Corna di cervo

Caratteristiche generali

Le corna di cervo note anche con il nome di Platicerium appartengono alla famiglia delle Polipodiaceae. Sono esemplari che comprendono circa 17 specie originarie della Malaysia, del Madagascar, dell’Africa, dell’America tropicale e dell’Australia. Tutte queste specie hanno una parte sterile e una fertile. La prima presenta una forma arrotondata, appiattita ed è disposta in modo tale da formare una sorta d’involucro alla base della pianta. In questo modo essa trattiene tutti i residui di foglie morte, muschio e altri residui che userà per nutrire la pianta. Durante lo sviluppo, queste parti fertili hanno una colorazione verde che col tempo diventa marrone e molto simile a foglie secche. La parte fertile invece è costituita da foglie che rimangono sempre verdi, sono molto grandi e assumono una forma simile a corna di cervo. Queste ultime, sulla parte inferiore hanno delle spore che entrano in gioco durante la riproduzione.
Esemplare di corna di cervo

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Caratteristiche colturali

Platicerium bifurcatum Gli esemplari di corna di cervo prediligono temperature che si aggirano intorno ai 20 °C. Durante la stagione invernale devono essere posizionate in un ambiente in cui la temperatura non supera i 12 °C; se invece sono coltivate all’interno di una serra la temperatura minima deve essere di circa 16 °C. E’ bene sapere che non deve essere posizionata in una zona colpita dai raggi solari diretti. Per quanto riguarda le annaffiature, esse devono essere regolari durante la primavera e l’estate, mentre, vanno ridotte durante l’autunno e l’inverno, ricordandosi di non lasciare asciugare totalmente il terreno. L’acqua d’irrigazione non deve essere né calcarea né troppo fredda. Nel caso in cui la parte sterile della pianta renda difficoltosa la normale annaffiatura, occorre immergere la pianta in un contenitore contenente l’acqua e nebulizzare la parte aerea. Il substrato deve essere composto di terra di foglie non mature, torba e sfagno.

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Moltiplicazione

Dettaglio corna di cervo La moltiplicazione delle corna di cervo avviene mediante spore o piantando i nuovi getti. La prima tipologia di propagazione viene messa in atto dalla stessa pianta, solo se cresce spontaneamente in natura, per gli esemplari coltivati all’interno di appartamenti non può avvenire. La moltiplicazione mediante i nuovi getti avviene durante la stagione primaverile. In questo caso occorre staccare le giovani foglie e metterle a dimora in un vaso contenente di torba e sfagno, ricordando di mantenere una temperatura di circa 20 °C e un livello di umidità elevato. Dopo che la pianta figlia è messa a dimora, deve essere trattata come se fosse una pianta adulta. Durante la stagione primaverile ed estiva occorre concimare la Platicerium con del fertilizzante liquido ogni 4/6 settimane; occorre utilizzare dei vasi più larghi che profondi, in modo tale da consentire un buon sviluppo della parte sterile della pianta.


Corna di cervo: Malattie e parassiti

Le corna di cervo possono essere soggette a visibili attacchi ad opera di cocciniglie cotonose e brune. Le prime aggrediscono questi esemplari quando il clima è secco e caldo. Occorre eliminarle utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto in acqua e alcool, e in seguito trattare la pianta con un prodotto anticoccidico e nebulizzare la parte aerea in modo tale da aumentare il livello di umidità. Durante l’esportazione manuale della cocciniglia cotonosa, occorre fare molta attenzione a non eliminare lo strato di feltro bianco che si trova sulla superficie delle foglie. La cocciniglia bruna si nota per la formazione di piccoli gusci marroni, i quali conferiscono alla pianta una colorazione a macchie nere e molto appiccicose. Anche in questo caso, i parassiti possono essere eliminati manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto in acqua e alcool, facendo sempre attenzione a non intaccare lo strato di feltro bianco presente sulle foglie stesse. Se invece si vuole utilizzare un prodotto chimico, si può trattare la pianta con un anticoccidico.


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