Concimazione rose
Sia per le rose allevate in vaso sia per quelle coltivate in piena terra c’è la necessità di interventi di concimazione al fine di integrare la quantità di elementi nutritivi indispensabili per la crescita e il corretto sviluppo di queste piante; bisogna tener presente però che se durante la fase dell’impianto si avesse apportato una buona e giusta dose di stallatico, le rose non andrebbero concimate nel loro primo anno di vita. Durante l’arco di un anno la rosa va concimata due volte, una nel periodo primaverile e una in quello autunnale; il concime apportato alle piante in vaso dovrà essere diverso da quello usato per quelle coltivate in piena terra. Per le prime si utilizzerà un concime di tipo inorganico per entrambe le somministrazioni, mentre per le seconde dovrà essere di tipo chimico per l’apporto effettuato durante il periodo primaverile e chimico bilanciato misto a stallatico per quello autunnale. La pacciamatura, cioè la sistemazione di stallatico ai piedi della pianta e la successiva sua copertura con del terriccio, è un tipo di intervento protettivo a favore dell’apparato radicale durante la stagione fredda. Naturalmente il concime chimico deve contenere gli elementi nutritivi in modo bilanciato in quanto ognuno di loro contribuisce allo sviluppo di una determinata parte della pianta; dovremo quindi stare attenti anche alle giuste dosi di somministrazione per evitare di danneggiare o indebolire le nostre rose. L’azoto favorisce lo sviluppo di fogli e rami della pianta, ma un apporto eccessivo potrebbe inibire la resistenza a malattie e periodi siccitosi. Il fosforo invece aumenta il numero di fiori prodotti ed intensifica il loro profumo, somministrarne troppo può causare il mancato assorbimento di altri indispensabili elementi. Il potassio fa crescere più robusta e sana la pianta e dona ai fiori un colore più intenso. Il calcio stimola lo sviluppo della rosa, se dato in dosi esagerate impedisce l’assunzione del ferro. Il magnesio è molto utile per lo sviluppo di questa pianta. Spiegate le caratteristiche di questi elementi e gli eventuali danni provocati da un apporto eccessivo, vi daremo ora dei consigli sulla quantità di somministrazione. Per le rose allevate in vaso il giusto bilanciamento sarà composto da due parti di azoto, una di fosforo e una e mezza di potassio, mentre per quelli in piena terra ne basteranno cinquanta grammi ogni metro quadrato; nel caso di utilizzo di concime liquido, esso andrà prima sciolto nell’acqua d’irrigazione.
La rosa, come le altre piante, oltre ad aver bisogno di azoto, fosforo e potassio (macroelementi), necessita anche di microelementi come boro, ferro, manganese, rame, zinco, molto utili per un corretto sviluppo delle foglie.
Il periodo adatto per la concimazione delle rose coltivate in vaso va dalla primavera fino alla fine di luglio; il concime più adatto è di tipo liquido e andrà somministrato ogni venti-trenta giorni mescolato all’acqua d’irrigazione. Due raccomandazioni molto utili che vi diamo sono quelle di bagnare bene il terreno prima di mettere il concime onde evitare di bruciare le radici e di diminuire sempre le dosi rispetto a quelle consigliate sulle confezioni. Dopo un certo numero di irrigazioni sarebbe opportuno aggiungere del terriccio adatto per le rose e di buona qualità, meglio se mescolato con del concime di origine animale composto da unghie e corna tritate, questo permetterà alla rosa di crescere in modo più sano e forte; mentre ogni circa tre anni sarebbe meglio sostituire il terriccio con della terra nuova.
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Come abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti, le rose, come le altre piante, per svilupparsi in modo sano e corretto hanno bisogno di integrare le sostanze nutritive attraverso la somministrazione di concime; vi abbiamo anche informato però sulle possibili conseguenze che può provocare un eccessivo apporto di questo fertilizzante. Di seguito invece, vi illustreremo i sintomi maggiormente diffusi causati da carenze di alcuni elementi nutritivi indispensabili per una crescita rigogliosa e armoniosa della pianta della rosa:
In caso di carenza di azoto i sintomi principali che la rosa manifesta sono un indebolimento dello sviluppo, foglie con colori giallo-rosso-verde di piccole dimensioni e fiori più piccoli del normale.
La carenza di fosforo invece provoca un rallentamento della crescita, colore verde scuro delle foglie, radici poco sviluppate e ridotta produzione di fiore.
Se invece noterete che la parte della punta e dei contorni delle foglie della rosa diventano scure, i boccioli e gli steli assumono un colore marrone, si indeboliscono fino ad arrivare alla morte, il problema sarà provocato da una carenza di potassio.
Anche la carenza di magnesio può essere molto dannosa, in questo caso le foglie assumono un colore più chiaro per poi, col passare del tempo, presentare parti morte con la conseguente caduta precoce. Anche il colore dei fiori risulta meno marcato.
Infine abbiamo la carenza di calcio che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie e un rallentamento dello sviluppo della rosa.
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