Fino ad ora vi abbiamo parlato delle origini e della storia del presepe napoletano, in questo articolo invece parleremo dei vari personaggi che non possono mancare al suo interno.
Il pescatore: questo personaggio è paragonato ad una figura divina, infatti il suo significato è pescatore di anime. Benino: è un giovane pastore che dorme beato sulla paglia. Anche a lui gli angeli daranno il lieto annuncio della nascita di Gesù.I due compari: questi due personaggi rappresentano il carnevale e la morte. La testa dello scheletro di zio Pascale si trova proprio in un cimitero di Napoli ed i napoletani sono convinti che essa abbia poteri soprannaturali.Altri caratteristici e sempre presenti personaggi sono il vinaio e Cicci Bacco e, infine, i Re Magi che tutti conosciamo e tutti mettiamo nel nostro presepe il sei gennaio, giorno dell’Epifania.Ci sono poi altri personaggi, per così dice, secondari che molto spesso possiamo trovare nei presepi napoletani, eccoli.
Il monaco: questa figura rappresenta l’incontro tra il sacro e il profano che avviene nel presepe napoletano.La meretrice: simbolo di peccato che si contrappone a quello di purezza e candore della Madonna. Il genere viene posizionata nei pressi dell’osteria. Stefania: la storia di questa vergine è molto bella. Ella voleva andare alla grotta di Betlemme per adorare il bambino Gesù ma gli fu impedito in quanto non sposata, senza perdersi d’animo, prese una pietra, la avvolse in un tessuto e finse di portare in braccio un bimbo, quando giunse davanti a Maria la pietra in fasce si trasformò in un neonato: Santo Stefano. La zingara: è credenza popolare che questi personaggi possano predire il futuro. Nel presepe napoletano è rappresentata con un cesto di utensili atti a costruire dei chiodi, quelli che poi crocifiggeranno Gesù Cristo.Oltre ai personaggi fin qui descritti, all’interno del presepe napoletano troviamo vari elementi che ricostruiscono la vita di un tempo.
Il mercato: questo elemento rappresenta i lavori che si svolgevano un tempo, c’era chi vendeva, chi lavorava il ferro, chi cuciva le scarpe ecc. L’osteria: questo luogo è visto come la tana delle cattiverie che vengono fatte nel mondo, infatti proprio osterie e locande non accolsero Maria incinta e Giuseppe suo sposo. Il fiume: l’acqua rappresenta sia la vita che la morte, il liquido amniotico e il fiume attraverso il quale i dannati vengono condotti all’inferno. Il forno: è una delle botteghe che non può mancare all’interno di un presepe, il pane è simbolo di vita e insieme al vino ricorda il momento della Comunione. Il ponte: nel presepe napoletano questo elemento simboleggia il passaggio dalla vita alla morte. Il pozzo: non è un elemento positivo, un tempo si credeva che chi avesse preso acqua da esso nella notte di Natale sarebbe stato posseduto dal diavolo.
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