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Le foglie della canariensis sono riunite in un ciuffo terminale, allungate e brillanti di un bel colore verde. Queste hanno la caratteristica di essere composte da numerose penne piegate e anche acuminate, in particolare quelle situate nella parte più bassa dell'albero formano in pratica delle spine molto robuste. I fiori si presentano riuniti in spadice e sono sostenuti da alcuni peduncoli lunghi un metro circa e ricurvi. I frutti della phoenix canariensis hanno un colore giallo scuro, la grandezza simile a quella di un oliva e sono piuttosto insapore. I frutti della dactylifera sono i datteri, ben noti anche nel nostro paese, ipercalorici e consumati abitualmente come frutto esotico, soprattutto come cibo dolce della stagione invernale o del periodo natalizio. Sono delle drupe cilindriche lunghe fino a 8 centimetri e larghe anche 3, di tonalità scura quando giungono a maturazione, momento in cui sprigionano il meglio del loro sapore. Hanno inoltre un solo seme della lunghezza di circa 3 centimetri.
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La moltiplicazione della phoenix canariensis può avvenire per semina durante la stagione primaverile ( per la dactylifera è il nocciolo del dattero ), ma anche con un trapianto dei polloni all'inizio della primavera. Le piantine appena nate saranno in seguito collocate in contenitori non di grandi dimensioni, con un diametro che non superi i 10 centimetri.
La sua posizione preferita è uno spazio toccato da una buona luce, ma non direttamente al sole. Se la pianta viene coltivata in giardino in zone dal clima freddo sarà opportuno evitare luoghi troppo battuti dal vento e proteggere inoltre le palme, nella stagione invernale, con teloni di plastica oppure stuoie.
Il terreno preferito per le phoenix è soffice, non particolarmente umido e ben fornito di umido. Una buona crescita si ha anche in terra di bosco o in terricciato.
Se la phoenix, come capita spesso per la canariensis, viene cresciuta all'interno di un appartamento è opportuno annaffiare con frequente regolarità ma non in modo abbondante. Per la sua coltivazione in piena terra è consigliabile un'annaffiatura più abbondante, specie nel primo periodo vegetativo della pianta e aspettare sempre che il terreno sia asciutto prima di annaffiarlo la volta successiva. Con la crescita della pianta l'annaffiatura andrà concentrata, con regolarità, dall'inizio della primavera fino al termine dell'autunno, per poi ridurla al minimo nella stagione invernale.
Un pericolo importante per le phoenix che ha determinato diffusi danni a questa pianta specialmente in alcune aree dell'Italia meridionale è rappresentato da un temibile coleottero conosciuto come il “punteruolo rosso”.
Questi alberi hanno un notevole valore ornamentale, grazie all'effetto esotico che donano agli ambienti in cui si trovano e al loro colore piacevole. Per quanto riguarda gli esemplari di dimensioni minori è usuale un loro utilizzo per ornare appartamenti ma anche locali pubblici. Si trovano spesso, infatti, in negozi oppure in uffici, a donare vivacità a luoghi che potrebbero risultare troppo seriosi. Gli esemplari di dimensioni maggiori, a forma arborea, sono assai diffusi invece per donare bellezza a parchi oppure a giardini, specialmente in quelle zone che presentano un clima mediterraneo.
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