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La vivida Bignonia verrà di norma posizionata all'aria aperta ovvero in un contenitore di discreta ampiezza, ad ornamento di qualsiasi tipo di angolo e spazio. Pur essendo adattabile e non particolarmente esigente, prediligerà una terra soffice, non coesa e pregna di sostanze organiche, a cui si mescoleranno materiali sabbiosi in grado di favorire il regolare ed efficiente drenaggio. Con cadenza mediamente annuale saranno consigliabili operazioni di potatura, con scorcio delle ramificazioni al fine di modellare il complessivo portamento ed eliminazione delle parti ormai logorate e avvizzite del sempreverde. Ove posto in contenitore, si renderanno, inoltre, necessarie periodiche opere di rinvaso, ma solo qualora le radici abbiano colmato tutto lo spazio a disposizione e mettano a repentaglio la normale alimentazione della pianta.
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Qualunque sia la sistemazione prescelta, la pianta da ornamento dovrà essere congruamente concimata, ai fini dell'assunzione dei dovuti e bilanciati nutrienti. La fertilizzazione avverrà prevalentemente durante la stagione primaverile ed estiva, a frequenze sostanzialmente dipendenti dalla scelta del concime, laddove sarà moderata o interrotta nella restante parte dell'anno. Si potranno impiegare ogni trimestre fertilizzanti a natura solida, organici a cessione prolungata e graduale, oppure a cadenze maggiormente ravvicinate quelli di natura liquida, dopo averli sciolti nell'acqua di irrorazione. Il fertilizzante prescelto sarà specifico per la Bignonia ed includere una significativa prevalenza delle componenti potassiche rispetto alle altre macrocomponenti azotate e fosforate, nonché il corredo di specifici microelementi, tra cui si evidenzia il magnesio.
Il variopinto sempreverde adorerà un habitat molto illuminato ed assolato, con esposizione diretta agli irraggiamenti solari, tuttavia si potrà adeguare facilmente anche ad ambienti parzialmente ombrosi, pur se ne risentiranno ovviamente le tinte delle infiorescenze. Non patirà particolarmente condizioni climatiche avverse, nondimeno converrà proteggerlo sia dalle brusche correnti d'aria che in caso di temperature molto al di sotto degli 0°C. La Bignonia, infine, potrà essere oggetto di insidie di muffe e marciumi, addebitabili a stagnazioni idriche nella terra di coltura, e altresì attaccato da diversi insetti e parassiti, come ad esempio gli afidi e la cocciniglia. In tale ultima circostanza, bisognerà intervenire con prontezza ed eliminare gli insetti con detergenti e prodotti biologici, oppure con specifico insetticida.
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