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Il genere Aucuba si divide in tre specie da cui derivano diversi ibridi:
Aucuba Japonica: come detto nel paragrafo precedente, questa specie è quella maggiormente coltivata e diffusa, in genere arriva ad un’altezza di circa tre metri ma, in terreni e climi graditi, può arrivare anche a quindici metri. Le foglie di questa specie sono di forma ovale, di aspetto lucido e con contorni seghettati. I frutti sono delle bacche rosse che raggiungono la maturazione nei mesi di ottobre e novembre. Questa specie presenta alcune varietà create dall’uomo tramite incroci:Aucuba Japonica variegata, un ibrido che presenta foglie con macchie gialle; Aucuba Japonica picturata, le cui foglie al centro presentano una macchia gialla; Aucuba Japonica crotonifolia, con screziature gialle che occupano la maggior parte delle foglie. Aucuba Chinensis: è una specie arbustiva che può arrivare ai sei metri di altezza, i rami sono ricoperti di peli corti e semplici, mentre le foglie hanno un colore verde chiaro nella parte inferiore e più scuro in quella superiore, di forma ellittica e contorni seghettati, possono avere una lunghezza fino a venticinque centimetri. Si sviluppa in modo spontaneo nelle zone forestali dell’Asia. Come l’Aucuba Japonica, anche questa specie presenta alcune varietà: angustifolia, obcordata, subintegra.Aucuba Himalaica: questa specie proviene dall’Himalaya, presenta foglie di forma ovale con cotorni senza dentellature e screziature. Bonsai di Mirto in ciotola bassa Prezzo: in offerta su Amazon a: 27,5€ |
Il terreno maggiormente adatto all’Aucuba è profondo, ricco di humus, acido e molto ben drenato al fine di evitare la formazione di ristagni idrici molto dannosi per questa pianta; è in grado di resistere anche a terreni asciutti e a periodo di siccità. L’operazione di rinvaso dovrebbe essere fatta ogni due o tre anni; nel caso di coltivazione in pieno campo, al terreno andrà aggiunta della sostanza organica che favorisca lo sviluppo rigoglioso della pianta. La sistemazione ideale dell’Aucuba è in una zona di mezz’ombra, se coltivata in appartamento andrà posizionata in una zona abbastanza luminosa e fresca, il terriccio dovrà essere mescolato a della torba, non calcareo. Un’operazione molto importante, se coltivate la pianta in appartamento, sarà quella di pulire le foglie per evitare la formazione di polvere che farebbe soffrire la pianta; quando le temperature sono gradevoli posizionare l’Aucuba all’esterno.
La moltiplicazione dell’Aucuba avviene per talea o per seme, quest’ultima tecnica, come detto più volte, presenta il problema della non certezza di ottenere nuove piantine uguali alla pianta madre; se si avesse questo fine sarebbe meglio scegliere la moltiplicazione per talea. Il periodo migliore per prelevare le talee di Aucuba è ottobre-novembre, esse dovranno avere una lunghezza di circa venti centimetri; si procederà con un taglio netto al di sotto del nodo con un coltello affilato e pulito. Prelevate le talee si priveranno delle foglie più basse e si introdurranno in una polvere che ne favorisca lo sviluppo delle radici e, successivamente si metteranno in un terriccio mescolato a torba e sabbia grossa che favorisca il drenaggio dell’acqua in eccesso, fatta questa operazione si innaffierà il terreno fino a questo si asciugherà. Quando appariranno i primi germogli le piantine avranno messo le radici e saranno pronte per essere trapiantante e curate come piante adulte.
Il procedimento di semina può essere fatto in vaso o semenzaio nel mese di ottobre, il terriccio dovrà essere composto da sostanza fertile e sabbia grossa. I semi sono di piccole dimensioni quindi non andranno interrati profondamente, basterà circa mezzo centimetro. Fatta la semina si dovrà posizionare il contenitore in una zona ombreggiata ad una temperatura di circa quindici gradi, avendo l’accortezza di mantenere il terriccio della giusta umidità. A questo punto si coprirà il contenitore con della plastica affinché si mantenga la giusta temperatura e il terriccio non si secchi troppo velocemente. Quando le piantine saranno spuntate, si toglierà la plastica dal contenitore e lo si posizionerà in una zona maggiormente luminosa. Nel momento in cui i nuovi germogli avranno raggiunto un’altezza di circa sei centimetri, saranno pronto per essere trapiantati delicatamente.L’Aucuba va concimata in primavera ed estate durante lo sviluppo vegetativo mentre nella stagione fredda non è necessario; il concime deve essere di tipo liquido contenente tutte le sostanze e gli elementi indispensabili per un corretto e sano sviluppo della pianta: azoto, fosforo, potassio, ferro, manganese, rame, zinco, boro, molibdeno. L’operazione di fertilizzazione va effettuata circa una volta al mese facendo attenzione a non esagerare con l’apporto di concime perché potrebbe provocare un indebolimento della pianta. Anche se in precedenza abbiamo detto che questa pianta sopporta bene periodi di siccità, normalmente, durante le stagioni calde, l’Aucuba ha bisogno di essere innaffiata abbondantemente facendo sempre attenzione a non esagerare ed a lasciare asciugare il terriccio prima di procedere ad una nuova innaffiatura, mentre in inverno l’apporto di acqua va diminuito.
Nella maggior parte dei casi basta una potatura che elimini le parti della pianta secche, indebolite o danneggiate; quando l’Aucuba però ha raggiunto qualche anno di età, sarebbe opportuno procedere con un’operazione di potatura estetica che le fornisca un portamento più regolare ed armonioso.
L’Aucuba è una pianta di tipo rustico e molto resistente, può essere però soggetta all’attacco di alcuni parassiti e malattie. Si seguito vi parleremo dei principali attacchi di cui può essere vittima e i possibili rimedi. Ad esempio, se notate che le foglie sembrano bruciate, questo sarà sicuramente sintomo di un’esposizione al sole troppo prolungata, rimediate tempestivamente posizionando la pianta in una zona maggiormente ricca di ombra.
Se comparissero macchie scure, quasi nere, sulle foglie potrebbe essere sintomo di un terreno troppo secco o compatto, in questo caso, facendo sempre attenzione a non provocare ristagni idrici, procedere con un aumento dell’apporto idrico.La presenza di macchie scure sulla parte inferiore delle foglie, potrebbe essere sintomo di un attacco da parte della cocciniglia bruna. Come detto più volte, questo parassita infesta le piante creando delle colonie, per eliminarlo sarà sufficiente un batuffolo di cotone imbevuto nell’alcool oppure, se la pianta è già adulta e in vaso, si procederà con il lavaggio della stessa con acqua e sapone e al successivo risciacquo. In caso di infestazione persistente procedere con la somministrazione di prodotti specifici. Sarà invece sintomo di un attacco di cocciniglia farinosa se noterete delle macchie dalla consistenza simile a del cotone sulla parte inferiore delle foglie, in questo caso procedere con il trattamento spiegato per la cocciniglia bruna. Oltre a subire danni causati dalla natura e dalla nostra disattenzione, all’infestazione da parassiti, questa pianta può anche essere vittima di malattie provocate da funghi. La muffa bianca, per esempio, è causa da un fungo, il Botrytis, che si manifesta con la comparsa di macchie scure su tutte le parti della pianta, le rendono molli e le portano conseguentemente al marciume. Questo fungo è molto pericoloso, in caso di infestazione procedere subito con l’eliminazione delle parti attaccate e somministrare un prodotto specifico. Per prevenire il proliferarsi di questo fungo sarà opportuno non esagerare mai con l’apporto di acqua durante le innaffiature e mantenere un giusto grado di umidità dell’ambiente.
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