Il cavolfiore preferisce un ambiente fresco e umido, le temperature non dovrebbero essere né troppo alte né troppo basse, quella più idonea sarebbe di circa diciassette gradi, temperature al di sopra dei venti gradi potrebbero già far soffrire la pianta. Può resistere anche a temperatura molto basse e svilupparsi fino a 1200 metri di altitudine.
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Il cavolfiore si moltiplica per seme. Il periodo ottimale per compiere questa operazione va da gennaio a settembre. Si parte dalla semina in semenzaio effettuando dei buchi di circa due centimetri, vi si introducono i semi e si coprono con uno strato sottilissimo di terriccio; dopo questa operazione, si dovrà innaffiare delicatamente. In genere le piantine spuntano dopo circa una settimana-dieci giorni, ma saranno pronte da trapiantare quando avranno prodotto sei foglie e saranno alte circa venti centimetri. Prima di procedere con l’operazione di trapianto, il terreno andrà ben lavorato, sgombrato da eventuale vegetazione infestante e arricchito con del letame maturo.
Il cavolfiore necessita di apporti d’acqua frequenti ed abbondanti. Fate sempre attenzione però a non provocare ristagni idrici.
La raccolta del cavolfiore viene fatta manualmente con un attrezzo ben affilato. Nel momento in cui le infiorescenze della pianta si sono completamente sviluppare, l’ortaggio sarà pronto per essere raccolto.
Il cavolfiore si può conservare in frigorifero per pochi giorni, se cotto e poi congelato può conservarsi anche per un anno.Il cavolfiore emette i getti fiorali durante il secondo anno di coltivazione. I fiori si presentano di colore giallo.
La pianta del cavolfiore è soggetta a molte malattie ed all’attacco di parassiti. Di seguito ve ne elencheremo alcuni.
Alcune malattie provocate da funghi possono essere: l’alternariosi, la ruggine bianca, la peronospora e i marciumi delle radici. Tra gli insetti che più attaccano questa pianta ci sono: le nottue, l’altica e la mosca del cavolo che prendono di mira in particolare le foglie.In commercio esistono molte varietà di cavolfiore, eccone alcune:
Cavolfiore precoce di Jesi: questa varietà è molto coltivata ad Ancona, Ascoli, Pescara e Teramo; si presenta con foglie di forma ellittica con colore verde poco marcato e testa bianca. Cavolfiore verde di Macerata: come possiamo capire dal nome stesso, questa varietà è coltivata nella città di Macerata, la testa presenta colore verde piuttosto chiaro.Cavolfiore Pisano: diffuso nelle città di Pisa e Livorno, ha una grandezza media, foglie di grandi dimensioni, testa di forma rotonda e di colore bianco. Cavolfiore gigante di Napoli: molto coltivato nella regione Campania, ha foglie di grandi dimensioni, di forma ellittica e colore verde piuttosto scuro, presenta una testa grande e di colore bianco.Il cavolfiore contiene molti zuccheri e proteine, per questo è molto indicato per fornire energia. Presenta proprietà antitumorali, può essere molto utile contro l’ulcera dello stomaco, del duodeno e dell’intestino. Questo ortaggio viene usato anche come depurativo, per combattere dolori allo stomaco e all’intestino, per alleviare sinusite, congiuntivite, diarrea. Grazie al suo contenuto di zolfo, calcio, rame ed altri elementi aiuta la digestione. Il succo di cavolfiore può migliorare un abbassamento di voce e l’acqua di cottura aiuta a risolvere problemi d’infiammazione ed aczema.
Un’altra proprietà molto importante del cavolfiore è quella di regolare il battito del cuore e la pressione.
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