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Sono diverse le specie di piante acidofile che vivono nei giardini di tutto il mondo; si tratta per lo più di arbusti, ma si possono trovare anche piccoli alberi e piante erbacee. Alcune acidofile sono particolarmente apprezzate per i loro fiori, dai colori splendidi, come ad esempio azalee, rododendri e ortensie. Sono acidofile anche le eriche, i corbezzoli, le gardenie, le Kalmie, le camelie e i pieris. Se si desidera coltivare questo tipo di piante è bene preparare un letto costituito da apposito terriccio, che si trova con facilità in qualsiasi vivaio o garden center. Periodicamente è anche bene fornire dello specifico concime per piante acidofile, particolarmente ricco di ferro biodisponibile per le piante e di altri sali minerali di fondamentale importanza. Buona parte delle acidofile fioriscono a inizio primavera, ma se ne possono trovare anche a fioritura estiva, come le ortensie, o anche autunnale o invernale.
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La maggior parte delle piante acidofile predilige un terreno fresco e umido, che deve essere regolarmente annaffiato. Buona parte delle specie acidofile più coltivate in giardino in Italia ama essere posizionata in pieno sole, cosa che però impedisce loro di avere un corretto sviluppo durante i mesi estivi, che risultano eccessivamente caldi e siccitosi. Per questo motivo si predilige posizionare le piante acidofile in luoghi molto luminosi, ma parzialmente ombreggiati, per evitare che il sole le colpisca nelle ore più calde del giorno. Le annaffiature devono essere fornite con regolarità, evitando però di inzuppare molto il terreno: piuttosto conviene verificare che il terriccio riesca ad asciugare leggermente tra due annaffiature, evitando così la formazione di ristagni. Le concimazioni devono essere regolari, da fornire una volta al mese per tutto l'arco dell'anno, evitando gli eccessi.
La principale problematica delle piante acidofile è proprio il fatto che il terreno, in molte zone d'Italia, non è per nulla a ph acido, ma al contrario. La coltivazione in un terriccio dal ph elevato porta ad una problematica chiamata clorosi ferrica: la pianta non riesce ad assorbire la corretta quantità di ferro dal terreno, cosa che ne provoca una fotosintesi stentata e una scarsa produzione di clorofilla. Il fogliame tende progressivamente ad ingiallire e la pinta deperisce sempre più; questo tipo di problema può non portare la pianta alla morte, ma sicuramente la crescita risulta stentata. Nel caso di alcune piante acidofile, come le ortensie, la carenza di ferro e di altri sali minerali porta ad una variazione del colore dei fiori: da blu intenso o viola diventano rosa o addirittura bianchi. Le piante acidofile possono anche soffrire di marciumi radicali, causati spesso dalla presenza di un terreno eccessivamente compatto e scarsamente drenante.
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