sono essenzialmente costituite dall'aroma, estremamente deciso, che si combina con ottimi risultati ad un gusto tutto sommato delicato e gradevole.
Inoltre, tra le principali caratteristiche dell'aglio di Vessalico, troviamo il fatto che risulta particolarmente facile da digerire e si riesce a conservare per lunghi periodi.Queste particolarità sono ovviamente permesse dal fatto che questa varietà di aglio viene coltivata in un clima tipicamente mite e all'interno di campi e terreni che sono piuttosto adatti ad ospitare tali colture.Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche dell'aglio di Vessalico, è interessante il fatto che il bulbo, nel momento in cui non è ancora stato diviso, possa contare su circa dieci bulbilli, con una particolare colorazione che varia tra il bianco e rosato e che occupa la parte esterna delle tuniche.Inoltre, è importante sottolineare come questa tipologia di aglio non presenti alcuna infiorescenza. Olio extravergine di oliva, aromatizzato all'aglio (6 x 250 ml)-Con lo spray risparmi fino al 90% di prodotto Prezzo: in offerta su Amazon a: 25€ |
La coltivazione di questa varietà d'aglio si verifica all'interno dei tipici terrazzamenti liguri (localmente questi territori vengono chiamati “fasce”, per il semplice che le coltivazioni si effettuano sui fianchi delle colline).
Il terreno che caratterizza le coltivazioni di aglio di Vessalico è sempre piuttosto leggero e con un'ottima quantità di scheletro, mentre gli appezzamenti si alternano con terreni a riposo, oppure a rotazione vengono inserite delle altre colture, come ad esempio senape o rafano.Lo scopo di questa alternanza di colture è indubbiamente quello di fare in modo di non utilizzare eccessivamente il terreno per la coltivazione dell'aglio di Vessalico, permettendo una continua presenza di sostanze organiche nel terreno che favoriscano tale produzione.L'operazione di semina deve sempre avvenire nel corso del periodo compreso tra il mese di ottobre e quello di gennaio.La raccolta dei bulbi avviene nel corso dell'ultima parte del mese di giugno.Nel periodo immediatamente successivo, l'aglio di Vessalico dovrà attraversare una fase di conservazione, sopratutto all'interno di ambienti all'ombra, in cui potrà asciugarsi in modo totale (è proprio questo meccanismo che permette di conservarlo più a lungo), per poi essere intrecciato all'interno delle tipiche “reste”.Si tratta di una pratica che fa parte della tradizione locale e che si svolge al mattino oppure nella parte finale della giornata, dal momento che si ha la necessità di utilizzare il più elevato livello di umidità possibile, per fare in modo che le foglie possano favorire l'intrecciatura dei bulbi.Per quanto riguarda questa delicata operazione, è necessario provvedere all'interramento degli spicchi uno alla volta, all'interno di un terreno particolarmente soffice e caratterizzato da un livello di profondità piuttosto ridotto.
La distanza tra le varie piante deve essere compresa tra 10 e 15 cm, mentre devono esserci almeno 30 cm tra le varie file.L'interro deve essere eseguito durante la stagione autunnale o nella parte finale di quella invernale.L'aglio di Vessalico deve essere coltivato all'interno di ambienti a contatto diretto con il sole e non necessita di particolari irrigazioni.L'aglio di Vessalico viene ampiamente sfruttato all'interno della cucina e dei piatti tipici liguri, oltre al fatto di svolgere un ruolo di prim'ordine anche nella Dieta mediterranea.
Non solo in campo culinario: l'aglio di Vessalico, infatti, si dimostra anche particolarmente adatto ad essere utilizzato in fitoterapia, dato che può vantare numerose proprietà benefiche.Infatti, l'aglio di Vessalico è considerato un buon antibatterico, antipertensivo, antielmintico e antiossidante.La ricetta che prende il caratteristico nome di Aiè, è stata realizzata per la prima volta proprio nei luoghi in si effettuano le coltivazioni di aglio di Vessalico.Una delibera ufficiale da parte della Comunità Montana Valle Arroscia ha permesso di dare un nuovo regime giuridico all'aglio di vessalico: nel 1997 è stato infatti raggiunto un accordo tra i produttori della zona per poter tutelare nel migliore dei modi tale varietà di aglio.
L'intesa è entrata in vigore a partire dal 1999 e prevede la realizzazione di un'area di confine della produzione di aglio di vessalico, ma si è anche prodigata per trovare i produttori che potevano vantare ancora di avere il seme originale, ovvero la parte migliore dell'aglio prodotto.Si è provveduto, inoltre, a realizzare anche un'associazione “Cooperativa A RESTA” che svolge numerosi e rigorosi controlli interni per garantire che la coltivazione dell'aglio di vessalico avvenga secondo le regole stabilite.
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