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L'echinacea purpurea è una pianta rustica, di facile coltivazione. Ama le posizioni soleggiate e necessita la luce solare diretta almeno per alcune ore al giorno. L'echinacea purpurea non teme le temperature inferiori allo zero e, pur prediligendo un terreno ricco e leggero, prospera anche in terreni normali, pesanti e argillosi, purché ben drenati. Per quanto riguarda l'irrigazione, il terreno deve essere sempre mantenuto umido, con innaffiature abbondanti: in caso di siccità, le foglie appassiranno rapidamente e la fioritura risulterà compromessa. Ogni 15-20 giorni, all'acqua d'irrigazione andrà aggiunto del fertilizzante per piante da fiori. In vaso, l'echinacea purpurea necessita di innaffiature maggiori; inoltre, ogni 2-3 anni il substrato e il terriccio andranno rinnovati.
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La moltiplicazione dell'echinacea purpurea può avvenire per semina, per talea o per divisione dei cespi. Semina: quando la temperatura esterna si aggira sui 20°C, si mettono i semi direttamente a dimora o in vasetti. Una volta che le piantine saranno cresciute e potranno essere maneggiate, si rinvaseranno in contenitori più grandi, per poi metterle a dimora in autunno. Divisione dei cespi: ogni 2-3 anni, alla base del cespo di echinacea purpurea si sviluppano nuove piante, che andranno separate dalla "madre" in primavera e subito messe a dimora. Talea radicale: prelevare la parte più esterna delle radici, ripiantandola subito nella stessa posizione in cui era disposta nel terreno al momento del prelievo. La piantina che spunterà dall'apice del complesso radicale costituirà poi il fusto della nuova pianta.
Come già detto, in fitoterapia si utilizzano sia le radici sia le parti aeree dell'echinacea purpurea, per il loro alto contenuto di polisaccaridi, glicoproteine, poliacetileni, flavonoidi e alcamidi. Diversi studi hanno infatti accertato le proprietà immunostimolanti di glicoproteine, polisaccaridi, acido cicorico e alcamidi, nonché quelle antibatterica e antivirale dell’echinacoside. Le varie parti della pianta di echinacea purpurea vengono impiegate sotto forma di infusi, tinture madri, pomate e decotti, principalmente nella cura di infezioni batteriche di natura cronica e infezioni da funghi e da virus (herpes e influenza); inoltre, vengono utilizzate per la cicatrizzazione delle ferite e delle ulcerazioni e nella cura di malattie allergiche quali eczema e psoriasi.
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