Cuculidi rampicanti

Cuculidi rampicanti

I cuculidi rampicanti, meglio conosciuti come Lychnis flos-cuculi o Fior di cuculo, sono piante erbacee perenni facenti parte della famiglia delle Caryophyllaceae. La famiglia delle Lychnis comprende circa venticinque specie di erbe perenni e, tra queste, cinque sono spontanee nel territorio italiano. Il nome deriva dal greco lýchnos, che significa lume: probabilmente si riferisce alla forma delle corolle dei fiori o al fatto che le foglie di una specie simile venivano usate nell’antichità come lucignoli. Su questa piante è molto facile trovare l’insetto sputacchina, che produce una schiuma detta anche saliva di cuculo: da questo particolare deriva probabilmente il resto del nome di questa pianta. I fiori, nella maggior parte dei casi rosa e fucsia e più di rado bianchi, hanno una forma particolare: i loro petali sembrano piccole mani, per questo la pianta è chiamata in molte zone Manine di Gesù o Manine del Signore. I cuculidi sono diffusi in tutta Europa; in Italia si trovano in tutte le regioni, di meno nelle zone del mediterraneo; di solito cresce spontaneamente nei prati umidi, sui terreni concimati, nei pascoli e al limitare dei boschi.
Esempio di cuculide

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Cuculidi rampicanti caratteristiche

Fior di cuculo chiuso I cuculidi rampicanti crescono normalmente nelle zone fredde e temperate dell’Europa e dell’Asia; molte specie crescono in altitudine, dai 1600 metri sul livello del mare fino ai 2100. Il fusto di questa pianta è eretto, verde alla base e arrossato e ramoso in alto. Le foglie sono glabre, lineari e disposte a forma di rosa. I fiori hanno un diametro di due massimo tre centimetri: il calice è cilindrico, il colore tipico è rossastro con sfumature più scure; la corolla contiene di solito cinque petali di colore rosa o fucsia, a volte anche bianchi in alcune specie. I petali sono lunghi fino a 25 millimetri; l’impollinazione di questa pianta è soprattutto entomofila e la fioritura è prevista a partire da maggio fino ad agosto. I frutti sono piccole capsule con cinque protuberanze dette dentelli.

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    Cuculidi rampicanti come e quando piantarli

    Pianta di cuculideI cuculidi sono piante spontanee ma possono essere benissimo coltivate in vaso, o anche in terra per farle diventare rampicanti. È sufficiente avvinghiarla intorno a un pergolato o a un arbusto dove si vuole farla crescere e posizionarla in un posto dove possa ricevere diverse ore di sole diretto. Durante l’inverno la parte aerea di questa pianta dissecca ma torna a fiorire in primavera; si può comunque coltivare durante tutto l’anno perché non teme il freddo, anzi, poiché è originaria delle zone più fredde dell’Eurasia, sopporta anche le basse temperature. Quando cresce, il Fior di Cuculo diventa un arbusto tondeggiante e raggiunge massimo quarantacinque centimetri di altezza; non è una pianta sempreverde, perché durante i mesi più caldi assume una colorazione rosea. Conviene sempre piantarla in un terreno umido e ben drenato perché è quello del suo habitat naturale.


    Cuculidi rampicanti concimazione e trattamento

    Il cuculide rampicante va sempre concimato in primavera: bisogna usare un concime di tipo granulare a lenta cessione, da somministrare tutto in una volta, ogni tre o quattro mesi. In alternativa, è possibile usare anche un concime liquido mescolato con l’acqua delle annaffiature, da somministrare ogni venti giorni circa. In generale, queste piante vanno annaffiate in modo saltuario: ogni una o due settimane bisogna annaffiare il terreno con tre bicchieri d’acqua o di più, a seconda delle dimensioni della pianta. Durante l’inverno, quando il fior di cuculo perde la parte aerea, non è neanche necessario annaffiarla perché è in stato di riposo. Durante la primavera, a causa dei repentini cambiamenti di temperatura e delle piogge, i cuculidi possono contrarre malattie fungine: per questo motivo bisogna prevenirle con un fungicida, da spruzzare prima che le gemme diventino troppo grandi. Alla fine dell’inverno è consigliabile anche un trattamento insetticida per evitare l’arrivo di insetti che potrebbero danneggiare la pianta.




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