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All'interno della pianta di liquirizia (più precisamente all'interno delle radici) sono concentrati i principi attivi, che corrispondono a saponine triterpeniche, ma anche ad una notevole quantità di flavonoidi e betaina, nonché un discreto quantitativo di componenti amare.
Circa un trentennio fa le ricerche e gli studi sugli effetti benefici e sulle proprietà curative dei principi attivi che si trovano all'interno della pianta di liquirizia sono giunti a notevoli conclusioni.Prima di tutto, è stato dimostrato scientificamente come tali principi attivi riescono ad agire, con effetti positivi, nei confronti di un gran numero di infezioni di carattere virale.Certamente, l'elemento medico più importante che deriva dalle ricerche sulla liquirizia è giunto dagli Stati Uniti, quando un gruppo di studiosi del New Jersey è riuscito a scovare una molecola interna alla liquirizia che riesce a svolgere un'attività inibitoria nei confronti del tumore alla prostata e al seno.Proprio per merito di queste ricerche c'è la possibilità di perfezionare i trattamenti medici che riguardano il blocco della formazione delle cellule tumorali che danno poi origine ai tumori alla prostata ed al seno.La liquirizia e i suoi principi attivi, al giorno d'oggi, si caratterizzano anche per avere altre notevoli proprietà, che comprendono un'attività lassativa, quella ipertensiva, dolcificante, protettrice dei vasi sanguigni e anche cicatrizzante, senza dimenticare come questa pianta sia in grado di curare gli stati infiammatori.Non ci sono solamente effetti lassativi ed antinfiammatori: infatti, all'interno dei principi attivi che vengono estratti dalle radici della pianta di liquirizia, possiamo trovare anche delle sostanze particolarmente importanti per quanto riguarda la cura ed il trattamento delle malattie cardiovascolari.
IN primo luogo, la sostanza principale e più importante che viene estratta dalla radice della pianta di liquirizia corrisponde alla glabridina, sia per quanto concerne la qualità sia sotto il profilo quantitativo in confronto a tutte le altre componenti ivi presenti.Non dobbiamo dimenticare, infatti, come quest'ultima tipologia di sostanze, che viene definita appunto glabridina, è in grado di garantire lo svolgimento di un'attività tipicamente benefica nei confronti di disturbi piuttosto frequenti come l'arteriosclerosi e il colesterolo.La liquirizia si caratterizza per non essere considerata una pianta estremamente pericolosa, anche se si riscontrano effetti minimamente tossici nel momento in cui viene consumata da bambini o persone che superano i 55 anni, oppure nel momento in cui si consumano dosi eccessive o trattamenti prolungati a base di liquirizia.
Certamente, tra le principali avvertenze, troviamo il fatto che un consumo troppo elevato di liquirizia può comportare la nascita di alcuni disturbi che fanno riferimento all'ipertensione.La liquirizia non deve essere consumata, almeno si consiglia, giornalmente per una dose superiore al mezzo grammo di glicirrizina: è piuttosto facile incappare in questa situazione, dal momento che ci può capitare di mangiare diverse caramelle alla liquirizia, ad esempio, che contengono questa sostanza.Proprio la glicirrizina, nel momento in cui venga assunta in dosi troppo elevate, può andare ad incidere sul corretto equilibrio dei sali minerali che si trovano all'interno del corpo umano.Ecco spiegato il motivo per cui tutte quelle persone che soffrono di diabete, ipertensione ed edemi, non devono fare un utilizzo prolungato di liquirizia.
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