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Il girasole è una pianta erbacea che presenta un’infiorescenza, cioè un insieme di fiori, per la precisione un’infiorescenza a capolino. Il capolino è composto da due tipi di fiori: al centro i fiori del disco (il “bottone”marrone) e alla periferia i fiori del raggio (quelli che comunemente vengono chiamati petali e che sono gialli).I fiori del disco possono essere chiusi (di solito quelli al centro) oppure aperti (quelli più esterni). Si possono isolare tirandoli via dalla base e si può notare che hanno la forma di una piccola tromba; questo corpo tubolare è la corolla, i cui petali sono saldati insieme per la maggior parte della loro lunghezza, mentre all’estremità superiore si separano formando dei dentelli. I fiori del raggio sono allungati; la corolla è formata da petali saldati fra di loro in modo da formare una linguetta, ed è proprio questa che dà all'intero fiore l'aspetto di petalo.
Il fusto è dritto e robusto e può raggiungere grandi altezze, addirittura fino ai tre metri, ma esistono anche varietà più piccole; le foglie sono grandi, di un bel verde intenso, hanno un lungo picciolo, sono ruvide su entrambe le facce e sono opposte fino al secondo-terzo paio, dopo sono alterne. Ha una lunga radice a fittone su cui sono inserite le radici laterali. pianta di Camelia Sasanqua Autumn White vera da esterno ornamentale v18 Prezzo: in offerta su Amazon a: 24,9€ |
Il girasole predilige un ambiente caldo, la temperatura minima consigliata è di 12 – 14 gradi. Vive bene sia in ambienti soleggiati che in penombra, l’importante è che abbia a disposizione almeno 4-5 ore di sole. In caso di forte vento è necessario fissare delle canne di bambù al fusto per sostenerlo.
I girasoli sono particolarmente adatti alla coltivazione in piena terra oppure, per le varietà che non raggiungono un’altezza elevata, anche in vaso. Non hanno bisogno di un terreno particolare, l’importante è che sia fertile e profondo, dato che le radici hanno bisogno di spazio; è preferibile mischiare la terra ad un po’ di torba che è un materiale di origine organica formato da resti di piante o animali impregnati d’acqua, che non possono decomporsi completamente a causa dell’acidità dell’ambiente. E' sempre bene fornire una buona base di drenaggio alleggerendo il terriccio con sabbia oppure creando una strato di argilla espansa di circa 5 cm alla base del vaso per impedire la formazione di ristagni che con il tempo portano al marciume radicale con la conseguente morte della pianta.
Vanno seminati all’ inizio della stagione primaverile, dalla fine di marzo fino a metà aprile; i semi possono essere presi dalla corolla quando il fiore si è seccato oppure si possono trovare dal fioraio o al supermercato; vanno messi nel terreno in buche profonde 3 – 4 cm, in file poste ad una distanza di 35 - 70 cm a seconda della grandezza della specie, oppure seminate in vaso e trapiantate in vasi più grandi quando le piantine avranno raggiunto i 10 cm, cercando di non danneggiarne le radici.
Anche se la pianta sopporta bene il caldo, bisogna irrigare il terreno costantemente evitando i ristagni e facendo assorbire bene l’acqua. Per quanto riguarda la coltivazione in vaso bisogna innaffiare il girasole ogni volta che la terra si asciuga, sempre evitando ristagni d’acqua che provocano marciume radicale. I primi sintomi di una cattiva irrigazione sono la mancata fioritura dei boccioli, infatti in una pianta sofferente spesso vediamo che non riesce a far fiorire più di un fiore alla volta e tutti gli altri boccioli si seccano. Per evitare l'aborto dei fiori bisogna fornire alla pianta un buon terriccio con una buona base di drenaggio fatto di argilla espansa o sabbia per impedire il ristagno che porta poi ad al marciume radicale.
E’ preferibile concimare il girasole con concime organico oppure con un fertilizzante a lenta cessione. Va tenuto presente che con le sue radici è in grado di assorbire sostanze dal terreno anche a grandi profondità. Tra le sostanze da usare è molto utile l’azoto la cui dose ottimale va dagli 80 ai 120 kg/ha; la dose può essere apportata in un’unica volta alla semina oppure in due volte, il 60 % della quantità alla semina e il 40 % in seguito, generalmente in occasione della sarchiatura, che consiste nel lavorare la superficie del terreno con lo scopo di eliminare le erbacce e permettere alle radici di respirare. Un’ altra sostanza è il fosforo; la dose consigliata è di 40 – 70 kg/ha e di solito viene distribuito sul terreno prima della lavorazione di quest’ultimo. Infine si usa il potassio la cui dose consigliata è di 50 kg/ha ; questo tipo di concimazione, però, può essere anche evitato dato che i terreni italiani sono per lo più argillosi e ricchi di questa sostanza.
I girasoli non necessitano di grandi potature, basta eliminare le parti danneggiate dai parassiti e quelle secche o appassite. Se si vuole favorire la fioritura dei nuovi fiori è bene eliminare i fiori appassiti.
La moltiplicazione di questa pianta avviene per seme. Bisogna interrare il seme in due, tre centimetri di terra ben lavorata e fertile. Il girasole termina il suo ciclo di sviluppo in 110-145 giorni. Dopo 5 – 7 giorni dalla semina si ha la germogliazione del seme; in circa 30 giorni si ha l’emergenza delle foglie e uno sviluppo dell’apparato radicale, poi la formazione del bottone fiorale e subito dopo la fioritura. Il periodo che va dalla formazione del bottone alla fioritura può durare dai 25 ai 30 giorni, durante i quali si ha una notevole crescita della pianta e i fiori si aprono in serie secondo una spirale centripeta; l’infiorescenza presenta fiori esterni allungati che possono essere gialli, marroni o arancioni e sono sterili, cioè non producono nessun seme; i fiori interni sono di colore marrone e sono quelli che diventano semi. La fioritura avviene in estate, soprattutto da agosto ad ottobre.
Il girasole è una pianta abbastanza resistente, ma può essere danneggiata da alcuni parassiti che si nascondono sotto o dentro le infiorescenze e che possono essere combattuti con gli antiparassitari. E’ colpito soprattutto da parassiti definiti fitofagi come ad esempio Sminthurus viridis ; essi si nutrono del contenuto di singole cellule oppure prelevano porzioni di tessuto e i liquidi interni, arrecando gravi danni alla pianta. Un’ altra minaccia è costituita dalle malattie fungine come la muffa grigia, la ruggine, l’oidio, il marciume dello stelo e della calatide, da curare con prodotti antibotritici. La muffa grigia provoca la presenza sulle foglie, lo stelo e i boccioli, di una patina grigia molto spessa che porta all’avvizzimento. La ruggine determina l’ingiallimento delle foglie; raramente porta alla morte la pianta, che di solito riesce ad arrivare fino alla maturazione, deperendo lentamente. L’oidio o mal bianco si presenta come una patina biancastra ricoprente la foglia che prima ingiallisce e poi secca. Il marciume dello stelo e della calatide si manifesta con un marciume verdastro umido e una patina bianca e cotonosa che fa appassire la pianta.
Va ricordato, inoltre, che gli insetti non arrecano danni ai girasoli, al contrario degli uccelli e delle lumache che li attaccano frequentemente.Dato che il girasole si presenta in tutta la sua bellezza in estate, si consiglia di comprarli soprattutto in questa stagione; sono le piante più adatta a dare un tocco di colore e a rallegrare il giardino e la casa nei mesi più caldi. Per favorire una buona crescita è bene preparare un terreno ricco e fertile si consiglia di compare un buon terriccio già concimato che andrà integrato di ulteriore concime durante la fioritura.
Per evitare il ristagno dell'acqua è bene drenare il terreno con sabbia o creando uno strato di argilla espansa sul fondo, questa accortezza è necessaria per evitare l'aborto dei boccioli che sono frequenti in caso di cattiva irrigazione.Il genere Helianthus comprende circa 100 specie differenti; tra queste dobbiamo distinguere specie selvatiche e specie coltivate. Quelle spontanee sono considerate piante infestanti che si sviluppano tra i campi e possono danneggiare i raccolti. Quelle coltivabili si differenziano fra loro per altezza, forma e colore dei fiori. Oltre alla specie coltivabile Helianthus annuus,che è la più nota, è diffusa anche l’Helianthus debilis che ha corolle di medie dimensioni, con petali che vanno dal bianco avorio al nerastro. Ancora, l’Helianthus hirsutus che ha piccoli fiori gialli e può raggiungere un’altezza di due metri. L’Helianthus grosseratus, il cui capolino è giallo e può raggiungere i 5 cm di diametro. L’Helianthus occidentalis, che ha proprietà antibiotiche. L’Helianthus mollis che può raggiungere un’altezza massima di 1,20 metri e ha fiori giallo scuro.
Il girasole è presente nella mitologia greca. Se ne parla nel poema “Le metamorfosi” di Ovidio, poeta romano vissuto tra il 43 a.C. e il 18 d.C. In questo poema Ovidio racconta di una ninfa acquatica, Clizia, innamorata del dio del sole, Apollo. Questo amore non è corrisposto, infatti Apollo era invaghito di Leucotoe, figlia del re babilonese Orcamo. Clizia, presa dalla gelosia,va dal severo padre di Leucotoe e lo informa della segreta relazione fra sua figlia e il dio Apollo. Orcamo furioso ordina di seppellire viva la figlia. La ninfa, a questo punto, tenta di ottenere finalmente la considerazione di Apollo, ma senza riuscirci. Presa dalla disperazione passa i suoi giorni senza mangiare e piangendo e non le rimane che seguire con lo sguardo il carro di Apollo volare nel cielo. Dopo nove giorni Giove ha pietà di lei e la trasforma in un girasole che, cambiambiando inclinazione, segue sempre l’andamento del sole, così come la ninfa in vita seguiva Apollo.
Ritroviamo il girasole anche nella letteratura italiana, come, per esempio, in una poesia di Eugenio Montale tratta dal volume “Ossi di seppia”: “portami il girasole ch’io lo trapianti/nel mio terreno bruciato dal salino, /e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti/ del cielo l’ansietà del suo volto giallino…”Per chi crede al significato dei fiori, il girasole indica allegria e orgoglio.
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