Le cocciniglie che attaccano l’alloro sono dei parassiti molto resistenti ai comuni trattamenti manuali o chimici. La loro resistenza deriva dal fatto che sono estremamente prolifici e che in un anno possono deporre anche più di mille uova. Molto pericolose per l’alloro sono le larve della cocciniglia, le neanidi, che si nutrono della linfa contenuta nella pagina fogliare. Le cocciniglie dell’alloro si presentano come dei minuscoli esseri di colore bianco a forma di stelline. Questi insetti appartengono al genere dei Ceroplasti e comprendono diverse specie che possono infettare numerose piante. La cocciniglia dell’alloro appartiene probabilmente al genere Ceroplastes japonicus, famiglia di insetti che predilige l’alloro e il kaki. La cocciniglia dell’alloro ha la caratteristica di avere il dorso ricoperto da una sostanza protettiva di natura cerosa. Questa sostanza protegge le femmine dell’insetto e le neanidi. La presenza di questa protezione fa sì che la cocciniglia dell’alloro sia anche conosciuta come cocciniglia a elmetto.
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La cocciniglia infesta l’alloro a primavera. A volte l’infestazione può essere copiosa per via delle neanidi che svernano in continuazione e che occupano la superficie fogliare. In base alla specie infestante, si possono presentare anche due o tre generazioni di neanidi all’anno. La pianta può resistere agli attacchi, ma, se non si interviene per lungo tempo, finisce per bloccare la sua crescita e per non emettere più nuovi getti.
La lotta alla cocciniglia dell’alloro funziona solo se si conosce bene la specie responsabile dell’infestazione. Da questo, infatti, si potrà desumere l’andamento stagionale dell’attacco e il numero di generazioni di neanidi che sverneranno durante l’anno. La lotta alla cocciniglia dell’alloro si rivela più efficace proprio se si colpiscono le neanidi, meno resistenti ai trattamenti rispetto agli esemplari adulti. In genere, per la cocciniglia dell’alloro si usano prodotti chimici, ovvero oli minerali semplici o miscelati a insetticidi neurotossici, cioè in grado di paralizzare il corpo dell’insetto. I trattamenti, da effettuare tramite spruzzature sulle foglie, vanno ripetuti, almeno per tre cicli, ogni dieci, quindici giorni.
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