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Il terreno ideale per questa pianta è leggermente acido, ricco e fresco; nei vivai è possibile acquistare terreni appositi per acidofile, già miscelati con torba, poca sabbia e frammenti di carbone di legno. La temperatura dell'ambiente di coltivazione non deve essere né troppo elevata né eccessivamente bassa, compresa in linea di massima tra i 12 ed i 20 °C. Il rinvaso deve avvenire al principio della primavera, facendo ovviamente attenzione a non danneggiare le radici; si raccomandano vasi molto larghi ma poco profondi. La potatura, invece, va eseguita dopo la fioritura e soltanto se è davvero necessaria, accorciando i rami con uno strumento disinfettato alla fiamma; al contrario, i fiori appassiti sono da eliminare quanto prima, in quanto in questo modo si incentiverà la crescita di altri boccioli.
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Il concime da utilizzare non deve contenere soltanto i tre fondamentali macroelementi, ovvero il fosforo, l'azoto ed il potassio, ma anche i cosiddetti microelementi, importanti per lo sviluppo della pianta; tra questi vi sono il ferro, il magnesio, il manganese, il boro, lo zinco ed il rame. In giardino si consiglia un concime a rilascio lento, mentre in vaso se ne preferisce uno liquido da amalgamare all'acqua utilizzata per l'annaffiatura. Bisogna eseguire l'operazione di concimazione ogni quindici giorni circa in primavera ed in estate, ogni due mesi in autunno ed in inverno. Durante la stagione fredda, tra l'altro, può essere opportuno servirsi di prodotti con una bassa percentuale di azoto: esso, infatti, stimola la produzione di vegetazione tenera, che il gelo tenderebbe a distruggere.
La gardenia deve essere esposta, nel periodo più caldo dell'anno, in una zona illuminata ma non colpita direttamente dai raggi del sole; in autunno ed in inverno è necessario evitare i luoghi molto freddi e le correnti d'aria. Si tratta di una pianta non troppo resistente, che necessita di climi temperati per il suo sviluppo ottimale. Un ulteriore pericolo è rappresentato da un parassita, la cocciniglia, in particolare quella bruna, che provoca macchie ed ingiallimento delle foglie ed è contrastabile con l'utilizzo di olio bianco minerale. Tra le malattie, invece, una delle più fastidiose è la clorosi, provocata dalla presenza di calcare nell'acqua usata per l'irrigazione; il rimedio più efficace, oltre all'eliminazione delle parti malate, è un trattamento a base di ferro chelato diluito in acqua e somministrato nella zona delle radici.
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