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Il Vittoriale degli italiani si estende su una superficie di circa nove ettari e sorge a Gardone Riviera, comune che si affaccia sulle magiche sponde del lago di Garda. Si tratta di una cittadella composta da una serie di edifici, parchi e giardini. Il Vittoriale degli italiani venne realizzato proprio dal grande D’Annunzio, in collaborazione con l’architetto Gian Carlo Maroni, tra il 1921 e il 1938. La costruzione dell’edificio serviva a celebrare le gesta eroiche del poeta e degli italiani in occasione della Prima guerra mondiale. Il Vittoriale conserva anche le memorie di D’Annunzio e i segni della sua vita inimitabile e sfrenata. Le stanze degli edifici ricalcano proprio la personalità del poeta e per questo esprimono a modo loro qualcosa di sacro. L’edificio in cui D’Annunzio visse era la Prioria, edificio che il poeta ribattezzò proprio “ la casa del priore” per seguire una simbologia sacra o da convento che si ritrova in molte stanze del Vittoriale. La Prioria è un edificio settecentesco decorato con stemmi e araldi sacri. Il centro della facciata è decorato con altri stemmi che illustrano il detto di D’Annunzio “Né più fermo né più fedele”, con uno stile tipico del Novecento. Il complesso monumentale si compone dell’ingresso, a cui si accede attraverso un grande cancello ispirato sempre ai simboli sacri. Dall’ingresso si può avviare una lunga visita a tutti gli altri componenti del Vittoriale: la stanza del Mascheraio, la stanza della Musica, la sala del Mappamondo, la Zambracca, la stanza della Leda, la Veranda dell’Apollino, la stanza del Lebbroso, il corridoio della Via Crucis, la sala delle reliquie, la stanza del Giglio, l’oratorio Dalmata, lo scrittoio del Monco, l’officina, il corridoio del labirinto, la sala della Cheli, lo Schifamondo, che doveva essere l’ultima residenza del poeta, non ultimata alla sua morte, il Parco, i Giardini e il Museo D’Annunzio segreto. Ogni stanza esprime un concetto sacro, ma anche profano e alcuni versi del poeta. In quella delle reliquie ad esempio, vengono rappresentati i sette peccati capitali. Uno di questi, la lussuria, era molto sentito da D’Annunzio. Altri elementi del Vittoriale, il mausoleo, struttura circolare che contiene i resti del poeta e degli uomini che lo servirono e che morirono durante l’incidente di Fiume, l’anfiteatro, la maggiore struttura dell’intero complesso, realizzata secondo l’architettura dell’antica Pompei, e la prua della nave in pietra e ferro Puglia, che campeggia all’esterno della casa di D’Annunzio e che punta verso l’Adriatico.
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La Prioria, venne affittata da D’Annunzio nel 1921, dopo che lo Stato Italiano l’aveva tolta a un artista tedesco. Il Poeta decise allora di ampliarla e di dar vita al complesso monumentale che porta il nome del Vittoriale. In questa impresa grandiosa, il Poeta venne aiutato dall’architetto Gian Carlo Maroni, che si occupò di realizzare una cittadella che potesse custodire i ricordi del poeta e celebrare le gesta degli Italiani durante il primo conflitto mondiale. Il Vittoriale degli italiani divenne anche un simbolo per celebrare D’Annunzio e le sue gesta eroiche, ma anche stravaganti. Il Poeta, inizialmente aveva deciso di usare la Prioria come residenza temporanea, in realtà vi trascorse gli ultimi anni della sua vita, esattamente sedici. E’ per questo che il Vittoriale viene considerato l’ultima dimora del grande poeta italiano.
Il Parco e i giardini del Vittoriale degli italiani si estendono su una superficie di circa undici ettari. Il complesso merita di essere visitato globalmente, ma anche i giardini non sono da meno. Il Parco si apre con i viali, dove al centro sorge il Mausoleo, monumento circolare che venne realizzato dopo la morte di D’Annunzio e che si ispira alla tradizione funebre austriaca. Dalla nave Puglia si estende invece una piccola valle,la valletta, dove si possono ammirare due torrenti che unendosi si trasformano nel laghetto delle Danze, corso d’acqua a forma di violino. Dalla piazzetta dell’oratorio Dalmata si accede ai giardini. Prima si incontra il cortiletto degli Schiavoni, poi si arriva a un boschetto di magnolie. Fuori da un recinto di sedili di levano ben diciassette colonne che simboleggiano le vittorie di guerra. Su piani terrazzati, in discesa, verso il lago di Garda, si trova la limonaia con il Belvedere e la tomba della figlia di D’Annunzio, Renata. Proseguendo per i giardini si incontra anche un viale di cipressi e alla fine il cimitero dei cani e un frutteto dove sono collocati un’altra colonna e una statua di bronzo.
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