schiacciata uva

La prima fase dopo la vendemmia

In seguito alla vendemmia per la vinificazione è necessario realizzare il mosto: in poche parole, serve effettuare quell'operazione di estrazione del succo, che verrà fermentato per merito dell'azione dei lieviti.

Per poter ricavare il succo, tutto ciò che si dovrà fare è, in primo luogo, provvedere alla spremitura delle uve: si tratta di un'operazione che nasconde certamente un gran numero di insidie, in particolar modo nel momento in cui si deve portare a termine la produzione dei vini bianchi.

IN seguito all'operazione di spremitura, c'è la possibilità anche di apportare delle correzioni e modifiche, sopratutto nel momento in cui il mosto non abbia una certa qualità e, nella maggior parte dei casi, anche quando il mosto è di qualità.

La prima operazione che si dovrà effettuare prende il nome di ammostamento dell'uva fresca: nel momento in cui si deve produrre dei vini bianchi, allora tale operazione avverrà senza raspi, per poi cominciare a procedere con degli strumenti meccanici con le operazioni di pigiatura, sgrondatura e torchiatura.

La spremitura è un'operazione non molto semplice da effettuare, che si compone di diverse fasi, in maniera tale che si possa ricavare solamente il meglio delle uve ed ottenere un mosto di ottima qualità.

Il mosto, nella maggior parte dei casi, è costituito per l'85% dalla polpa e per la parte rimanente di bucce e vinaccioli.

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La pigiatura

vendemmia2 Con l'operazione di pigiatura si dovrà provvedere allo schiacciamento degli acini: si tratta di una fase che si deve portare a termine in seguito alla diraspatura per la rimozione dei raspi. In qualche caso, però, è interessante notare come qualche produttore tenda a conservare i raspi, dal momento che presentano al loro interno degli elevati quantitativi di tannini.

Senza ombra di dubbio, i raspi non vengono compresi per quanto riguarda la produzione di vini bianchi.

Dopo aver provveduto alla pigiatura dell'uva, quest'ultima è costituita di acqua per una percentuale intorno al 75%, mentre la parte restante è formata da degli zuccheri semplici, tannini, componenti minerali, polifenoli e acidi.

Gli scarti della pigiatura devono subire poi un'operazione di torchiatura in modo tale da provvedere all'estrazione del succo ancora all'interno dei vinaccioli.

La rapidità con cui viene portata a termine l'operazione di pigiatura all'interno dei vini bianchi è di grande importanza, dal momento che dalla vendemmia alla fase di produzione del mosto, la componente legnosa potrebbe cominciare a perdere dei tannini al mosto.

Ecco spiegato il motivo per cui le più importanti aziende sfruttano delle macchine dispatrici e pigiatrici, che frequentemente vengono integrate in un solo macchinario, in modo tale da risparmiare un tempo ancora maggiore.

L'uva deve subire la pigiatura in maniera delicata, con l'intento di cercare di evitare di rompere le bucce e i vinaccioli.

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Dopo il mosto

Dopo aver ricavato il mosto per il vino bianco si dovrà cominciare ad effettuare l'operazione di sgrondamento che, in poche parole, si porta a termine provvedendo a dividere le bucce e i vinaccioli per non perdere troppi polifenoli verso il vino.

All'interno del vino rosso, invece, le bucce devono rimanere sempre strettamente a contatto con il mosto per quanto riguarda la macerazione e la fermentazione, in modo tale da arrivare ad ottenere la colorazione e la quantità di tannini desiderata.

Con l'operazione di pigiatura e il contatto sia con l'aria che con i lieviti, sia quelli che si trovano all'interno delle bucce che quelli che vengono introdotti successivamente, prende il via l'operazione di fermentazione.

A questo punto, parte una fase differente rispetto alla vinificazione del vino, con la fase di schiacciatura uva che è stata ormai portata a termine.

Adesso, la fase successiva è rappresentata dalla trasformazione degli zuccheri in alcol vero e proprio e il mosto diventa un prodotto alcolico da un normale succo d'uva.


schiacciata uva: La pressa

Per la schiacciatura dell'uva uno degli strumenti fondamentali è rappresentato dalla pressa per uva: si tratta di uno degli articoli da viticoltura maggiormente diffusi e ancora più semplice da comprare.

E' sufficiente recarsi presso un negozio specializzato in prodotti di enologia e ci sarà la possibilità di poter contare su un'ampia scelta di oggetti, che si diversificano per la loro dimensione, per il prezzo e per la tipologia.

La pressa per uva, inoltre, porta a termine il suo lavoro in modo molto rapido, facile ed efficace: è sufficiente appoggiare questo strumento alla parte superiore dei tini, far funzionare lo strumento e poi versarvi i grappoli d'uva per dare il via all'operazione di schiacciatura.

Arrivati a questo punto, le presse tradizionali hanno la particolare caratteristica di schiacciare tutto ciò che trovano sul loro percorso e poi portano all'interno dei tini sia gli acini che i raspi, mentre tante altre tipologie di presse mettono a disposizione della clientela la divisione dei due elementi.

Per tutti coloro che hanno intenzione di acquistare una pressa per uva, è necessario ricordare come in commercio ne esistano davvero tantissime tipologie, che si differenziano anche per forma e tempi di utilizzo, oltre che per prezzo e tipologia.



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