Concime olivo

Concime olivo

L’olivo è un albero da frutto sempreverde, originario del Caucaso, regione a metà tra Europa ed Oriente. La pianta è probabilmente originaria delle aree mediterranee, ma se così non fosse, nel corso dei secoli si è saputa adattare molto bene alle specifiche caratteristiche del clima e dei terreni mediterranei. Dell’olivo, detto anche “ulivo”, esistono circa trenta generi e circa seicento specie. L’olivo appartiene alla famiglia delle olaceae. Quello di origine europea, coltivato nelle nostre aree mediterranee è botanicamente chiamato Olea europea sativa. Questa pianta presenta un apparato radicale piuttosto robusto, vigoroso e capace di assorbire le sostanze nutritive del terreno anche in suoli profondi e non proprio “malleabili”. Tuttavia, per una corretta e sana crescita della pianta, non si può escludere il ricorso a una concimazione che possa fornire all’albero i nutrienti essenziali che potrebbero venire a mancare a causa di avversità, condizioni climatiche difficili o terreni poco adatti.

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Perché concimare l’olivo

olivo2 La concimazione dell’olivo, come accennato al precedente paragrafo, dovrà adattarsi alle condizioni climatiche e del terreno su cui l’albero viene coltivato. I criteri di concimazione e la tipologia di fertilizzante da scegliere non presentano alcuna differenza, sia per l’olivo di produzione che per quello ornamentale coltivato in giardino. La distribuzione del concime non potrà nemmeno essere fatta a casaccio, perché eccessi o carenze di sostanze nutritive potrebbero compromettere la sana crescita dell’albero. Non si possono nemmeno usare criteri standard di concimazione, perché ogni albero risponde diversamente sulla base del clima e del terreno su cui viene coltivato. Solamente l’esperienza e il controllo delle varie fasi di crescita dell’albero potranno darci “il segnale” della giusta concimazione da attuare. Solo controllando attentamente la fase di allegazione ( fruttificazione) e la mignolatura ( fase di fioritura) dell’olivo ci si potrà rendere conto di eventuali errori di concimazione. Il concime serve, però, anche ad ottenere una buona fruttificazione dell’albero, a migliorare la quantità e la qualità delle olive e ad avere un’altrettanto sana fioritura. Anche se decidere a priori la concimazione ideale dell’olivo può sembrare una scelta molto complicata, esistono alcune regole standard da applicare proprio per quanto riguarda la fertilizzazione della pianta.


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    Concime impianto olivo

    L’olivo è una pianta che va concimata in tre periodi fondamentali del suo sviluppo: prima della messa a dimora, durante la sua crescita e al momento della produzione. La prima fase, detta concimazione di fondo, permette di rendere il terreno adatto ad ospitare l’albero che vi verrà coltivato. Il terreno per la messa a dimora dell’olivo va fertilizzato con concimi organici, meglio se con letame maturo. In alternativa si possono usare altri fertilizzanti organici, da integrare però con altre sostanze non contenenti troppo azoto. La concimazione di fondo si effettua in primavera, su un terreno abbastanza compatto. Il letame consentirà alle radici dell’olivo di disporre di sostanze nutrienti di riserva non appena inizieranno a svilupparsi. La dose ideale di fertilizzante per la concimazione di fondo è di 40, 50 tonnellate per ettaro. Il terreno andrà poi lavorato e scavato. Gli scavi saranno più profondi nei suoli più compatti.


    Concime allevamento olivo

    La concimazione di allevamento dell’olivo consiste nel somministrare concimi specifici alla pianta giovane, nei tre, quattro anni successivi alla messa a dimora. Questa concimazione deve puntare a velocizzare e rafforzare l’apparato radicale della pianta. La quantità di concime da somministrare dipenderà dalle dimensioni raggiunte dalla pianta e dal tipo di terreno. Le radici crescono molto velocemente nei suoli di media compattezza, mentre rallentano in quelli più argillosi. Il concime di allevamento sarà composto essenzialmente da azoto, che in base al tipo di terreno su cui la pianta è coltivata, non dovrà essere somministrato in eccesso. Per i primi tre anni, la dose media di concime azotato per l’olivo può oscillare da cento a duecento grammi per pianta, ogni anno, da somministrare in due fasi: dall’inizio della ripresa vegetativa ( germoglio della pianta) alla fine della fioritura. Queste sono le fasi in cui la pianta assorbe più azoto. I 2/3 dei nutrienti vanno somministrati all’inizio della ripresa vegetativa, mentre la restante parte di 1/3 andrà distribuita dopo la fioritura. In questa fase si usano concimi chimici, tra cui urea, nitrato di potassio e nitrato di calcio. Nella scelta dei concimi minerali bisognerà fare attenzione alla composizione chimico fisica del terreno, ricorrendo magari all’analisi di un tecnico specializzato.


    Concime produzione olivo

    La produzione dell’olivo coincide con la fruttificazione della pianta. Anche in questa fase non si può fare a meno della concimazione azotata, ricordando sempre di non eccedere. La concimazione di produzione si può effettuare in un’unica fase ( a primavera) o in tre fasi (autunno, fine inverno e primavera), prevedendo massimo ottanta chili per ettaro di azoto (N), 60 kg per ettaro di concime fosfatico e tra sessanta e massimo cento chili per ettaro di fertilizzante potassico.I concimi a base di fosforo e potassio, in caso di concimazione in tre fasi, possono essere somministrati in autunno, mentre quelli azotati, a fine inverno ed a primavera. Durante la concimazione dell’olivo si possono somministrare anche microelementi, quali calcio, boro e magnesio. Il calcio non va somministrato in terreni già ricchi di questa sostanza. Questi terreni vanno “corretti” con concimazioni ferriche. Il boro va somministrato sulle foglie, prima della fioritura, in modo da ottenere una buona fruttificazione. Anche gli altri microelementi si somministrano su base fogliare ricorrendo alla fertirrigazione.



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