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La storia dell’Iris è molto antica: era, infatti, già conosciuto all’epoca degli antichi egizi e di altri popoli del passato. Notizie certe riportano che in Europa il rizoma dell’iris, chiamata anche giaggiolo, veniva utilizzato per profumare la biancheria. Il suo nome deriva da Iride, la messaggera degli dei che, secondo la mitologia greca, aveva ali d’oro brillanti di rugiada che, illuminata dai raggi del sole, si rivestiva di tutti i colori dell’arcobaleno. Sempre secondo la leggenda, Iride era la dea preferita da Giunone perché portatrice solo di buone notizie. La Dea per questo decise di premiarla trasformandola nell’iride (l’arcobaleno) che costituiva il legame, secondo le leggende, tra cielo e terra.
Iris dal più grande al più piccolo | |
Iris spuria | Fino a 1,5 m; cresce in tutti i terreni |
Iris germanica o giaggiolo | Fino a 1 m; molto rustico |
Iris americani | Fino a 70 cm; meglio terreni umidi e fertili |
Iris giapponese | Fino a 70 cm; terreni umidi, fertili e privi di calcare |
Iris bucharica | Fino a 30 cm; ideale in giardini rocciosi |
Iris reticulata e Iris primula | Fino a 20 cm; può essere coltivata facilmente in vaso |
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Con gli iris bisogna fare estrema attenzione, come abbiamo già sottolineato infatti ne esistono molte varietà ed alcune di esse sopportano molto meglio un clima rigido rispetto ad altre. Infatti vi sono alcune specie che, pensate, riescono a vivere molto bene anche in inverno con temperature sotto le zero, mentre le specie più esotiche provenienti da zone extraeuropee soffrono se la temperatura scende sotto i 10 oppure i 12 gradi centigradi. Queste piante vanno messe in una posizione ben riparata da correnti d'aria che abbia qualche ora di esposizione solare e qualche ora di ombra, ovviamene le specie più esotiche resistono meglio alla luce diretta del sole a differenza delle altre.
Anche nella scelta del terreno vi è differenza tra specie, in linea di massima possiamo dire che la differenza maggiore riguarda per lo più l'umidità del terreno, anche in questo caso le specie più esotiche ed abituate al caldo saranno con ogni evidenza molto più a loro agio in un substrato di terriccio più asciutto che umido. Grande importanza riveste invece, senza distinzione, la capacità drenante del terreno; quest'ultimo deve essere molto drenante per permettere al bulbo di crescere come si deve.
Nella messa a dimora è fondamentale la differenza tra specie rizomatose e bulbose, le prime vanno infatti messe a dimora a partire da luglio e vanno solamente appoggiate al terreno preparato ad accoglierle e successivamente ricoperte da un sottilissimo velo di terra, se troppo interrati infatti i rizomi vedono compromessa la fioritura e rischiano seriamente di marcire. I bulbi invece vanno interrati all'inizio dell'autunno ad una profondità di circa otto o dieci centimetri a seconda della grandezza del bulbo. Il rinvaso non è necessario.
Anche per l'irrigazione le necessità delle specie sono varie, tuttavia siamo di nuovo qui a sottolineare ciò che è valido per la stragrande maggioranza dei bulbi, bisogna sempre evitare eccessi di acqua e pericolosi ristagni, che sono la vera anticamera della muffa. In generale in ogni caso vale ancora la distinzione tra le specie più esotiche e quelle europee, le prime sono più abituate a climi aridi e possono essere annaffiate un po' meno rispetto alle seconde, ricordate però che, come è ovvio che sia, senza acqua le pianta non cresce e non fiorisce.
La concimazione non è nulla di complicato, anche perché come ormai avrete capito non parliamo di una pianta particolarmente esigente, basterà infatti dare forza alla pianta prima e durante la fioritura aggiungendo del concime specifico all'acqua con la quale irrighiamo; l'unica cosa a cui fare attenzione è la differenza tra bulbo e rizoma, perché ognuna ha un concime diverso.
La propagazione avviene nei modi tradizionali, ossia tramite bulbilli oppure, in caso di rizomi, per divisione dello stesso. Ovviamente è più che consigliabile pulire ogni anno il terreno dai bulbilli che potrebbero soffocare o togliere energie al bulbo.
Per quanto riguarda la potatura, anche in questo caso sottolineiamo la facilità di coltivazione della pianta, ed infatti sarà necessario solamente togliere di mezzo le parti danneggiate o secche e nessuna altra operazione di potatura sarà necessaria.
Il fiore dell'iris è composta da tre petali interni eretti e tre petali esterni ricadenti e fioriscono ininterrottamente da dall'inizio della primavera sino all'inizio dell'autunno. Le foglie di questa pianta sono lunghe e sottili dal colore verde, che può essere più o meno lucido o opaco a seconda della specie.
Gli iris non hanno dei particolari nemici nel mondo dei parassiti e delle malattie delle piante, tuttavia questo non significa affatto che ne sono immuni. Detto questo una costante prevenzione è d'obbligo e sopratutto è necessario, per evitare l'insorgenza di muffe, non esagerare con l'acqua durante l'irrigazione.
Non vi sono particolari indicazioni da segnalare al momento dell'acquisto di una pianta di iris, essendo questa pianta piuttosto semplice da coltivare, tuttavia più brillanti sono i colori dei fiori migliore sarà stata la cura dedicata alla pianta che si sta per acquistare.
Tra le iris bulbose le specie più conosciute e coltivate sono le Iris Hollandica, dai colori giallo, bianco, blu o lillà e dalla fioritura primaverile e le Iris Reticulata tipiche per la loro colorazione viola. Tra le rizomatose segnaliamo invece una specie molto alta, la Iris Germanica, che raggiunge anche il metro di altezza, ed una molto bassa, la Iris Pumila, che di rado raggiunge i trenta centimetri.
Nel linguaggio dei fiori Iris significa “buona novella”, questo perché Iris era la messaggera degli dei. L'iris è anche il simbolo del Regno di Francia di Luigi VII e per lungo tempo è stata considerata, per la sua estrema bellezza, come l'orchidea dei poveri.
Nella comunità botanica l’Iris è considerato un fiore dal grande interesse ornamentale; si presta infatti ad arricchire bordure a aiuole e per la grande varietà di forme e colori, abbellisce giardini grandi e piccoli, terrazzi e balconi. Ogni anno diversi paesi organizzano concorsi e assegnano premi al creatore di ibridi migliori.
Dal 1957, ad esempio, la Società Italiana dell’Iris, a nome della città di Firenze, promuove ogni anno il “Concorso internazionale dell’Iris” che giudica esemplari provenienti da molte parti del mondo. Una giuria composta da esperti provenienti da diversi Paesi (ad esempio Francia, Germania, Inghilterra, Nuova Zelanda ecc.) premia l’Iris più bello.Di Iris ne esistono circa 300 specie ma una tra le più diffusa è senz’altro l’Iris germanica. E’ molto presente nelle campagne toscane e cresce spontanea nei luoghi aridi e rocciosi ma da molto tempo viene coltivata anche nei giardini dove spicca per i suoi bellissimi fiori colorati che vanno dal giallo al rosso e marrone, dal bianco al nero-porpora, fino all’azzurro-violetto.
Le foglie, somiglianti a spade appuntite, sono di colore grigio-verde ed il fusto può raggiungere il metro di altezza. Fiorisce a primavera (aprile – maggio) dopodiché la pianta entra in riposo vegetativo durante la quale le foglie seccano mantenendo vivi i rizomi superficiali che “colonizzano” il terreno circostante.L’iris reticulata è diffusa in forma spontanea in America, Turchia, Iraq e Iran, ad un’altitudine fra i 600 ed i 2.700 m, soprattutto come infestante dei campi coltivati. L’altezza della pianta spesso non raggiunge i 10 cm in piena fioritura. I fiori, che compaiono molto precocemente (febbraio-marzo), sono profumati con i petali interni con una colorazione più chiara di quelli esterni.
A proposito di colori, l’iris reticulata è una specie con una grande varietà cromatica, si va dal blu, al rosso, al viola, passando per il lilla, fino ad arrivare al bianco. I petali esterni, ad arricchire tale bellezza, presentano una cresta gialla e una striscia verdastra punteggiata di viola scuro.L’Iris d’acqua, con i suoi splendidi fiori gialli, lo possiamo osservare frequentemente in primavera sulle sponde di laghi e corsi d’acqua; è infatti una tipica pianta che si sviluppa nei terreni umidi e nelle acque poco profonde.
In molte Regioni italiane è una specie protetta perché minacciata dalla progressiva scomparsa dal suo ambiente. E’ una pianta che si protende molto in altezza, infatti raggiunge anche l’altezza di 1 m e le sue foglie sono verdi-azzurre.I fiori, come già accennato, sono gialli a volte con striature brune, inodori, che sbocciano a maggio-giugno. Ogni fusto ne porta un gruppo di cinque, ciascuno in posizione alternata, ed hanno una struttura molto complessa e particolare.L’iris giapponese è una delle tante iris ancora poco conosciute ed apprezzate in Italia ma con una lunga storia alle spalle. In Europa l’Iris giapponese si è diffusa verso la metà dell’800. L’habitat naturale di questa pianta sono i terreni umidi e i bordi di paludi e corsi d’acqua.
Le foglie, a forma di spada (da qui il nome “ensata”), possono misurare dai 60 ai 90 cm con una nervatura centrale molto evidente. Gli steli portano una coppia di fiori rosso-violacei, caratterizzati da tre ali pendenti solcate da una striatura gialla.In Giappone è una pianta sacra, emblema della perfezione effimera da contemplare durante la tradizionale cerimonia del tèLa parte dell’Iris solitamente utilizzata in erboristeria è il rizoma, ovvero il fusto sotterraneo che si raccoglie in estate. I rizomi appena raccolti devono essere lavati, sbucciati e fatti essiccare al sole. Inizialmente l’odore può essere sgradevole ma muta con l’essiccazione fino a ricordare quello della viola, grazie alla presenza di un olio essenziale che aumenta con la stagionatura del rizoma.
A livello casalingo qualche pezzo di radice all’interno di un cassetto rende profumata la biancheria oppure può essere aggiunto a dei fiori secchi per un profumatissimo pot-pourri (miscuglio di petali di fiori, essenze naturali ed erbe aromatiche).
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