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La pianta dell’origano presenta numerose specie, di seguito vi parleremo di alcune di esse:
Origanum Vulgare: questa specie è il comune origano, quello che usiamo a cucinare per insaporire ed aromatizzare i nostri piatti, ma anche per scopi terapeutici. Di Origanum Vulgare ce ne sono molte varietà, tra cui ricordiamo: l’Aureum le cui foglie vengono usate in cucina e l’Hirtum che possiede foglie pelose e fiori di colore bianco, è molto presente in Italia e nei paesi balcanici.Origanum Onites: questa specie è maggiormente diffusa in Grecia, Turchia ed Asia, ha un sapore più amaro di quello Vulgare ma ha proprietà terapeutiche simili. Origanum Compactum: è una specie utilizzata solo per il suo profumo. Non si sviluppa molto in altezza. Origanum Dictamnus: ha la caratteristica di avere un gusto più delicato del Vulgare, si usa per aromatizzare liquori e insaporire insalate. Con i fiori si può preparare un gradevole the. Origanum Syriacum: in Italia non è molto utilizzato, il sapore è un misto da timo, maggiorana e, appunto origano. Non si usa per curare eventuali disturbi. Altre specie sono l’Origanum Acutidens, Akhdarense, Amanum, Bargyli, Bilgeri, Boissieri, Brevidens, Calcaratum, Cardifolium, Dayi, Glandulosum, Isthmicum, Virens ecc. Esiste anche un tipo di origano selvatico, molto profumato e con un aroma intenso, questa varietà è presente solo ed esclusivamente nelle regioni della Sicilia e della Calabria. Si raccoglie quando fiorito e si fa seccare; anch’esso viene usato per insaporire ed aromatizzare piatti vari, insalate, sughi, formaggi ecc., inoltre può essere impiegato come tisana o liquore per aiutare la digestione. 15+ CAPPARIS Omeris SEMI CAPPERI/PERENNE / SPICE Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,05€ |
L’origano si adatta bene a vari tipi di terreno ma quello maggiormente adatto è sicuramente calcareo, permeabile, asciutto e ricco di sostanza organica, non ama assolutamente i terreni con forte umidità soggetti a ristagni idrici. L’origano ha bisogno di sole e caldo e di una zona aerata, coltivato all’ombra le sue qualità scemano. Come detto in precedenza, l’origano non ama i terreni troppo compatti, quindi prima di procedere alla semina il terreno andrà sempre lavorato in modo da eliminare la parte superficiale secca; per combattere la formazione di erbe infestanti, molto temute dalla pianta dell’origano, bisognerà procedere con le due operazioni di sarchiatura e scerbatura o diserbatura.
Ci sono tre metodi per procedere alla moltiplicazione dell’origano: per seme, per talea o per divisione della pianta.
Anche se l’abbiamo già detto più volte, ribadiamo che lo svantaggio della moltiplicazione per seme è quella della non certezza di avere piantine nuove uguali a quella madre, quindi se si mira a questo risultato bisognerà procedere con la moltiplicazione per talea o divisione della pianta. Se si procede con la semina in semenzaio o vaso, questa andrà fatta all’inizio del periodo primaverile e i semi andranno messi in un terriccio con sostanza organica e sabbia che favorisca il drenaggio dell’acqua ed interrati delicatamente; dopo questa operazione iniziale, il contenitore andrà coperto con un foglio di plastica e posto in una zona ombreggiata con una temperatura di circa dieci-dodici gradi, dovrà essere mantenuta una giusta e costante umidità del terreno. Apparsi i primi germogli, togliere la plastica e posizionare il contenitore in un luogo maggiormente luminoso e, quanto le nuove nate avranno raggiunto un’altezza di circa sei centimetri, saranno pronte per essere trapiantate. Nel caso di semina in campo aperto o giardino, come detto in precedenza, bisognerà prima lavorare il terreno e aggiungere del letame sul fondo. Questa operazione va fatta nel periodo primaverile, i semi andranno sistemati ad una distanza di circa quaranta centimetri, di modo che si abbiano circa sei-otto piantine per metro quadrato. Se si opterà per la moltiplicazione per talea, essa andrà fatta nel mese di giugno. Vanno prelevate dalla pianta madre delle talee lunghe circa dieci centimetri che andranno sistemate in un composto da torba e sabbia ad una temperatura di circa dieci, alla radicazione si potranno trapiantare.Il periodo ideale per la moltiplicazione per divisione della pianta, va da marzo ad ottobre e si trapianteranno in primavera-estate.Per quanto riguarda l’origano la concimazione dovrebbe avvenire in base alla durata di un impianto, questo tempo può variare da tre a dieci anni; l’apporto medio si potrebbe quantificare in trecento quintali di letame per ettaro somministrato nel momento della preparazione del terreno. Comunque l’origano è una pianta di tipo rustico e non ha bisogno di specifiche concimazioni. L’importante dopo ogni operazione di sfalcio, alla ripresa vegetativa, è di apportare dell’azoto per favorire lo sviluppo di nuova vita. In primavera apportare fosforo e potassio.
Come abbiamo sottolineato in precedenza, l’origano non ama i ristagni idrici, quindi andrà innaffiato con poca acqua ma spesso, in modo da evitare questi ristagni dannosi per questa pianta e per le sue radici.La potatura dell’origano consiste nell’eliminare le parti deboli o secche per evitare che vengano infestate da malattie e parassiti.
Durante il primo anno di vita della pianta si eseguirà una raccolta, mentre nel secondo anno se ne potranno eseguire due uno a luglio e uno a settembre. Si raccolgono i rami fioriti e si fanno essiccare in luogo asciutto e buio immediatamente dopo la raccolta altrimenti perdono alcune delle loro proprietà. Una volta essiccati si conservano in vasi di vetro.Oltre ad avere proprietà aromatiche, l’origano ne ha anche di medicinali, entrambe sono fornite dagli olii essenziali: è antisettico, vermifugo, antispasmodico, antalgico, digestivo, analgesico, tonico, espettorante, calmante in caso di torre e problemi intestinali come l’aerofagia.
Le parti utilizzate della pianta dell’origano sono le foglie e le sommità fiorite raccolte in luglio-settembre. I principali utilizzi delle parti dell’origano possono essere: attraverso aerosol per favorire la respirazione. Per problemi di torcicollo potrebbe essere molto utile applicare delle sommità fiorite scaldate precedentemente in una pentola; sempre con le sommità fiorite si può preparare una bevanda dolce, aperitiva e digestiva, mettendone circa cinquanta grammi in un litro di vino per circa dieci giorni. Distribuito sulle pietanze può aiutare la digestione. Un infuso di origano è utile per combattere gli inestetismi della cellulite oppure attraverso gargarismi per lenire la gola infiammata. Per quanto concerne l’uso cosmetico, l’origano viene utilizzato durante il bagno per purificarsi e deodorarsi; l’olio essenziale è spesso usato per creare profumi. In tempi antichi, nei periodi di grandi epidemie, grazie al suo aroma intenso e penetrante, era usato come disinfettante per gli ambienti bruciato con timo e menta. Può servire anche per liberarsi dalle fastidiose formiche.I principali nemici di questa pianta sono le cicaline e l’afide nero. Le cicaline sono degli insetti piccoli che attaccano soprattutto la parte inferiore delle foglie, creando delle colonie. Attraverso le loro punture creano sulla pianta delle crosticine gialle, le foglie scuriscono e seccano. Gli attacchi più massicci si hanno nella stagione calda e asciutta, nei mesi da giugno a settembre.
L’afide nero è un pidocchietto che attacca la pianta e attraverso la puntura succhia le sostanze zuccherine della pianta portando alla deformazione delle foglie ed al conseguente deperimento della pianta intera; attraverso queste punture l’afide può trasmettere anche dei virus molto dannosi alla salute del vegetale.
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