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Le foglie caduche si presentano ovali e aguzze, cordiformi alla loro base. Sono di un colore molto gradevole verde pallido, con una forma che ricorda quella di un cuore appuntito. I fiori sono del tipico colore lillà, molto vivaci, accesi e profumati, a formare delle pannocchie compatte e lunghe, munite di una corolla semplice o anche doppia. Il tempo della fioritura è sul finire della stagione primaverile, con l'apice quasi sempre nel mese di giugno, ma la sua durata è breve: lo splendore della pianta difficilmente dura più di un mese. I fiori, appunto semplici o doppi, variano di colore a seconda delle specie e degli ibridi: si passa così dal bianco al giallo, al rosa, al lillà o al carminio.
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Avviene in diversi modi: per cespi, per talea, ma anche con innesto su radici, con gemme su un fusto di innesto di tipologia comune oppure per propaggine. Il periodo delle operazioni è in autunno o sul finire della stagione invernale. La talea semilegnosa sarà da compiersi in estate.
In pieno sole o a mezzombra. La syringa sopporta molto bene il gelo ed è particolarmente adatta alla coltivazione in un centro urbano per la sua alta tolleranza nei confronti dell'inquinamento atmosferico.
Il suo terreno privilegiato è fresco o normale da giardino, con un'ulteriore preferenza per il tipo argilloso e di media compattezza. E' assai consigliabile per il suo sviluppo un' importante concimazione in primavera, con comaticcio di letame diluito o concime solubile e una ricca pacciamatura.
Il consiglio è di innaffiare la pianta abbastanza frequentemente, cosicché il terreno in cui la siringa sta crescendo non risulti mai secco: la frequenza dell'innaffiatura dovrebbe essere di due o tre volte ogni settimana.
La syringa è una pianta molto rustica che non richiede eccessive cure, pertanto non va né potata, né cimata. E' consigliabile però effettuare un'eliminazione delle infiorescenze appassite per migliorare lo sviluppo della pianta: meglio rimondare dopo la fioritura allo scopo di sollevare gli steli sfioriti piegati dal peso dei grappoli.
La syringa, specie nella sua tipologia vulgarys, è utilizzata molto frequentemente per la formazione di boschetti, per creare una piccola siepe dalla tonalità suggestiva, ma è anche coltivata come esemplare isolato in virtù del suo notevole valore ornamentale. Si utilizzano le piante di syringa anche coltivate per i fiori recisi negli appartamenti in vaso. In giardino invece un consiglio è di far crescere la syringa vulgaris per creare una bordura mista. Per il fascino del contrasto dei colori si può inserire, per le sua tonalità primaverili, un piccolo melo selvatico come il malus purpurea, notevole per il suo color porpora e accostarlo a una syringa vulgaris, ancor meglio se questa sarà della tipologia a fiori bianchi: il risultato sarà ottimale per l'abbinamento dal verde del fogliame del melo e i fiori bianchi o anche lillà della syringa.
Altre specie diffuse di syringa sono: la syringa reflexa e la syringa villosa: con pannocchie di fiori più aperte della vulgaris, hanno fiori con tonalità lillà rosato, porpora o anche rosa e bianchi al loro interno. La syringa josikaea, o lillà ungherese, un arbusto vigoroso con foglie grandi e di colore malva o viola intenso. La syringa persica, o lillà persiano, con fiori dal caratteristico profumo di lavanda. O infine la syringa yunnanensis, o lillà cinese, con fiori rosa dal gradevole profumo.
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